Rifiutiamo di marciare al passo dietro la bandiera dell’ennesima Unione Nazionale. Rifiutiamo di lasciarci irreggimentare nel gregge dei bravi cittadini, seguendo qualunque politico, rifiutiamo di applaudire le uniformi.
Rifiutiamo anche di lasciarci rinchiudere o di rinchiuderci da noi nelle gabbie di una qualunque religione, comunità o nazionalismo. Gabbie che possono essere comode, perché conosciute e “stabili”, in un mondo che è una tempesta costante. Gabbie in cui ciascuno ha il suo posto, in cui tradizioni ammuffite e rituali moribondi servono a mantenere sulle sue sedie una gerarchia senza scrupoli. Preti, imam, pastori, rabbini che non sono altro che impostori e oppressori – ed i loro paradisi futuri nient’altro che ignobili menzogne per strapparci la nostra libertà, la nostra autonomia qui, in questo mondo, che è un inferno per davvero.
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