12 Maggio ’16: OPERAZIONE DI POLIZIA IN CORSO SUL CONFINE ITALO-FRANCESE: DEPORTAZIONI IN CORSO

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Da questa mattina è in corso una grande operazione di polizia sulla frontiera italo-francese, con blocchi di polizia su entrambi i lati del confine, il cui scopo è probabilmente difendere la deportazione verso altre città italiane tanto dei migranti respinti dalla Francia, quanto di coloro che sono state vittime dei rastrellamenti di questi ultimi giorni a Ventimiglia. Già nella frazione di Latte, uno degli ultimi centri abitati prima di raggiungere la Francia, è presente un grosso posto di blocco con mezzi di polizia, carabinieri e guardia di finanza che controllano ogni mezzo in direzione del confine. Poco più avanti un paio di pattuglie impediscono a chiunque di raggiungere la frontiera alta di Ponte San Luigi, dove risiede il centro di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia. Alla frontiera bassa di Ponte San Ludovico la polizia è presente in forze. Stesso scenario sul lato francese, con un grande dispiegamento di uomini e mezzi. Da Menton Garavan è ugualmente impossibile raggiungere la frontiera alta, con i poliziotti francesi che dichiarano che non si può passare perchè c’è in corso un’operazione sul lato italiano.

Questa mattina a Ventimiglia sono stati avvistati due pullman civili che sono poi stati visti in frontiera alta. Una compagna italiana e un compagno francese che cercavano di raggiungere Ponte San Luigi sono stati fermati e trattenuti in caserma per un paio d’ore per impedire di monitorare la natura di questa operazione. Ciò che con molta probabilità sta accadendo è che alle richieste del sindaco Ioculano ed agli annunci del ministro Alfano stiano seguendo le deportazioni tanto dei migranti respinti dalla Francia, quanto di coloro che sono stati vittime dei rastrellamenti di questi ultimi giorni nelle strade di Ventimiglia. Stiamo cercando di entrare in contatto con i migranti detenuti per riuscire a capire quanti sono e dove hanno intenzione di deportarli.

Contro il piano Alfano ed il suo disegno razzista,
rilanciare la solidarietà, bloccare le deportazioni!

12 Maggio ’16: OPERAZIONE DI POLIZIA IN CORSO SUL CONFINE ITALO-FRANCESE: DEPORTAZIONI IN CORSO [ITA-ENG]

 

Notizie dalla frontiera (11 Maggio ’16): Il piano Alfano,rastrellamenti e identificazioni

 

Il 7 Maggio Alfano è arrivato a Ventimiglia. Il ministro dell’Interno ha visitato il centro della Croce Rossa, vicino alla stazione ferroviaria e ha lanciato il suo piano per risolvere il “problema” dei migranti in città.

“Chiudere il centro e aumentare i controlli” questa la ricetta. 60 poliziotti in più e 60 militari per “sgomberare” la città entro domenica. Il progetto prevede di impedire alle persone di raggiungere Ventimiglia per tentare di attraversare il confine, intensificando i controlli a Imperia, Savona e Genova. Risolvere il problema “a monte” come auspicava il sindaco Ioculano, privare della libertà di movimento le persone già all’interno dei confini nazionali. “Se lo capiscono con le buone non partono, se non lo capiscono con le buone li faremo scendere prima” così dichiara Alfano, lo stesso uomo che pubblicamente affermava la necessità di “un modederato uso della forza” per prendere le impronte ai migranti. Il moderato uso di forza di cui parla il ministro significa tortura psicologica, uso di teaser e percosse come ci raccontano le persone che escono dagli Hotspot di Pozzallo e Lampedusa.
Chiudere il centro della Croce Rossa dunque, che era aperto solo per quanti erano disposti a farsi identificare e a fare domanda di asilo in Italia come prevede Dublino 3, rinunciando così alla possibilità di raggiungere amici, familiari in altre destinazioni. Un luogo già funzionale al piano Hotspot, un vero e proprio centro di identificazione al confine.
Centinaia di persone da qualche mese restavano invece per strada, tra polizia e passeurs, bloccati in città anche per lungo periodo. Abbiamo già denunciato le violenze e i soprusi che tanti hanno dovuto subire, le continue deportazioni di chi viene fermato dalla polizia anche a Nizza o Marsiglia.

Il piano Alfano mira a “svuotare” la città da chi vuole viaggiare. Come?
Mostrando i muscoli, rastrellamenti, identificazioni forzate e fogli di espulsione. Per ora.
Lo stiamo vedendo in questi giorni. Polizia e digos fermano le persone in viaggio, a piccoli gruppi per costringerle a lasciare le impronte. Una volta identificate quasi tutte queste persone ricevono un decreto di espulsione e per ora vengono rilasciate. Martedì, nell’arco di tutta la giornata, almeno 14 persone sono state prese dalla polizia o da agenti in borghese. Qualcuno è stato fermato in spiaggia, altri nel parco pubblico e alcuni sulla strada tra la stazione e la sede della Caritas, che distribuisce cibo. Sempre martedì, nel tardo pomeriggio, la linea ferroviaria tra Italia e Francia è rimasta bloccata per 40 minuti. Un gruppo di migranti ha provato ad attraversare il confine tramite la strada dei binari in pieno giorno. La caccia all’uomo del piano Alfano non ferma la determinazione di chi viaggia. Si prova, in ogni modo, ad attraversare il confine. Anche in pieno giorno e bloccando i treni.

Mercoledì in mattinata gli agenti, grazie alla pioggia battente, sono andati sulla foce del Roya dove molti migranti si rifugiavano per dormire, e hanno gettato via tutte le coperte e i vestiti chiamando quest’infame operazione “sgombero”. Intanto le persone si erano spostate verso un altro luogo più riparato, molti si tengono alla larga dalla stazione per la paura di finire nelle mani dalla polizia. Il numero delle persone fermate dalla polizia continua a crescere; per ora circa 15 persone sono state fermate e prelevate dalla polizia. Alcuni hanno ricevuto il foglio di espulsione. Molti di loro sono già stati identificati in altre città italiane, molti di loro hanno subito violenze. Sappiamo che alcuni hanno provato a resistere all’identificazione, una procedura che inficia la possibilità di chiedere asilo o regolarizzarsi altrove. Qualcuno, nei giorni scorsi, ha messo a rischio la propria vita, provando a darsi la scossa con un filo elettrico e poi bevendo l’inchiostro presente nell’ufficio del commissariato. Sappiamo anche che venerdì una persona di nazionalità eritrea fermata sul confine è stata picchiata dalla polizia di frontiera italiana, aveva i segni delle percosse, ha provato ad impiccarsi con un filo elettrico.

A Ventimiglia è in atto una vera e propria caccia all’uomo.

Uomini, donne e bambini senza i documenti giusti, che già dormivano per strada in condizioni disumane, vengono ora ufficialmente banditi dalla città. Sono loro la preda della caccia, i “criminali”.

Stare in silenzio di fronte a questi rastrellamenti, alle identificazioni massicce e alla distribuzione di fogli di espulsione è accettare un regime razzista. Criminalizzare queste persone, lasciare che su di loro si usi la forza è inaccettabile e disumano.
La soluzione di Alfano rivela il vero volto delle politiche europee in materia di immigrazione: rastrellamenti, detenzione e deportazioni. Non è più possibile voltarsi dall’altra parte, pensare che non ci riguardi. Bisogna scegliere da che parte stare.

[ITA-ENG] Notizie dalla frontiera (11 Maggio ’16): Il piano Alfano,rastrellamenti e identificazioni