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ESPAÑA: LA SECTA DEL PERRO; LOS PRIMEROS ANTISISTEMA, LOS CÍNICOS Y DIÓGENES DE SÍNOPE (FANZINE)

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«Disciplinadas, organizadas en comunidad, ejemplarmente laboriosas, las abejas son para algunos pensadores griegos un paradigma de civilidad. En el otro extremo, sin embargo, está el perro, pese a que no es una fiera salvaje, sino un compañero fiel del hombre, doméstico y domesticado. Pero el perro es muy poco gregario, es insolidario con los suyos, y está dispuesto a traicionar a la especie canina y pasarse del lado de los humanos, si con ello obtiene ganancias; es agresivo y fiero, o fiel y cariñoso,
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ESPAÑA: EL TRABAJO, EL ROBO DE LA VIDA Y OTROS TEXTOS

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«La alarma te despierta otra vez -demasiado temprano, como siempre. Sales del calor de tu cama hacia la ducha en el baño, te afeitas, cagas, te lavas los dientes o, si tienes tiempo, comes algunos huevos con pan tostado y un café. Sales volando para ir a luchar con el atochamiento o con las muchedumbres en el metro, hasta que llegas… al trabajo, donde te pasas el día realizando tareas que no eliges, en asociación obligada con otros involucrados en tareas parecidas, cuyo objetivo principal es la continua reproducción de las relaciones sociales que te obligan a sobrevivir de esta manera.

Pero esto no es todo. En compensación, recibes un salario, una suma de dinero que luego entregas en los centros comerciales o supermercados para comprar comida, ropa, artículos de primera necesidad y entretenimiento. Aunque a esto se le considera “tiempo libre” en oposición al “tiempo del trabajo”, es también una actividad obligada que garantiza en segundo lugar tu supervivencia. Su principal propósito también es reproducir el orden actual existente. Y para la mayor parte de la gente, el tiempo libre de esas restricciones es cada vez menor.

Según la ideología dominante, este modelo de existencia es el producto del contrato social entre iguales -esto es, iguales ante la ley. El trabajador, se dice, acuerda vender la fuerza de su trabajo al propietario a cambio de un salario acordado mutuamente. Sin embargo, ¿cómo puede ser libre e igualitario un contrato, si una de las dos partes tiene todo el Poder?».

Enviado: Ex-Nihilo

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ESPAÑA: AUTORIDAD Y DOMINACIÓN | ÉMILE ARMAND

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«Para comprender la evolución de la moral gregaria, es indispensable recordar que “bien” es sinónimo de “permitido” y “mal” sinónimo de “prohibido”. Alguien -cuenta la Biblia- “hizo lo que está mal a los ojos del eterno”, frase que se repite en varios pasajes de los libros sagrados de los hebreos, que son también los de los cristianos. Pero es necesario traducirlo mejor: alguien hizo algo que estaba prohibido por la ley religiosa y moral, establecida por interés de la teocracia israelita… En todos los tiempos y en todas las grandes agrupaciones humanas se llamó siempre “mal” al conjunto de los actos condenados por la convención, escrita o no, que varía según las épocas y las latitudes.

Así es que está mal adueñarse de la propiedad de aquel que posee más de lo que necesita para vivir bien, está mal mofarse de la idea de Dios o de sus sacerdotes, está mal negar a la patria, está mal tener relaciones sexuales con parientes cercanos. Y como la prohibición no basta, la convención oral se cristaliza en ley, cuya función es reprimir».

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Siglo XXI nº 10

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Algún día, más que hablar de la Memoria Histórica, hablaremos de la Historia de la Desmemoria, porque estos tiempos infaustos se caracterizan por eso, por la desmemoria. Celebramos el Primero de Mayo, día de la clase trabajadora, y lo hacemos con indiferencia como si no fuera con nosotras. Obviamos que los logros que todavía gozamos se han gestado hace mucho tiempo, en base al sacrificio de personas, mujeres y hombres, que convencidos de sus derechos inalienables dieron sus vidas por ellos, dejándonos un legado que ni agradecemos ni preservamos.
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Machiavelli filosofo

index

Alfredo M. Bonanno

Machiavelli filosofo

Con aggiunte le Annotazioni di Άμφισσα

Creder che sanza te per te contrasti
Dio, standoti ozioso e ginocchioni,
Ha molti regni e molti Stati guasti.
E son ben necessarie l’orazioni:
E matto al tutto è quel ch’al popol vieta
Le cerimonie e le sue divozioni:
Perché di quelle in ver par che si mieta
Unione e buono ordine, e da quello
Buona fortuna poi dipende e lieta.
Ma non sia alcun di sì poco cervello
Che creda che se la sua casa ruina,
Che Dio la salvi sen’altro puntello;
Perché e’ morrà sotto quella ruina!”.

Niccolò Machiavelli

Nota introduttiva

Una breve nota per questo libro che esce dopo più di mezzo secolo dalla sua prima stesura.

