A proposito di nichilismo

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Noël Demeure – Albert Libertad
Pur avendo oltre un secolo, questo scambio di corrispondenza fra un lettore e il più noto redattore del settimanale l’anarchie, non ha perso di significato. Certo, agli odierni sostenitori del nichilismo non interesserà riprendere l’antica tradizione (per altro populista) russa. Eppure ci sembra continui a sussistere una certa confusione fra una negazione dell’esistente fine a se stessa, che si conclude in un desolante deserto emozionale ed ideale, ed una negazione dell’esistente come preludio di un assolutamente altro tutto da immaginare e sperimentare.

Come si vedrà, già Albert Libertad insisteva sulla differenza fra “nulla” e “nulla creatore”.

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A Libertad,
Nel tuo ultimo articolo La Terreur Blanche, sul n. 120 di l’anarchie, fui stupito di leggere questa frase: «Gli anarchici venivano indicati a dito, venivano evocati solo come distruttori, amanti della morte, nichilisti».
Bah! pensai, è solo un errore di penna, una parola scelta male… Ma ecco che nel tuo articolo Terrorisme sul n. 148 di l’anarchie, leggo ancora: «Per il secondo punto della leggenda, diciamo che gli anarchici non sono nichilisti».
Questa volta non ci sono più dubbi, è chiaro che sul conto dei nichilisti hai gli stessi pregiudizi che la folla ha sugli anarchici.
Eppure devi aver letto Memorie di un rivoluzionario di Kropotkin, da cui estraggo le seguenti righe:
«Soltanto da un vigoroso movimento sociale, che attaccasse il male alle radici stesse, si poteva sperare una riforma degli usi e delle abitudini quotidiane: e in Russia questo movimento — questa ribellione dell’individuo — assunse un carattere molto più grandioso e le sue lotte furono improntate a una critica molto più energica e radicale che altrove nell’Europa occidentale o in America. Questo movimento fu battezzato con il nome di “nichilismo” da Turgenev, nel suo grande romanzo Padri e figli.
Nell’Europa occidentale esso viene spesso frainteso. Per esempio, nella stampa si confonde il nichilismo con il terrorismo. […] Ma questo è un errore. È tanto sbagliato confondere il nichilismo con il terrorismo quanto sarebbe confondere un movimento filosofico come lo stoicismo o il positivismo con un movimento politico come, poniamo, il repubblicanesimo».
Seguono interessanti pagine sui nichilisti, dalle quali risulta che il loro ideale, la loro vita era identica alla nostra… di individualisti-comunisti. Ciò è talmente vero che la parola nichilista tende a scomparire. Così, non viene più data ai nostri compagni russi dalla stampa borghese che li chiama semplicemente, e a ragione, anarchici.
Ora io posso sbagliarmi, e Kropotkin pure. Forse Libertad potrà dimostrarci che i nichilisti russi erano «amanti della morte»?

 

Noël Demeure
[l’anarchie n. 149, 13 febbraio 1908]

 

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A Noël Demeure,
Non avevo trovato inutile risponderti, ma l’avevo dimenticato. Mi scuserai.
Quando ho concluso la frase che tu mi citi nell’articolo La Terreur Blanche con la parola nichilista, non è stato per un errore di penna, né per una parola scelta male. E non l’ho usata nell’articolo Terrorisme per un pregiudizio sui nichilisti.
Che in Russia la parola nichilista sia stata male applicata e che si riferisca agli anarchici, sono portato a crederlo, considerate le righe di Kropotkin che hai citato. Ma il cattivo impiego di un termine, per di più generalizzato, non può togliergli il suo vero valore, almeno finché gli uomini non avranno deciso che quel vocabolo non abbia più lo stesso significato. Il libertarismo nelle parole mi sembra conduca alla confusione.
Nichilismo deriva da nihil (niente). Il dizionario Petit Larousse così lo definisce: «Niente. Soppressione di tutto. Negazione di ogni credenza». Il dizionario Larive e Fleury: «Assenza di ogni credenza».
Il dizionario La Châtre, ultima edizione, a cui collaborano alcuni anarchici, dice: «Niente. Assenza di ogni credenza. Opinione di scettico esagerato che nega l’esistenza di tutto».
Tutti e tre ricordano che viene così definito un sistema politico russo, ma il Le Châtre aggiunge: «Setta rivoluzionaria russa che spesso si confonde, a torto, con gli anarchici».
Il Larive e Fleury aggiunge: «Sin. Anarchia» perché per i suoi autori la soppressione dell’Autorità è il niente. Non è il mio parere. Gli anarchici sono diversi dai nichilisti. Non sono per il niente. Sono per il tutto ed è perché viene loro impedito di manifestare il proprio desiderio di vita che essi si ribellano talvolta un po’ rudemente.
Tu motivi il mio errore argomentando che la parola nichilismo tende a scomparire. Sei un po’ frettoloso. Scompare perché non trova più a chi riferirsi, essendo male attribuita agli anarchici. Il cattivo uso ha impedito di darle una nuova vita.
Ora, io non voglio confondere quelli che la borghesia etichetta come nichilisti con quelli che si vantano di esserlo. I primi mi interessano, i secondi per nulla.
E neanche tu, Noël, sei a favore degli scettici, dei disillusi, dei partigiani del niente — sei troppo anarchico.

 

Albert Libertad
[l’anarchie n. 152, 5 marzo 1908]