Dresda, dato fuoco hotel destinato a migranti

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E’ di sabato la notizia che a Bautzen, un paese a circa 50 km di distanza da Dresda, capitale della Sassonia, un hotel che doveva essere destinato all’accoglienza di profughi è andato a fuoco. Secondo le prime ricostruzioni la causa del rogo è ancora da accertare, alcuni indizi parrebbero però ricondurre ad un’origine dolosa, riconducibile alle forze della destra estrema che negli ultimi mesi, sotto la sigla Pegida, hanno fatto parlare dei propri contenuti razzisti e xenofobi le cronache tedesche.

Ma non è solo il dubbio sulla origine del rogo a rendere allarmante la vicenda: è da sottolineare come infatti in breve tempo parrebbe essersi radunato sul marciapiede antistante lo stabile un più o meno folto presidio spontaneo di abitanti del quartiere che acclamavano con gioia al fatto, tentando persino di ostacolare l’intervento dei vigili del fuoco. Due giovani, simpatizzanti dell’estrema destra ormai forza dirompente nella regione sassone, sono per questo stati arrestati.

Lo stabile, che era stato in passato un albergo, avrebbe dovuto ospitare da Marzo circa 300 profughi, ma il clima teso della regione sembra riportare alla luce i vecchi scheletri dell’ex Germania dell’Est post crollo del Muro, quando nei primi anni novanta tra Rostock e i centri limitrofi vennero attuati numerosi attacchi razzisti che portarono alla morte di numerosi rifugiati.

A più di vent’anni dai drammatici attentati razzisti, e in piena emergenza migranti, con la Merkel sotto attacco per una presunta “apertura” nei confronti dei profughi siriani (in realtà utile rinforzo ad una economia sempre piu in difficoltà come quella tedesca) in particolare dopo i fatti di Capodanno a Colonia, la commozione per i morti e per il destino di chi cerca un futuro migliore sembra essere sempre sotto attacco da chi cerca continuamente di diffondere un vento razzista e xenofobo negli animi del paese.

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