L’Unione europea vuole finanziare Forza Nuova

Apfcechi

Sovvenzionare in modi diretti o indiretti esponenti d’ogni tipo di nazionalismo para-fascista dev’essere evidentemente uno dei nuovi cardini dell’Unione Europea. Se da un lato, con accordi come quello dello scorso 18 marzo, si sostiene politicamente ed economicamente la Turchia di Erdogan, dall’altro nel 2016 l’Unione Europea assegnerà circa 600.000 euro di contributi alla fondazione tedesca Europa Terra Nostra, fondazione legata al partito Alliance for Peace and Freedom.

 

Questa sigla raccoglie in sé alcune delle figure più inquietanti dei fascismi del Vecchio Continente. Benedetta dalla figura dell’88enne Jean-Marie Le Pen, annovera infatti al suo interno dal nostro notissimo Roberto Fiore, presidente, allo svedese Stefan Jacobsson, da sempre attivo nei movimenti svedesi per il suprematismo bianco e segretario generale della Fondazione.

 

Si possono poi trovare anche i nomi del negazionista belga Hervè von Laethem e quelli di numerosi membri dell’ellenica Alba Dorata o del tedesco Partito Nazionaldemocratico. Della rete di APF fanno parte anche l’inglese British Unity, la spagnola Democracia Nacional e gli slovacchi di Kotleba. Attualmente il partito vanta 4 europarlamentari e diversi membri in vari parlamenti nazionali.

 

Il Partito si propone la costruzione di un partito unitario dei nazionalisti di tutta Europa, affermando come ovvio retoriche xenofobe contro l’immigrazione e il terrorismo a cui andrebbe contrapposta la ricostruzione dell’UE sui valori greci, romani e cristiani considerati capace di porre un argine alla barbarie del terrorismo. Una prospettiva davvero preoccupante soprattutto in relazione alla difficoltà dell’attuale contingenza politica, dove soffiare sul fuoco degli attentati di Parigi e Bruxelles non fa che innalzare lo scontro tra civiltà e la guerra tra poveri in nome della religione e del capitale.

 

Per la commissione dell’UE che assegna i fondi, quanto successo è ad ogni modo più che normale: non sarebbero stati infatti ravvisati all’interno delle politiche della fondazione caratteri ostili ai “valori comuni e fondanti dell’Unione Europea”. Una frase che spiega meglio di mille altre parole quale sia lo status politico e culturale dell’UE di oggi, sempre più Fortezza e sempre più fondata sull’esaltazione dei nazionalismi dei singoli suoi membri statali.

 

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