Tag Archives: Cassa Antirepressione Alpi Occidentali

Carcere – Lettera di Annino Mele sulle condizioni nel carcere di Uta (Cagliari)

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Cari compagni,

ho lasciato il carcere di Nuchis, per prendere posto nel nuovo labirinto di Uta. Mi pare di avervi scritto di aver cercato di fare il possibile affinché mi risparmiassero questa sorta di magazzino gestito da veri e propri pensatori di come avvilire l’essere umano sia esso dentro il magazzino che nei confronti dei familiari.
L’altro giorno l’educatrice mi ha chiamato per dirmi se volevo far parte della componente lavoranti, inserirmi in cucina, conto corrente, magazzino, o altro. Gli ho risposto di non prendere per il momento nessuna iniziativa perché sto valutando come potermene andar via quanto prima da questo carcere.
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Un saluto dalla viva voce di Marco registrato nell’estate 2012.

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Alla vigilia delle due giornate di solidarietà internazionale con Marco Camenisch, un compagno della Cassa Antirep delle Alpi Occidentali ne ripercorre la biografia di rivoluzionario, dalle lotte degli anni 70  agli ultimi vent’anni trascorsi in un’ autentica odissea carceraria, iniziata in Italia e che sta continuando in Svizzera, fino alle sue  ultime vicende giudiziarie.
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Italy – Communiqué from the Cassa Anti-repressione delle Alpi Occidentali concerning the police raids in Mentoulles and Cuneo

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We receive and transmit a communiqué concerning the police raids
unleashed in March in Mentoulles and Cuneo and the investigation for
270bis against a number of comrades.
The framing of the investigation carried out by prosecutors Padalino and
Rinaudo, is based, like many others over the past few years, on the
hypothesis of a double level in political activity: one legal and
public, the other hidden and outlawed referring to vague illegal
actions.
What is new in this investigation is that it is pointing a finger at and
focussing on the activity of a solidarity fund for prisoners (in this
case the Cassa antirepressione delle Alpi Occidentali) and consequently
wants to put the practice of solidarity on trial.
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Comunicato della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali sulle perquisizioni a Mentoulles e Cuneo

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L’impianto dell’inchiesta, simile a decine di altre negli ultimi anni, e diretta dai pm Padalino e Rinaudo, si basa sull’individuazione di un doppio livello delle attività politiche: uno legale e pubblico, e uno occulto e fuorilegge, facendo riferimento ad azioni extralegali non meglio specificate.
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Perquisizioni a Mentoulles e Cuneo: ritorna lo spauracchio del “terrorismo”

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Nuove perquisizioni, qualche giorno fa, con riferimento all’art. 270bis (associazione con finalità di terrorismo) nelle abitazioni di 3 attivisti a Mentoulles e Cuneo, colpite le sedi del circolo culturale Barbarià e della biblioteca popolare Rebeldies.
Ancora una volta il delirante teorema terrorismo viene portato avanti dai procuratori Padalino e Rinaudo,
per i quali gli indagati affiancherebbero ad iniziative “palesi”, come la pubblicazione della rivista Nunatak e le attività della Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali, azioni “dirette e atti di sabotaggio, con particolare riferimento a quelli attuati contro il cantiere del TAV”.
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Registros en Mentoulles y Cuneo (Norte de Italia)

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En la mañana del miercoles 18 de marzo, por orden de los fiscales Rinaudo y Padalino, los ROS (grupos antiterroristas de los carabineros italianos) han registrado las viviendas de 3 compañer@s y las sedes del círculo cultural Barbariá y de la biblioteca popular Rebeldies.

