Solidarietà – Aggiornamenti su Ilya Romanov

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Ultimi aggiornamenti sull’anarchico Ilya Romanov

Due anni fa come anarchici ed anarchiche di Trento e Rovereto avevamo aperto una cassa di solidarietà per l’anarchico Ilya Romanov ferito in azione nell’ottobre del 2013. Ormai un anno fa avevamo spedito ai compagni di Croce Nera Mosca i soldi raccolti (quasi 2000 euro) per le spese legali, sanitarie e familiari di Ilya. L’ultime novità riguardo al compagno ci arrivano dal sito Actforfree sul quale in novembre c’era un aggiornamento del processo che pubblichiamo tradotto qui sotto. Nel frattempo ci siamo adoperati per tradurre le lettere da noi scritte direttamente in russo visto che Ilya non può ricevere lettere o materiale carteceo in generale che non sia scritto nella sua lingua. In attesa di una sua risposta o dei compagni di Croce Nera Mosca chiudiamo temporaneamente la cassa per capire quale sia la sua situazione attuale.

Anarchici ed Anarchiche di Trento e Rovereto


Testo tradotto dal sito Actforfree del 17 novembre 2015

L’anarchico Ilya Romanov, che è stato arrestato nelle prime ore del 26 ottobre 2013 nella città di Nizhny Novgorod, dopo una prematura esplosione di un dispositivo artigianale che ha avuto come conseguenza l’amputazione del suo polso sinistro, è stato recentemente condannato a 10 anni di prigione.

Il processo, che è cominciato il 16 giugno 2015 presso il tribunale locale di Nizhny Novgorod, è stato condotto dai giudici del Consiglio Giuridico Militare mandati da Mosca, perchè l’obiettivo del presunto attacco fallito del compagno era un ufficio militare. Il 6 agosto, dopo circa 20 sedute, la decisione è stata presa: condanna a 10 anni di lavori forzati e 110 000 rubli (circa 1600 euro) di multa.

I giudici, mentre liquidavano tutte le conclusioni degli specialisti chiamati dalla difesa, accettavano completamente tutte le dichiarazioni dei teste/spia che erano stati intimiditi e minacciati dai poliziotti, e le conclusioni degli specialisti del Ministero dell’Ordine Pubblico. Ilya, che ha compiuto 48 anni lo scorso luglio, è stato giudicato colpevole di tutte le imputazioni (“preparazione di attacco terroristico”, “inclinazione al terrorismo” e “costruzione, possesso e trasporto di materiale esplosivo”).

Si deve notare che tutte le imputazioni che hanno seriamente aggravato il suo caso, cioè “l’inclinazione a compiere attacchi terroristici”, si basano unicamente su un’intervista: dopo la sua scarcerazione nel dicembre del 2012 in Ucraina, Ilya trascorse un paio di giorni con alcuni amici a Donetsk, così potè prendere fiato dopo 10 anni di prigione. Lì incontrò anche un anarcosindacalista della Confederazione Rivoluzionaria degli anarco-sindacalisti, il quale registrò e in seguito rese pubblico l’incontro con Ilya.

Sembra che ciò che il compagno disse abbia fatto infuriare le autorità così tanto, e forse anche di più, dell’esplosione che un anno più tardi gli sarebbe costata un braccio e la sua libertà:

“Vorrei dirti questo sulla prigione: tu giovane non devi farti spaventare dalla prigione. Vai in prigione rilassato. Lotta contro il Capitalismo, contro il CIVIL STATE anche se ciò significa finire in galera. Non preoccuparti, starai bene là dentro. Normale. No, nessuno ti farà a pezzettini. Adesso, e questo te lo posso assicurare, i compagni da fuori si prenderanno cura di te, riceverai lettere e pacchi regolarmente. Perciò non ci morirai lì. Ora, la mortalità in carcere è molto più bassa se comparata a quello che accadeva prima in Ucraina, o anche più recentemente, con Kuchma (il precedente vicepresidente ucraino). Prima di allora era terribile, i prigionieri morivano continuamente come mosche. Ora questo non succede, stai dentro normalmente. L’unico inconveniente è che, e sarò franco, dentro è rinchiusa una gioventù molto stupida, questi giovani stupidi sono la maggioranza, ma anche con loro riuscirai a trovare una forma di comunicazione. C’è tempo per leggere, per migliorare e accrescere il proprio spirito. Ti dico:non c’è nulla di così terrificante nella prigionia. Quindi non stare a preoccuparti, lotta, lotta… Mi sono sentito bene dopo la mia scarcerazione, e ti auguro lo stesso quando capiterà a te.”
( 8 Dicembre 2012, il giorno dopo la sua scarcerazione )

Nel video che segue si possono vedere stralci dell’ultimo giorno del processo, dove il presidente interrompe Ilya, e lui sputa verso il presidente, sfortunatamente solo simbolicamente, poiché nei tribunali russi gli accusati sono rinchiusi in gabbie di vetro. Verso la fine del video parla il suo avvocato, che critica la sentenza e che spiega che faranno ricorso:

https://www.youtube.com/watch?v=HYNVDbrBQ0A#t=50