S. Vito (Pn), 31.1-2.2.16, costruzione di un nuovo carcere

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Dal pattume mediatico di regime del 31 gennaio 2016 si apprende che è stato organizzato un incontro pubblico, a dicembre, da A.C.L.I. e Associazione per il rinnovamento della sinistra, complici nella costruzione del nuovo carcere a S. Vito (Pn).
Secondo il direttore del carcere di Pordenone, Alberto Quagliotto, saranno almeno 150 gli addetti alla nuova galera, progettata per segregare 300 persone. Responsabile e complice anche l’A.A.S. 5: in ospedale sarà necessario un nuovo reparto. Enti territoriali, associazioni e aziende potranno disporre dei detenuti come forza lavoro, nell’ambito dei progetti di reinserimento sociale. La U.I.L. festeggia (nulla di che stupirsi, i sindacati sono da sempre merda, uno strumento utilissimo del dominio, rosso o liberista che sia), nella figura del portavoce Mauro Agricola, per il posto di lavoro di 30 o 50 addetti per la costruzione del carcere in due anni.

Dal “Messaggero Veneto” del 2 febbraio 2016, inoltre, aggiunge che il ricorso al T.A.R. della ditta Pizzarotti, giunta seconda in graduatoria per l’appalto della costruzione della nuova gabbia di S. Vito, è stato respinto, quindi i lavori inizieranno, per la gioia del sindaco Antonio Di Bisceglie.
A rivolgersi al Tar è stata l’impresa Pizzarotti, contro il provveditorato interregionale Opere pubbliche di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia del ministero delle Infrastrutture e nei confronti della società cooperativa a responsabilità limitata Kostruttiva (Marghera) e di Riccesi (Trieste). La gara d’appalto per progettazione definitiva ed esecutiva e costruzione del carcere aveva visto la partecipazione di dieci tra singole imprese e Associazioni temporanee di imprese (A.t.i.). L’importo complessivo era di 25,5 milioni e mezzo, di cui 24,3 per lavori a base d’asta. Prima in graduatoria era risultata l’offerta dell’A.t.i. formata da Kostruttiva (ex Coveco) e Riccesi. Erano state giudicate provvisoriamente aggiudicatarie, per 18,4 milioni. Il provvedimento di aggiudicazione definitiva dell’appalto è stato adottato il 18 novembre dalla sede di Trieste del provveditorato interregionale, che in tal data ha pure indicato quale direttore dei lavori l’ingegner Silvia Angeli.

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