Rafforzare il Fronte Rivoluzionario Internazionale e la Federazione Anarchica senza che sia Informale?

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Traduzione a cura di Culmine

(es-it) ¿FORTALECER EL FRENTE REVOLUCIONARIO INTERNACIONAL Y LA FA- SIN EL INFORMAL?

Rafforzare il Fronte Rivoluzionario Internazionale e la Federazione Anarchica senza che sia Informale?

testo di Giuseppe Dondoglio Antonlini*

Poche settimane fa, “navigando” in rete, mi sono imbattuto in un testo scritto dal collettivo messicano Noticias de la Rebelión, in risposta alle forti critiche ricevute dall’ambiente anarchico in reazione alle infami dichiarazioni che avevano rilasciato su alcuni compagni, in particolare contro il compagno Gustavo Rodríguez. Preferisco lasciar da parte tutto ciò che hanno espresso in quel testo, l’unico argomento che ha suscitato la mia attenzione è quello relativo al loro appello teso al “rafforzamento del FRI e della FA” ma, quest’ultima, senza l’imprescindibile inclusione (chiarificatrice) del suffisso “Informale”; a maggior ragione in considerazione del fatto che in questi giorni alcuni settori del cosiddetto “movimento libertario” in Messico continuano ad appellarsi la ricostituzione della estinta Federación Anarquista del Messico.

La Federazione Anarchica Informale (FAI), progetto refrattario sorto come proposta per il coordinamento dell’attacco anarchico contro tutto ciò che è stabilito, proviene concretamente dai compagni italiani, anche se sin dalla sua prima tappa s’è esteso fino in Spagna. La FAI, fino ad ora, ha realizzato non solo sabotaggi decentralizzati, ma ha anche coordinato in maniera internazionale innumerevoli attacchi rivolti contro un obiettivo comune all’interno di campagne specifiche su dei punti in particolare come, ad esempio, la campagna contro il FIES.

Attualmente, i nuclei confluiti nella FAI si sono estesi al di fuori dell’area del mediterraneo e non solo in altre regioni europee, ma anche in altre zone del pianeta. In Russia, Messico, Finlandia, Bolivia, Cile, Indonesia, U.K., le cellule ed i nuclei informalmente coordinati nella FAI hanno realizzato azioni rispondendo alle campagne solidali internazionali, com’è stata l’azione globale proposta dai 3 punti contenuti nel primo comunicato della Federazione.

La proposta elaborata dai compagni prigionieri di guerra, membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, ha contribuito all’apporto di una migliore focalizzazione sulla direzione presa dalla nostra solidarietà refrattaria. Focalizzazione che trae il suo orientamento a partire dalla prassi anarchica informale. Non si cerca di stabilire (né tanto meno rafforzare) nessuna “Federazione” centralista e burocratica, nulla di tutto ciò; nemmeno si pretende un qualche controllo da parte di coloro che hanno emesso una tale proposta, che in qualche maniera è stata ben accolta da parte dei compagni affini nel mondo.

L’organizzazione informale a livello mondiale e l’idea di un coordinamento secondo delle modalità prettamente anarchiche, che permette il funzionamento del Fronte Rivoluzionario Internazionale, sono ben lungi dalla “linea” di qualsiasi classica Federazione Anarchica, sia a livello mondiale che locale. In effetti, in primo luogo il FRI è un coordinamento anarchico libero e totalmente autonomo, senza una sede o un centro organico burocratico, dal quale si diramano una “linea” e si fissano delle direttrici; bensì esso si limita al coordinamento nell’azione rivolta contro le strutture del Potere e contro gli individui che si trovano a capo dello Stato/Capitale. In tal senso, non si ha nemmeno la pretesa di dar vita ad una organizzazione “federalista” che operi pubblicamente ed incentri la sua esistenza sulla crescita quantitativa dei propri “federati”.

Su questo punto ritengo che ci sia ancora molto da definire ed ancor più da teorizzare, partendo dalla pratica anarchica. Allo stesso modo, è importante ampliare nella pratica il concetto di solidarietà diretta. In altri termini, consideriamo che ci sia bisogno di estendere la lotta refrattaria sul versante della solidarietà verso i nostri compagni prigionieri, a tutti i livelli di scontro contro il sistema. Il sostegno ai compagni sottoposti a rappresaglia o in fuga è un bisogno che necessita una immediata attenzione.

