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Saggi sull’ateismo

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Alfredo M. Bonanno

Saggi sull’ateismo

Seconda edizione riveduta e corretta con l’aggiunta di Husserl e l’ateismo e di Nietzsche e l’ateismo: analisi dei Frammenti

«Si freme al solo nome di ateo, ma che cos’è un ateo? Un uomo che distrugge chimere nocive al genere umano, per ricondurre gli uomini alla natura, all’esperienza, alla ragione; che non ha bisogno di ricorrere a potenze ideali per spiegare i fatti della natura».

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La congiura per l’eguaglianza di Buonarroti

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Nino Napolitano
Giosuè Carducci in una nota del Ça ira, scrive: «Oggi è vezzo, non saprei se teorico, voler abbassare e impicciolire la rivoluzione francese: con tutto ciò il Settembre del 1792 resta pur sempre il momento più epico della storia moderna». E l’anatema dei pavidi contro la Grande rivoluzione non è ancora spento e si continua a bestemmiare la Rivoluzione francese per avere essa creato nell’animo del servo dell’antico regime quel sentimento iconoclasta contro ogni potere sacramentato.
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La congiura per l’eguaglianza di Buonarroti

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Nino Napolitano
Giosuè Carducci in una nota del Ça ira, scrive: «Oggi è vezzo, non saprei se teorico, voler abbassare e impicciolire la rivoluzione francese: con tutto ciò il Settembre del 1792 resta pur sempre il momento più epico della storia moderna». E l’anatema dei pavidi contro la Grande rivoluzione non è ancora spento e si continua a bestemmiare la Rivoluzione francese per avere essa creato nell’animo del servo dell’antico regime quel sentimento iconoclasta contro ogni potere sacramentato. Ma colla buona grazia di quei signori ossequienti all’ordine di… Versiglia, noi diciamo: che se la Rivoluzione francese ad altro non è servito che a debellare la coscienza eunuca, la rassegnazione conserta della folla sanculotta e la sua devozione ai feticci del trono e dell’altare, anche solo per quello, sia ancora e sempre: Evviva! alla Rivoluzione francese.
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Insurrezionismo o evoluzionismo?

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Errico Malatesta
È vecchio tema quello di rivoluzione e evoluzione, continuamente discusso, e continuamente rinascente, a causa soprattutto dell’equivoco prodotto dal vario significato che si può dare alle due parole. La parola evoluzione a volte si prende nel senso generico di cambiamento ed allora afferma un fatto generale della natura e della storia sul quale si può discutere dal punto di vista della scienza, ma che non è messo in dubbio da nessuno nel campo della sociologia; a volte si prende nel senso di cambiamento lento, graduale, regolato da leggi fisse nel tempo e nello spazio, che esclude ogni salto, ogni catastrofe, ogni possibilità di essere affrettato a ritardato e sopratutto di essere violentato e diretto dalla volontà umana in un senso o nell’altro, ed allora essa vuole contrapporsi alla parola ed all’idea di rivoluzione.

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La congiura per l’eguaglianza di Buonarroti

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Nino Napolitano

Giosuè Carducci in una nota del Ça ira, scrive: «Oggi è vezzo, non saprei se teorico, voler abbassare e impicciolire la rivoluzione francese: con tutto ciò il Settembre del 1792 resta pur sempre il momento più epico della storia moderna». E l’anatema dei pavidi contro la Grande rivoluzione non è ancora spento e si continua a bestemmiare la Rivoluzione francese per avere essa creato nell’animo del servo dell’antico regime quel sentimento iconoclasta contro ogni potere sacramentato.
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