Memoria libertaria. Alexander Berkman, La rivoluzione Russa, da: “La Revue Anarchiste”, N° 4, aprile 1922, 03 di 05.

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La rivoluzione russa

di Alexander Berkman

III

Ciò che ho imparato, l’ho imparato a poco a poco, giorno dopo giorno, in diverse parti del paese. Ho avuto delle occasioni eccezionali per osservare e studiare. Ero in stretti rapporti con i capi del Partito Comunista, in contatto con quasi tutti i militanti, uomini e donne, ho partecipato alle loro attività, e ho viaggiato molto attraverso il paese nelle condizioni più favorevoli per prendere contatto personalmente con la vita degli operai e dei contadini.

In un primo tempo, non potei credere ai miei occhi e alle mie orecchie. Come in quegli specchi deformanti che vi restituiscono la vostra immagine orribilmente deformata, allo stesso modo la Russia sembrava riflettere la Rivoluzione come una spaventosa caricatura della vita nuova, la speranza del mondo. Non entrerò ora nella descrizione dettagliata delle mie prime impressioni, le mie indagini e così di seguito, che generarono la mia convinzione finale. Ho lottato senza riposo e con amarezza contro me stesso. Ho lottato per due anni. La cosa più dura è convincere chi non ha bisogno di essere convinto. E confesso che non avevo bisogno di essere convinto che la Rivoluzione, in Russia, era diventata un miraggio, un inganno pericoloso. Lottai a lungo e fermamente contro questa convinzione. Ma le prove si accumulavano e ogni giorno portava le testimonianze più odiose contro la mia volontà, la mia speranza e il sacro fuoco di ammirazione e di entusiasmo per la Russia che mi divorava. Ero convinto che la Rivoluzione Russa era stata assassinata.

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Come e da chi?

Alcuni scrittori hanno affermato che l’ascesa dei Bolscevichi al potere era dovuto a un colpo di mano, e dei dubbi sono stati espressi riguardo alla natura e l’importanza dell’evento dell’ottobre.

Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Dal punto di vista storico, il grande evento conosciuto con il nome di Rivoluzione d’ottobre era, nel senso più ampio, una rivoluzione sociale. Essa era caratterizzata da tutti i fattori essenziali di un tale cambiamento fondamentale. Era fatta, non da un partito politico, ma dalle masse stesse in un modo che trasformava radicalmente tutte le relazioni economiche, politiche e sociali esistenti sinora. Ma non ebbe luogo in ottobre.

Quel mese segnò la “consacrazione legale” e formale degli avvenimenti rivoluzionari che la precedettero. Durante le settimane ed i mesi che la precedettero, questa Rivoluzione si era estesa a tutta la Russia. Il proletariato delle città prendeva possesso dei magazzini e delle officine, mentre i contadini espropriavano le grandi proprietà e utilizzavano la terra per sé. Allo stesso tempo, dei comitati di operai, di contadini e dei Soviet si formarono ovunque nel paese, e allora cominciò il trasferimento successivo del potere dalle mani del governo provvisorio in quello dei Soviet; e fu il caso, dapprima di Pietrogrado, in seguito a Mosca: si estese velocemente alla regione del Volga, al distretto dell’Ural e alla Siberia. La volontà del popolo trovò la sua espressione nella formula: “Tutto il potere ai Soviet!” e andò espandendosi all’intero paese. La soluzione della situazione era fornita dal congresso dei Soviet del Nord, che proclamava: “Il governo di Kerensky deve andarsene; i Soviet sono il solo potere!”.

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Ciò accadeva il 10 ottobre 1917. Infatti, tutto il potere era già nelle mani dei Soviet. In luglio, il sollevamento di Pietrogrado contro Kerensky fu soffocato, ma nel mese di agosto, l’influenza degli operai rivoluzionari e della guarnigione fu abbastanza forte per impedire l’attacco tentato da Kornilov. Le forze del Soviet di Pietrogrado crebbero di giorno in giorno. Il 16 ottobre, formò il suo proprio Comitato Militare, il che era una sfida e una provocazione aperta contro il governo. Il Soviet, grazie al suo Comitato Militare Rivoluzionario si preparò a difendere Pietrogrado contro il governo della coalizione di Kerensky e contro un possibile attacco del generale Kaledin e dei suoi cosacchi contro rivoluzionari. Il 22 ottobre, tutto il proletariato di Pietrogrado, appoggiato solidalmente dalla guarnigione, fece un’imponente manifestazione attraverso tutta la città, contro il governo, e in favore di “Tutto il potere ai Soviet”. Il Congresso panrusso dei Soviet doveva aprirsi il 25 ottobre.

 

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Il governo provvisorio, vedendo la sua esistenza in eminente pericolo, fece ricorso a un’azione decisiva. Il 23 ottobre, il Soviet di Pietrogrado aveva ordinato al gabinetto Kerensky di sciogliersi entro ventiquattro ore.

Spinto all’esasperazione, Kerensky risolse – il 24 ottobre – di sopprimere la stampa rivoluzionaria, di arrestare i rivoluzionari militanti più in vista a Pietrogrado, e di sopprimere i commissari attivi del Soviet. Il governo si appoggiava sulle truppe “fedeli” e i nobili delle scuole militari studenti. Ma era troppo tardi, il tentativo di appoggiare il governo fallì. Nella notte dal 24 al 25 ottobre (dal 6 al 7 novembre), il governo di Kerensky fu sciolto pacificamente e senza spargimento di sangue e la supremazia esclusiva dei Soviet fu stabilita. Il partito comunista andò al potere. Era l’apogeo politico della Rivoluzione Russa.

 

Alexander Berkman

 

 

[Traduzione di Ario Libert]

 

 

LINK all’opera originale:

La Révolution Russe