La Federazione Anarchica Informale (FAI) è un coordinamento perfettamente compatibile con il Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI). Queste gruppi fraterni condividono principi e finalità, pertanto funzionano in maniera armonica e senza la minima interferenza. Tuttavia, gruppi di affinità che non condividono l’uso di tali sigle o i principi base della FAI si possono liberamente rivendicare come parte del FRI, poiché il “Fronte” non è un braccio dipendente dalla FAI.

Comunque sia il FRI, non essendo una organizzazione specifica o “formale” e senza la pretesa di volersi costituire come tale, è incompatibile con le idee e la pratiche alimentate dalle “classiche” Federazioni Anarchiche, ossia quelle di tendenza burocratica edificate sulla base di principi di “sintesi” e ben lungi dalla pratica Informale. Rafforzare il FRI non necessariamente significa rafforzare direttamente il progetto della FAI; ma cercare di rafforzare una Federazione Anarchica qualsiasi, estranea all’agire informale, che è la parte sostanziale della logica del FRI (a livello internazionale), è un’opportunista aberrazione.

Per questo, mi risulta difficile capire a quale Federazione Anarchica si faccia riferimento nelle pagine di Noticias de la Rebelión, che senza essere “Informale” vuole “rafforzare” il FRI. I nuclei anarchici d’azione che rivendicano il Fronte Rivoluzionario Internazionale non ruotano attorno a nessuna Federazione Anarchica che per principio non sia basata sulla pratica informale.

Con queste puntualizzazioni non cerco di imporre delle “linee”, né tanto meno cerco di dare per concluso un dibattito in corso, visto che non è un qualcosa di statico ma soprattuto perché è in costante costruzione. Con questo voglio solo portare alla discussione il senso del coordinamento informale anarchico del quale è parte integrante il FRI, che nella realtà ha funzionato molto bene, così come la FAI locale ed i diversi nuclei che ne fanno parte mediante il coordinamento informale.

Pertanto considero che, sulla base di questi principi, quando si rivendicano il FRI e la Federazione Anarchica e si parla di “rafforzare”, è logico che ci si riferisce alla Federazione Anarchica “Informale”. Ed anche se il FRI non contenga il termine “informale” nella sua sigla, risulta ben evidente nei suoi testi che il suo modello organizzativo non sia gerarchico, né centralista, piattaformista o burocratico; bensì, autonomo, libero, coerente con i principi anarchici ed esempio nella solidarietà internazionale e nella cospirazione anarchica mondiale contro il sistema di dominazione. Cioè, in definitiva: Informale.

da Giuseppe Dondoglio Antonlini.*

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* palese e voluta distorsione del cognome di due galleanisti, ben noti ai compagni informali messicani. Si tratta diNestor Dongoglio e di Gabriella Segata Antolini, dei quali prossimamente si occuperà Iconoclasta, assieme ad altri galleanisti, come Mario Buda.-nota di Culmine

(it-en-es-gr) Rafforzare il Fronte Rivoluzionario Internazionale e la Federazione Anarchica senza che sia Informale?

¿Fortalecer el Frente Revolucionario Internacional y la Federación Anarquista sin el “Informal”?

Hace unas semas “navegando” en la Red encontré un texto escrito por el colectivo Noticias de la Rebelión a manera de respuesta a las fuertes críticas recibidas del entorno anarquista como consecuencia de las infames declaraciones que realizaran sobre algunxs compañerxs, en particular contra el compa Gustavo Rodríguez. En realidad, prefiero dar “por pasado” todo lo que manifiestan en este texto, la única cuestión que me llamó la atención concretamente fue lo referente al llamado que realizan al “fortalecimiento del FRI y la FA”, pero, esta última, sin incluirle el imprescindible (y aclaratorio) sufijo “informal”; sobre todo, en estas fechas en que algunos sectores del llamado “movimiento libertario” en México, continúan convocando a la reformación de la extinta Federación Anarquista de México.

La Federación Anarquista Informal (FAI), proyecto antagónico que nació como propuesta para la coordinación del ataque ácrata contra todo lo establecido, en lo concreto, proviene de lxs compañerxs italianxs, aunque, desde su primera etapa se extendió hasta España. La FAI, hasta la fecha, ha realizado no sólo sabotajes descentralizados, sino que ha coordinado de manera internacional incontables ataques dirigidos contra un objetivo común en campañas específicas sobre cuestiones puntuales, por citar un ejemplo, la campaña contra el FIES .