È stato scritto da cima a fondo per tre volte. Una prima volta quando avevo vent’anni, e il dattiloscritto andò perduto nella redazione del giornale dove lavoravo all’epoca, una seconda volta a Londra, nel 1991, dove mi ero rifugiato dopo la carcerazione per la rapina di Bergamo allo scopo di sfuggire alla probabile cattura per quelle indagini che anni dopo si sarebbero concretizzate nella cosiddetta “montatura Marini”, la terza volta adesso, mentre mi trovo in detenzione domi-ciliare perché mi sono stati revocarti gli anni dell’indulto del 1990 e quindi devo rimanere “carcerato” fino al mese di gennaio del 2009.

Machiavelli mi è stato compagno di riflessioni per tanto tempo. È un uomo duro e, nello stesso tempo, un uomo eccessivo. Non credo che queste pagine potevano trovare collocazione più acconcia nel libro dal titolo Scritti sconvenienti, in corso di progettazione. Si tratta di un autore diverso che è riuscito a parlare al mio cuore oltre che alla mia mente. Quello che me lo rende simpatico è presto detto: la visione critica della vita, la riduzione della religione a strumento di dominio, l’eccesso vitale che lo sostenne per tutta la vita.

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Anarchismo e trasformazione sociale

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Rudolf de Jong

Non vogliamo la conquista di ciò che potrebbe farci seguire l’esempio del passato e consegnare il nostro destino nelle mani di un qualche nuovo padrone, ma prenderlo nelle nostre mani e vivere secondo la nostra concezione della verità.

Nestor Machno

Introduzione

Sono stato invitato a preparare uno studio sui “Movimenti pre-politici nelle aree periferiche”. Ora, io lavoro presso il Dipartimento Anarchismo, Spagna e America Latina dell’Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam e, come forse sapete, l’anarchismo viene spesso considerato come un movimento pre-politico, la Spagna come un Paese periferico nell’ambito dell’Europa e l’America Latina come un continente periferico. Tuttavia, vorrei sottolineare che non sono d’accordo con simili definizioni della Spagna, dell’anarchismo e dell’America Latina, motivo per cui comincerò facendo alcune osservazioni critiche paradossali.

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Il falso e l’osceno

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Alfredo M. Bonanno (1973)

PARTE PRIMA. Il falso

Breve nota introduttiva

Alfredo M. Bonanno ci aveva inviato questo libro in bozze, dopo averlo completato, curandone la stesura delle parti teoriche, come è indicato di volta in volta, ma anche perfezionando via via tutti i riferimenti e tutti i riscontri che, in un lavoro del genere, sono impresa molto lunga e certamente non facile.

Eppure alla fine ha deciso di non darlo alle stampe. Naturalmente ha i suoi buoni motivi, e ce ne ha messo a parte. Questi motivi noi li condividiamo e li rispettiamo, eppure questi testi, riguardando direttamente una parte della nostra storia rivoluzionaria, se non altro in quanto compagne anarchiche francesi, intendiamo pubblicarli lo stesso, anche ricorrendo da una parte a un amichevole cavillo, e dall’altro a una vera e propria forzatura non meno amichevole.

Il cavillo si basa sul fatto che tutti i libri di Bonanno, e quindi anche questo, non sono, per sua esclusiva decisione, teoricamente molto fondata, giustificabile e comprensibile, coperti da copyright. Pertanto chiunque, (e quindi anche noi), può editarli e diffonderli senza limiti e senza ostacoli.

La forzatura si basa su un altro elemento, che forse ci avrebbe fatto decidere alla pubblicazione lo stesso anche non disponendo, come si è detto, del cavillo precedente, e questa consiste nel fatto che la maggior parte dei testi ci sta a cuore: prima di tutto l’attacco a Sartre (quindi l’utilizzo di Déjacque) e poi il ripristino, se non altro teorico, della pornografia come strumento di lotta rivoluzionaria alla quale auspichiamo un utilizzo futuro sempre più ampio.

Ecco perché pubblichiamo questo libro in Francia e non aspettiamo che le decisioni, per il momento sospese di Bonanno, lo facciano uscire in Italia.

Naturalmente abbiamo avvertito della nostra decisione il compagno Bonanno.

Parigi, 17 gennaio 2007

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Verso il nulla creatore

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Renzo Novatore

Introduzione

Leggere Novatore è un’impresa. I motivi per cui, oggi, si viene respinti dalla lettura di un testo come quello che presentiamo qui di seguito sono parecchi e tutti paralleli ai motivi, altrettanto numerosi, per cui se ne rimane affascinati.

Il disgusto deriva dal modo di scrivere, dalle infiorettature stilistiche, dalle assordanti ripetizioni, dalla retorica tratta per i capelli a servire da strame per lo sbocciare di un fiore ormai fuori del tempo. Il fascino viene da quello che il lettore ricorda – il lettore provveduto, non quello accidentale – della vita di questo ribelle, morto con le armi in pugno in un conflitto a fuoco contro i carabinieri che volevano catturarlo.

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