La orden de registro hace referencia a un procedimiento penal por el art. 270 bis (asociación con finalidad terrorista o de subversión del orden democrático): el teorema clásico del “doble nivel” según el cual l@s investigad@s alternarian su participación en iniciativas “públicas”, como la publicación de la revista Nunatak o la actividad de la Caja Antirrepresión de los Alpes Occidentales, con acciones directas y actos de sabotaje “en particular aquellas contra las obras del TAV”.
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Repressione – Perquisizioni a Mentoulles e Cuneo – it/fr

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Perquisizioni a Mentoulles e Cuneo

Nella mattina di mercoledì 18 marzo, su mandato dei soliti PM Rinaudo e Padalino, i ROS hanno perquisito le abitazioni di 3 compas e le sedi del circolo culturale Barbarià e della biblioteca popolare Rebeldies.
Il decreto di perquisizione fa riferimento ad un procedimento penale per l’art. 270bis (associazione con finalità di terrorismo o di sovversione dell’ordine democratico): il teorema classico del “doppio livello” per cui gli indagati affiancherebbero ad iniziative “palesi”, quali la pubblicazione della rivista Nunatak e le attività della Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali, azioni dirette e atti di sabotaggio “con particolare riferimento a quelli attuati contro il cantiere del TAV”.
Le perquise hanno portato, oltre a maldestri tentativi di piazzare microspie o altro, al sequestro di materiale informatico e del contenuto delle caselle mail di Nunatak, della Cassa AntiRep e della mailing list Alpi ribelli.
In un minestrone che va da messaggi e comunicati circolati sulla mailing list alla solidarietà anticarceraria e nei confronti degli anarchici condannati per il ferimento dell’AD di Ansaldo Nucleare Adinolfi, condito con il riferimento ad un non meglio precisato attacco al cantiere di Chiomonte, l’intento manifesto della Procura sarebbe quello di criminalizzare la solidarietà rivoluzionaria e l’autorganizzazione sul territorio alpino.
Noi andiamo avanti per la nostra strada.
Contro lo Stato e le sue galere! Mille modi, un solo orizzonte: libertà!

I compas perquisiti

 

Italie : perquisitions à Mentoulles et Cuneo

 

Hier matin, à la demande des habituels procureurs Rinaudo et Padalino, les ROS [section spéciale des Carabinieri ; NdT] ont perquisitionné les domiciles de trois compagnons et les locaux du Cercle culturel Barbarià et de la Bibliothèque populaire Rebeldies.

Le mandat de perquisition fait référence à une enquête pénale basée sur l’article 270bis (association à finalité terroriste ou de subversion de l’ordre démocratique) : le classique théorème du “double niveau”, selon lequel les accusés participeraient à la fois à des initiatives “publiques”, comme la publication de la revue Nunatak et les activités de la Caisse Antirépression des Alpes occidentales, et à des actions directes et des actes de sabotage, “en particulièr ceux menés contre le chantier du TAV”.

Les perquisitions ont conduit, en plus des tentatives maladroites de placer des micros et autres, à la saisie de matériel informatique et du contenu de la boîte mail de Nunatak, de la Caisse AntiRep et de la mailing-list Alpi ribelli.

Dans une soupe qui va de messages et communiqués qui ont circulé sur la mailing-list à la solidarité anticarcérale avec les anarchistes condamnés pour la jambisation du responsable d’Ansaldo Nucleare Adinolfi, le tout assaisonné avec la référence à une attaque non précisée contre le chantier de Chiomonte [en Val Susa ; NdT], la tentative manifeste du parquet serait de criminaliser la solidarité révolutionnaire et l’auto-organisation sur le territoire alpin.

Nous continuons d’avancer sur notre propre chemin.
Contre l’État et ses prisons ! Mille modes, un seul horizon : la liberté !

Les compas perquisitionnés

[Traduit de l’italien de Informa-azione par Brèves du désordre et un petit peu remanié]

Una vita ribelle Marco Camenisch

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Edizioni Alpi Occidentali giugno 2012, pag.56, 2,50euro

Chi vuole pensare ha il cervello, chi vuole capire comprende il linguaggio dell’umanità e della vita. I cadaveri viventi capiscono solamente la lingua del denaro, della ricchezza, del potere, della legge. A costoro posso soltanto dire: considerando che date ascolto ai cannoni, e che non capite altre lingue, abbiamo deciso che conviene volgere i cannoni contro di voi.”


L’opuscolo ripercorre attraverso i suoi comunicati  la vicenda carceraria di Marco Camenisch dal 1981 arrivando fino al notizia della non scarcerazione anticipata che doveva essere per maggio 2012.
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