Tag Archives: 1906

CHE CREPI IL VECCHIO MONDO!

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Ah! Ah! È Capodanno!
La voce chiara del ragazzo e la voce spezzata del vecchio intonano la stessa ballata: la ballata dei voti e degli auguri.
L’operaio al suo padrone, il debitore al suo creditore, l’inquilino al suo proprietario, ripetono lo stesso ritornello del buono e felice anno.
Il povero e la povertà se ne vanno per le strade a cantare la cantilena della lunga vita.
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Verso la morte

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Giuseppe Ciancabilla
L’immensa, verde pianura di Farsaglia, soleggiata nel meriggio luminoso d’Aprile, brulicava di uomini. Pur non poteva dirsi animata, che tutto all’intorno incombeva il silenzio grave, triste, affannoso della preoccupazione e dell’incertezza, quasi della paura.
Mario De Lilla, che era giunto quella mattina stessa con una banda d’insorti, passava vagando, bevendo l’aria e il sole, attraverso quelle file e quei crocchi di esseri muti. Egli leggeva in ogni sguardo che lo fissava con una stupida curiosità, la stessa tremula indecisione di spirito. Poi, quando lo sguardo di quegli esseri si staccava rapidamente quasi stanco per lo sforzo dalla sua persona, tornava a spaziare laggiù verso l’orizzonte aperto, quasi infinito, appena circoscritto, in un fuggevole contorno bianco-azzurro, dalla catena dell’Olimpo.

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Illusioni e realtà

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(Giovanni Gavilli)

 

Negli anni 1884-85, gli operai americani del nord si agitarono per ottenere dalla classe detentrice della ricchezza il diritto di lavorare solo otto ore al giorno. La moltitudine di quegli operai non vedeva più in là di questa restrizione di orario; ma gli anarchici e con essi tutti gli elementi profughi della disciolta Internazionale tentarono di dare al movimento un ben più alto indirizzo, una meta più precisa ed efficace: la rivoluzione sociale e la conquista della libertà di produrre e di consumare come e quanto ad ognuno occorre e conviene. Vecchia speranza codesta e radicale mutamento che all’anarchia incammina l’umanità; bisogno sentito da chi nulla poté accaparrare per sé o per i suoi della ricchezza sociale; speranza e bisogno che ai gaudenti paiono irrealizzabili, perchè contrastanti apparentemente con l’interesse dei ricchi. Tuttavia la povera gente vi si accanisce e combatte disperata; la sorregge nella lotta l’istinto di conservazione, la necessità di migliori condizioni di vita a cui la sospingono la scienza con le sue invenzioni, colle sue scoperte; e lo sfruttamento sempre crescente che i capitalisti operano avidissimi e sicuri, perché protetti, nel loro brigantaggio, dalla legge e quindi dal braccio e dall’incoscienza degli sfruttati.

Il movimento ebbe in America il suo sanguinoso epilogo nel 1886. Un milione e trecentomila operai scioperarono il giorno del primo maggio di quell’anno in segno di protesta; i padroni avevano rifiutato di lasciar lavorare i loro operai otto ore soltanto, mantenendo ad essi la vecchia tariffa.

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La tragedia de la emancipación de la mujer – Emma Goldman

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Escrito por Emma Goldman en 1906.

 

Comenzaré admitiendo lo siguiente: sin tener en cuenta las teorías políticas y económicas que tratan de las diferencias fundamentales entre las varias agrupaciones humanas; sin miramiento alguno para las distinciones de raza o de clase, sin parar mientes en la artificial línea divisoria entre los derechos del hombre y de la mujer, sostengo que puede haber un punto en cuya diferenciación misma se ha de coincidir, encontrarse y unirse en perfecto acuerdo.
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Che crepi il vecchio mondo! (it/fr)

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Albert Libertad
Ah! Ah! È Capodanno!
La voce chiara del ragazzo e la voce spezzata del vecchio intonano la stessa ballata: la ballata dei voti e degli auguri.
L’operaio al suo padrone, il debitore al suo creditore, l’inquilino al suo proprietario, ripetono lo stesso ritornello del buono e felice anno.
Il povero e la povertà se ne vanno per le strade a cantare la cantilena della lunga vita.
Ah! Ah! È Capodanno!
Bisogna che si rida! Bisogna che ci si diverta. Che tutti i volti assumano un atteggiamento di festa. Che tutte le labbra lascino sfuggire i migliori auguri. Che su tutte le facce si disegni il ghigno della gioia.
È il giorno della menzogna ufficiale, dell’ipocrisia sociale, della carità farisaica. È il giorno dell’imbroglio e del falso, è il giorno dell’apparenza e del convenuto.
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NAFTALINA – Der Bleu Reiter

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Naftalina non è una rivista d’arte, bensì, parte di una idea in continuo movimento.

Numero primo
L’assiette au beurre (1901-1912)

La più feroce e irriverente rivista della Belle Epoque.
L’assiette au Buerre, letteralmente “piatto di burro”, compare in Francia nell’aprile 1901.
Senza alcun dubbio occupa un posto di primissimo piano fra le riviste dell’epoca.
Innovativa da un punto di vista grafico, spregiudicata per il suo contenuto.
Attraverso bellissimi disegni e una satira devastante, ha ridicolizzato e attaccato l’ipocrisia del periodo.
Con questo primo numero di Naftalina, abbiamo cercato di riproporre un progetto editoriale ed artistico a nostro avviso molto interessante. Non volevamo riesumare cadaveri, ma rispolverare qualcosa che altrimenti sarebbe andato perduto, utilizzato la documentazione in nostro possesso.

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Biografía de Mateo Morral, autor del atentado contra el rey Alfonso XIII en Madrid

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Mateo Morral nació en Sabadell provincia de Barcelona en el 1880. Era hijo de un empresario textil. Fue un estudiante muy brillante, dotado para el aprendizaje de idiomas: conocía perfectamente el francés y el inglés a los dieciséis años. Al finalizar sus estudios secundarios, y como mucho de los estudiantes burgueses de un cierto nivel económico en la época, se fue a Alemania, donde aprendió rápidamente el alemán y se licenció en ingeniería mecánica, aunque también se impregnó del pensamiento de Nietzsche y del ideario anarquista, especialmente de la corriente neomalthusiana.
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Anarquistas de Bialystok 1903 – 1908 (libro es)

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Hace ya varios meses atrás, un lluvioso 17 de Mayo del 2013, cuando por primera vez en la historia de esta Biblioteca hacíamos una Actividad de Apertura (ver Afiche Aquí), abriendo nuestras puertas para la colectivización del conocimiento y el traspaso de experiencias/reflexiones de compañerxs de otras épocas y/o latitudes a través de la literatura revolucionaria, recibimos como donación el Libro Los Anarquistas de Bialystok. La persona que donaba el libro en cuestión era Sebastián Oversluij, el Angry, compañero muerto en combate la mañana del 11 de Diciembre del 2013 tras ser abatido por el guardia del Banco Estado en Pudahuel cuando se disponía, junto con otrxs acompañantes, a expropiar el dinero de la sucursal.
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