Genova – Azione solidale con gli antifascisti colpiti dalla repressione

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Sabato pomeriggio 26 settembre poco prima dell’inaugurazione della nuova sede di Forza Nuova nel quartiere di Sturla, la rampa di accesso e di uscita del vicino casello autostradale di Genova-Nervi è stata bloccata da un gruppo di solidali con fumogeni ed una catena allucchettata ai 2 lati della strada sulla quale era appeso lo striscione: “SOLIDARIETA’ A TOMMI, ANDREA E PIPPO. MORTE AL FASCIO.”
L’arrivo di una volante dei Carabinieri, rimasta comunque in disparte, non ha impedito ai solidali di portare a termine l’azione e di dileguarsi senza inconvenienti.

Andrea, Pippo e Tommy sono stati arrestati tra Modena e Parma dai Carabinieri del Ros e messi ai domiciliari il 27 agosto scorso con l’accusa di aver incendiato nell’aprile 2014 un’abitazione nel parmense presso la quale alcuni simpatizzanti di Casapound avevano in previsione un’iniziativa politica.

 

Antifascismo | Repressione – Comunicati in solidarietà con gli antifascisti arrestati a Parma e Modena [AGGIORNATO]

I covi dei fascisti si chiudono col fuoco…

solidarietà con Pippo, Andre e Tommi

Quante volte è risuonato nelle strade e nelle piazze questo slogan?

Ogni volta che un gruppo di fascisti ha inaugurato una nuova sede, ogni volta che i nostalgici del Duce hanno manifestato contro gli immigrati, ogni volta che questi servi dello Stato e del capitale hanno aggredito, accoltellato e assassinato un compagno, un migrante, un senza casa, un gay, una lesbica, un trans, un rom.

Spesso quelle parole hanno avuto il sapore amaro della retorica priva di conseguenze, di un collettivo “vorrei ma non posso”.

Nella notte fra il 14 e il 15 aprile 2014, invece, ha imboccato la strada dell’azione diretta. Quella notte è andata a fuoco una villa sopra il borgo di Pellegrino Parmense, incendiata da mani anonime. Non una villa qualsiasi, ma un “avamposto”, come lo chiamavano i militanti di Caspound, dove, dal 30 agosto al 1° settembre 2013, si era svolto un raduno neofascista a cui avevano partecipato circa duecento persone. Il proprietario della villa è un militante di Casapound.

Quell’angolo dell’Appennino è coperto di cippi che ricordano i tanti partigiani caduti. Persino Cgil e Anpi avevano urlato alla provocazione per quel raduno di camicie nere, invitando le autorità a intervenire. Retorica sui valori della Resistenza, fiducia nello Stato, e nulla più. Come al solito.

Ciò che l’antifascismo istituzionale non ha fatto (né in quei luoghi né altrove), lo hanno fatto un po’ di benzina e di diavolina: chiudere un covo fascista.

Il 27 agosto, tre compagni – Filippo, Andrea e Lorenzo – sono stati posti agli arresti domiciliari tra Parma e Modena perché accusati di esseri i responsabili di quell’azione incendiaria.

Non ci interessa sapere se sono stati loro.

Ciò che sappiamo è che sono compagni che abbiamo avuto a fianco nelle lotte di questi anni.

Ciò che sappiamo è che un avamposto neofascista in meno rappresenta un po’ più di libertà per tutti.

Da questo ricaviamo tutto quello che ci serve per essere solidali con i tre compagni.

Da questo si può e si deve partire per una mobilitazione che porti Pippo, Andre e Tommi di nuovo fra noi.

In fondo l’alternativa – resa ancora più netta dal clima di caccia all’immigrato che si respira ovunque e che fornisce ai fascisti un terreno ideale di propaganda e di organizzazione – è secca: o si smette di urlare certi slogan, o si assumono e si difendono le conseguenze cui chiamano.

compagne e compagni di Trento e Rovereto



Il fascismo si combatte con ogni mezzo necessario

La notte tra il 14 e il 15 aprile 2014, in provincia di Parma va a fuoco il “Pietra Nera 53”, un casolare di montagna usato come luogo di ritrovo dai militanti di Casa Pound e sede di un progetto paramilitare di esercitazioni con tanto di lanci col paracadute.

Casa Pound, come tutti ormai sanno, è il partito che si autodefinisce “fascista del terzo millennio”.

E’ un’organizzazione che basa la sua azione politica su un’ideologia beceramente populista, omofoba e razzista. Gli appartenenti a Casa Pound si sono resi responsabili negli anni di omicidi e gravi aggressioni contro immigrati, rifugiati, rom e oppositori politici.

Ricordiamo, tra i tanti, il duplice omicidio di Gianluca Casseri, a Firenze, che nel dicembre 2011 uccise due senegalesi, e l’aggressione al C.s Dordoni  a Cremona in cui Emilio, che difendeva lo spazio, finì in coma.

I fascisti, con la legittimazione di media e istituzioni, cavalcano e fomentano campagne d’odio istigando alla guerra tra poveri. Ultimo esempio è la mobilitazione razzista in Val Trompia, ad opera di Forza Nuova e Casa Pound, contro l’accoglienza di 19 profughi sistemati in un albergo dismesso.

