Spari della polizia tedesca al confine con l’Austria. Tensione sempre più alta alla frontiera serbo-ungherese

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E’ notizia di pochissimo tempo fa che la polizia tedesca ha sparato a salve verso decine di persone che hanno tentato di passare dalla frontiera che separa Austria e Germania. Allo stesso tempo, a Rozske e in altri punti dell’ Ungheria assistiamo al faccia a faccia tra forze militari e migliaia di persone accalcate alle recinzioni che fanno pressione tentando di oltrepassarle e/o abbatterle in barba al contingente repressivo da vero e proprio stato di guerra.

Senza incontrare particolari ostacoli o ammonimenti di nota per quanto riguarda la propria condotta, lo sciovinista Orban accelera nella costruzione delle barriere divisorie con tanto di filo spinato al confine con la Serbia. Alte tre metri e mezzo, sono state erette anche nella scorsa notte in faccia a migliaia di persone in transito nel paese ungherese, ora obbligate a rimanere senza destinazione per corollare quello che il Governo nazional-socialista di Budapest ha definito “l’inizio di una nuova era”.

Approfittando di una situazione di continuo ripensamento sulle misure da adottare in seno ai rappresentanti dell’ UE a Bruxelles, la polizia ungherese ha accelerato la sua condotta discriminatoria-repressiva nei confronti in particolare dei siriani e degli afgani che si stanno accalcando ai margini delle frontiere chiuse (9mila sarebbero entrati in Ungheria solamente nella giornata di ieri, secondo le fonti ufficiali), e lo stato d’eccezione si allarga geograficamente mutandosi in regola a partire dai confini meridionali per passare a tutti gli snodi logistici del Paese.

Non a caso gli arresti arbitrari delle ultime 24 ore sono saliti esponenzialmente: un trend preoccupante considerando il fatto che, se da un lato sono stati annunciati finanziamenti straordinari interni e da parte dell’ Unione per “l’accoglienza”, al contempo i centri di detenzione, identificazione e le carceri ungheresi non sono di certo atte a contenere altre migliaia di persone se non in condizioni disumane e intollerabili.

Se da una parte le mosse di Berlino, dettate dal tornaconto, hanno controbilanciato l’ aggressività delle destre continentali, dall’altro lato l’intransigenza ungherese fa da traino proprio  a queste ultime, rendendo la situazione alle proprie frontiere sempre meno sostenibile, tanto che nelle  ultimissime ore per l’appunto si ha notizia di spari da parte della polizia tedesca alla frontiera con l’Austria..

http://www.infoaut.org/index.php/blog/migranti/item/15435-spari-della-polizia-tedesca-al-confine-con-l-austria-tensione-sempre-pi%C3%B9-alta-alla-frontiera-serbo-ungherese

 

Scontri tra migranti e polizia al confine serbo-ungherese

 

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Mentre a Bruxelles prosegue lo scontro tra i Ministri degli Interni sul nuovo piano di distribuzione dei rifugiati tra i paesi membri dell’UE, alle porte della Fortezza Europa la tensione non accenna a diminuire.

Nuovi e violenti scontri sono esplosi oggi a Horgos, sul confine tra Serbia e Ungheria, dove sorge il muro di filo spinato alto 4 metri e lungo 175 chilometri fatto erigere a tempo di record dal premier ungherese Viktor Orban per impedire il transito dei migranti diretti verso il nord Europa.

Quest’oggi centinaia di migranti accalcati lungo il confine e decisi a non farsi fermare nel loro cammino hanno tentato di abbattere alcune porzioni della barriera all’altezza di Horgos, coprendo il filo spinato con delle coperte e lanciando sassi verso gli agenti in assetto antisommossa schierati in forze al di là del muro. La polizia ha risposto con idranti, gas lacrimogeni e spray urticanti. Duri e ripetuti scontri sono esplosi nelle ultime settimane anche a Roszke, altra località ungherese di confine dove sorge uno dei maggiori centri in cui i migranti vengono rinchiusi in attesa dell’identificazione.

Con la dichiarazione dello stato di emergenza in due contee meridionali, Budapest ha concesso poteri speciali a polizia ed esercito nel controllo della frontiera. E mentre il valico di confine con la Serbia tra Roszke e Horgos è stato chiuso per 30 giorni, ora Orban minaccia di estendere la barriera di filo spinato anche alla frontiera con la Croazia, utilizzata in questi ultimi giorni da migliaia di migranti come porta di ingresso per l’UE.

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