Tag Archives: Libertad Albert

La leggenda di Natale

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Dedicata ai bambini dell’anno 3000 (o più)

 

di Albert Libertad (1899)

C’era una volta, molto tempo fa, verso l’anno 1900, un grande ammasso di pietre e di fango che i naturali di allora chiamavano Parigi. Era la capitale di un paese favorito da un clima temperato e dove i cereali, le vigne, i più bei frutti crescevano in abbondanza. Avvicinandosi a questi ammassi di pietre, vincendo gli odori pestilenziali che se ne sprigionavano, li si vedeva solcati da vie di ogni genere: le une larghe, costeggiate da belle case; le altre, strette, con, da ogni lato, in fila e strette, delle case dall’aspetto di topaie. Quel giorno, l’anno finiva; era festa in ogni città, ma la natura sembrava imbronciarsi e la neve cadeva a larghe falde. Malgrado ciò, lungo le strade, i magazzini gettavano fasci di luce e gli occhi erano attirati da ammassi di vettovaglie stranamente fornite di clienti.
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La légende de Noël dédiée aux petits-enfants de l’an 3000 (ou plus)

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Par Albert Libertad (24-30 décembre 1899)

Il était une fois, il y a bien longtemps de cela, vers l’an 1900, un gros amas de pierres et de boue que les naturels d’alors appelaient Paris.
C’était la capitale d’un pays favorisé par un climat tempéré et où les céréales, les vignobles, les plus beaux fruits poussaient en abondance.
En s’approchant de ces amas de pierres, vainquant les odeurs pestilentielles qui s’en dégageaient, on le voyait sillonné de voies de toute sortes : les unes larges, bondées de belles maisons ; les autres, étroites, avec, de chaque côté, rangées et serrées, des maisons aux allures de souricières.
Ce jour-là, l’année se terminait ; c’était fête par cette ville, mais la nature paraissait bouder et la neige tombait à gros flocons.
Malgré cela, tout le long des rues, les magasins jetaient des flots de lumière et les yeux étaient attirés par des amas de victuailles bizarrement achalandés.
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Che crepi questo mondo!!! di Albert Libertad

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E’ il nuovo anno! La voce chiara del ragazzo e la voce spezzata del vecchio intonano la stessa ballata: la ballata dei voti e degli auguri. L’operaio al suo padrone, il debitore al suo creditore, l’inquilino al suo proprietario, ripetono lo stesso ritornello del buono e felice anno. Bisogna che si rida! Bisogna che ci si diverta. Che tutti i volti assumano un atteggiamento di festa. Che tutte le labbra lascino sfuggire i migliori auguri. Che su tutte le facce si disegni il ghigno della gioia. È il giorno della menzogna ufficiale, dell’ipocrisia sociale, della carità farisaica, dell’imbroglio e del falso.
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Notre Individualisme et autres textes… – Aviv Etrebilal

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Notre individualisme est un texte écrit à la première personne, à la fois vision personnelle de l’individualisme anarchiste et présentation volontairement accessible de cette pensée souvent méconnue ou caricaturée. Le besoin s’en faisait ressentir depuis déjà pas mal de temps, voici donc une modeste contribution, une goutte d’eau dans la mer des débats sur l’anarchisme, suivie de quelques classiques dépoussiérés pour l’occasion ou de textes plus récents qui ont attiré notre attention sur le sujet.
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Ai rassegnati (it/es/fr)

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Albert Libertad

Odio i rassegnati!

Odio i rassegnati, come odio i sudici, come odio i fannulloni.

Odio la rassegnazione! Odio il sudiciume, odio l’inazione.

Compiango il malato curvato da qualche febbre maligna; odio il malato immaginario che un po’ di buona volontà rimetterebbe in piedi.

Compiango l’uomo incatenato, circondato da guardiani, schiacciato dal peso del ferro e del numero.

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CHE CREPI IL VECCHIO MONDO!

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Ah! Ah! È Capodanno!
La voce chiara del ragazzo e la voce spezzata del vecchio intonano la stessa ballata: la ballata dei voti e degli auguri.
L’operaio al suo padrone, il debitore al suo creditore, l’inquilino al suo proprietario, ripetono lo stesso ritornello del buono e felice anno.
Il povero e la povertà se ne vanno per le strade a cantare la cantilena della lunga vita.
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