In relazione all’incendio qualche settimana fa sono stati arrestati Andrea, Pippo e Tommy, i quali si trovano tutt’ora agli arresti domiciliari. Questo è l’ennesimo provvedimento della magistratura che colpisce gli antifascisti. Ricordiamo, solo a livello locale, le denunce per rissa a carico di compagni che difendevano il Circolo Minerva di Parma, gli arresti effettuati dopo il corteo antifascista di Cremona, gli arresti di Aro e Vivi che volevano impedire il presidio di Forza Nuova a Formigine (MO), il processo che vede inquisito un compagno di Parma per aver cercato di ostacolare un presidio del gruppo neofascista Patria Nostra e i fogli di via da Forlì notificati ai partecipanti di iniziative antifasciste.

Il neofascismo riprende forza e spazio nelle nostre città: al di là della prassi della retorica, siamo complici e solidali con le pratiche che combattono il fascismo in ogni sua forma e con qualunque mezzo.

L’antifascismo non si delega

Libertà per Andre, Pippo e Tommy!

Libertà per tutti/e gli/le antifascisti/e colpiti dalla repressione!

Compagne e compagni degli arrestati


Contributo solidale da un compagno di Parma

Alcuni anni fa, precisamente il 10 dicembre del 2011, un movimento della galassia neofascista chiamato “Patria nostra” aveva in programma di realizzare un banchetto propagandistico nella centrale via Mazzini di Parma, al fine tra l’altro di esporre LA SQUALLIDA BANDIERA DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (RSI).
La mobilitazione degli antifascisti e degli antirazzisti ha impedito materialmente al camerata Igor Maselli e ai suoi amici di portare a termine il progetto e nel trambusto che ne è seguito due poliziotti che proteggevano il Maselli hanno denunciato di essere stati colpiti.

GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2015 ALLE ORE 12 AL TRIBUNALE DI PARMA SARÒ PROCESSATO PER RESISTENZA E LESIONI A PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE A QUEI FATTI.

Una vicenda che si ripete molto spesso oggi in Italia: lo Stato e i suoi poteri si pongono a tutela dei neofascisti, mentre chi si oppone alle loro attività rischia denunce processi e criminalizzazione. Vediamo alcuni esempi:

– NON sappiamo se la Magistratura di Parma si ricorda che il 12 aprile 2012 si verificò una pesante aggressione al circolo Minerva di Parma da parte dei camerati di Casapound, armati di coltelli, aggressione che poteva avere conseguenze serissime. Persino una parlamentare parmigiana assistette all’assalto: eppure non abbiamo alcuna notizia di processi a loro carico, anzi pare che tra i denunciati ci siano quegli antifascisti che difendevano il Circolo.

– CHISSÀ come finirà l’inchiesta della Magistratura sul tentativo di omicidio consumato a Cremona solo pochi mesi fa, quando una squadraccia di 60 teppisti di estrema destra assaltò il Centro Sociale Dordoni difeso da 8 militanti uno dei quali – Emilio Visigalli – è stato ferito in modo gravissimo: da notare anche qui che gli aggrediti sono stati equiparati e denunciati come gli aggressori, nonostante l’evidente squilibrio numerico e il luogo dell’aggressione.

– UN’altra vicenda incredibile è quella del killer fascista GIANLUCA CASSERI membro di Casapound Pistoia che il 13 dicembre 2011 uccise Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre ragazzi: l’inchiesta della Magistratura fiorentina si chiuse nel breve lasso di un anno escludendo che l’organizzazione in cui militava avesse delle responsabilità, mentre è evidente che si trattava una importante occasione per indagare e far luce sulla violenza squadrista del gruppo politico Casapound.

– FORSE la spiegazione di tale comportamento sta nel fatto che gli squadristi e i neofascisti sono un docile strumento in mano a chi comanda per indebolire le lotte sociali, sviando la rabbia popolare dai veri colpevoli verso falsi nemici: ecco allora che si spiega anche la protezione e la connivenza del quotidiano locale più venduto, da sempre sostenitore dei “bravi ragazzi” di Casapound, quotidiano guarda caso di proprietà degli industriali parmigiani.

COME MOLTI ALTRI COMPAGNI NON CREDO NELLA LEGALITÀ BORGHESE; E NON CREDO CHE L’ANTIFASCISMO ISTITUZIONALE CHE A QUELLA LEGALITÀ SI ATTIENE E OBBEDISCE SIA SUFFICIENTE PER FERMARE L’AVANZATA DELLA DESTRA NEOFASCISTA E NEONAZISTA.

Non bastano le passeggiate del 25 aprile, non bastano le parole e i comunicati, occorre un rinnovato slancio in prima persona, con l’azione diretta, per combattere efficacemente il fascismo anche se questo può avere dei costi personali in termini di denunce, processi, repressione.

LA REPRESSIONE CONTRO GLI ANTIFASCISTI NON DEVE PASSARE SOTTO
SILENZIO!!

LIBERTA’ PER PIPPO, ANDREA E TOMMI

SOLIDARIETÀ CON TUTTI GLI ANTIFASCISTI COLPITI DALLA REPRESSIONE

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