No TAP | Melendugno (Le) – Sabotati veicoli per i sondaggi

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Blitz notturno: danneggiati due mezzi impiegati per i sondaggi del gasdotto

In mattinata i tecnici al lavoro per conto di Tap nella zona dove è prevista la costruzione del terminale di ricezione, in agro di Melendugno, hanno constatato di non poter utilizzare la strumentazione necessaria alle verifiche geotecniche. Sul posto carabinieri e personale della Digos

MELENDUGNO – Mezzi danneggiati e sondaggi geotecnici sospesi per i prossimi giorni. Tap ha denunciato l’incursione da parte di ignoti nel fondo, in agro di Melendugno, dove la società ha in animo di costruire il terminale di ricezione del gasdotto che dovrebbe portare, attraverso l’Italia, il gas naturale dai giacimenti dell’Azerbaijan all’Europa continentale.

Dell’accaduto sono stati subito informati i carabinieri della stazione di Melendugno e il personale della Digos della questura di Lecce. Sono stati gli addetti ai sondaggi ad accorgersi, questa mattina, del blitz notturno messo in atto da ignoti: vetri rotti e quadri di comando compromesso per entrambi i mezzi portati dalla ditta che ha l’appalto per le verifiche da effettuare lungo il tracciato a terra.

Quello del gasdotto è un progetto contestato sia sul fronte istituzionale – con l’opposizione del Comune di Melendugno e della Regione Puglia all’approdo di San Foca – che su quello sociale, sebbene il dissenso sia stato sempre espresso in maniera civile. E’ chiaro però che ci si trova ad un passaggio fondamentale della storia: l’iter autorizzativo è ad un passo dall’approvazione definitiva che potrebbe arrivare dal Consiglio dei ministri qualora il tentativo di mediazione in corso presso la Presidenza del Consiglio dovesse concludersi, come pare scontato, in maniera infruttuosa.

L’avvio dei sondaggi a terra era stato oggetto di un contenzioso sorto a ottobre tra l’amministrazione di Melendugno, che immediatamante aveva emanato un’ordinanza di sospensione segnalando la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica. La società ha presentato ricorso al Tar del Lazio e il 25 gennaio scorso la Seconda sezione del tribunale amministrativo ha accolto l’istanza cautelare di sospensione degli effetti del provvedimento, rinviando la discussione nel merito della vicenda al 10 giugno. E i lavori sono ripresi, almeno fino ad oggi.

fonte: lecceprima del 26/3/2015