Repressione No Tav – Comunicati solidali con gli arrestati dell’11 luglio [in aggiornamento]

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Questa mattina hanno arrestato Lucio, Francesco S. e Graziano, a Milano.
Un altro compagno, Andrea, è stato perquisito come persona a conoscenza dei fatti.

Tutti e tre sono accusati di aver partecipato a vario titolo all’attacco al cantiere di Chiomonte nella notte del 13-14 maggio, le stesse accuse di Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò.
Ancora non abbiamo i capi d’imputazione, dai giornali leggiamo: danneggiamento, incendio, violenza a pubblico ufficiale, dotazione e fabbricazione di ordigni esplosivi o da guerra.
Stando a queste informazioni sembrerebbe che la sentenza della cassazione abbia costretto la procura di Torino a riformulare le accuse tralasciando l’aggravante di terrorismo.

A presto aggiornamenti

i compagni e le compagne di Milano

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LECCE – SOLIDARIETA’ DAL BINARIO 68 OCCUPATO

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TRENTO e ROVERETO – Solidarietà con Francesco, Graziano e Lucio

Questa mattina all’alba, la polizia politica ha fatto irruzione, armi in mano e passamontagna in testa, in sei appartamenti tra Milano e Lecce. Tre compagni anarchici, Francesco, Lucio e Graziano, sono stati arrestati con l’accusa di aver partecipato all’azione contro il cantiere del TAV di Chiomonte avvenuta tra il 13 e il 14 maggio 2013, la stessa azione per cui dal 9 dicembre scorso sono in carcere Chiara, Mattia, Claudio e Nico. Un quarto compagno è stato perquisito in base al seguente sillogismo questurino: essendo amico di uno degli arrestati, è probabile che con il sabotaggio del TAV c’entri anche lui…
Da quanto si capisce, ai tre compagni non si contesta la “finalità di terrorismo”, ma una serie di reati specifici (danneggiamento, incendio, violenza a pubblico ufficiale, trasporto di ordigni esplosivi o da guerra ecc.). I PM – l’immancabile duo Rinaudo Padalino – volevano aggiungere anche il reato di terrorismo, ma il giudice non ha accolto la richiesta per via della recente sentenza della Corte di Cassazione sugli arresti del 9 dicembre.
Continua l’accanimento della Procura di Torino, e ancora una volta a farne le spese sono dei compagni anarchici.
Mentre i veri terroristi stanno bombardando Gaza (e per i guardiani del Diritto internazionale abbattere case e orfanotrofi, nonché ammazzare civili, è tutt’al più “uso eccessivo della forza”), chi resiste alla devastazione dei territori e delle vite, chi sostiene la pratica dell’azione diretta e del sabotaggio finisce in galera.
Come per Chiara, Mattia, Claudio e Nico, anche per questi compagni la miglior solidarietà è continuare ad attaccare il TAV e il mondo di interessi economici e politici che lo sostiene.
Siamo complici e solidali, come sempre.
E come sempre a modo nostro, che non è quello di portare la bandiera no tav con i nomi degli arrestati agli amministratori comunali.
Libertà per i compagni.
Amore e rabbia.

11 luglio 2104
anarchiche e anarchici di Trento e Rovereto