En la actualidad los núcleos que confluyen en la FAI se han extendido fuera del área del Mediterráneo, no sólo hacia otras regiones de Europa, sino también hacia otras áreas del planeta. En Rusia, México, Finlandia, Bolivia, Chile, Indonesia, U.K.; las células y nucleamientos informalmente coordinados en la FAI, han realizado acciones respondiendo a las campañas internacionales solidarias, como fue la acción global propuesta en los tres puntos base contenidos en el primer comunicado de la Federación.

La propuesta elaborada por los compañerxs prisionerxs de guerra, miembros de la Conspiración de las Células del Fuego en-Grecia, arribó para contribuir a un mayor enfoque en la dirección en la que se dirige nuestra solidaridad refractaria. El enfoque de esta propuesta está orientado desde la praxis anarquista informal. No se busca establecer (ni mucho menos fortalecer) ninguna “Federación” centralizada y burocrática, ni nada que se le parezca, mucho menos se pretende algún control por parte de quienes emitieron tal propuesta, que de algún modo ha sido bien acogida por lxs compañer@s afines alrededor del mundo.

La orgánica informal a nivel mundial y la idea de coordinación de clara concepción ácrata, bajo la cual funciona el Frente Revolucionario Internacional, está muy lejos de la “línea” de cualquier Federación Anarquista clásica, ya sea a nivel mundial o regional, primeramente, porque el FRI es una coordinación anarquista, libre y totalmente autónoma, sin una cede o centro orgánico burocrático, desde donde seemita “línea” y se dicten directrices sino que se limita a la coordinación en la acción que se dirige contra las estructuras del Poder y contra lxs individuos que están a la cabeza del Estado/Capital. Por lo tanto, tampoco pretende formar parte de una organización “federalistata” que opere a nivel público y centre su vida en el crecimiento cuantitativo de sus “feredadxs”.

En este punto, pienso que aún queda mucho por definir y más aún por teorizar a partir de la práctica anárquica. De igual modo, es importante ampliar en la práctica el concepto de solidaridad directa, en otros términos, consideramos, que necesitamos extender la lucha refractaria de la mano de la solidaridad con nuestrxs compañerxs presxs, a todos los niveles de la confrontación antisistémica. El apoyo a compañerxs persegidxs o en fuga, es una necesidad que requiere atención inmediata.

La Federación Anarquista Informal (FAI) es una coordinación perfectamente compatible con el Frente Revolucionario Internacional (FRI); estas agrupaciones hermanas comparten principios y finalidades, por lo que funcionan de manera armónica y sin la menor interferencia. Sin embargo, grupos de afinidad que no comparten las siglas o los principios base de la FAI se pueden reivindicarse como parte del FRI libremente ya que el “Frente” no es un brazo dependiente de la FAI.

Sin embargo, el FRI, al no ser una organización específica o “formal” ni pretender constituirse como tal, es incompatible con las ideas y la práctica que alimentan las Federaciones Anarquistas “clásicas”, es decir, aquellas de tendencia burocrática edificadas en base a los principios de “síntesis” y alejadas de la praxis Informal. Fortalecer el FRI, no necesariamente significa fortalecer directamente el proyecto de la FAI, pero intentar fortalecer a una Federación Anarquista cualquiera ajena a la práctica informal, la cual es parte medular de la lógica del FRI (a nivel internacional), es una aberración oportunista..

Por eso, me cuesta comprender a qué Federación Anarquista hacen referencia en las páginas de Noticias de la Rebelión que sin ser “Informal” intenta “fortalecer” al FRI Los núcleos anarquistas de acción que reivindican el Frente Revolucionario Internacional, no giran entorno a ninguna Federación Anarquista que no esté por principio basada en la práctica informal.

Con estas puntualizaciones no trato de imponer “lineamientos”, mucho menos intento dar por acabado “algo” que puede cambiar, no sólo porque no se encuentra estático sino porque está en constante construcción. Con esto sólo quiero traer a discusión el sentido de la coordinación informal anarquista del cual parte el FRI, que en la realidad ha funcionado muy bien, al igual que la FAI local y los diversos núcleos que la conforman mediante la coordinación informal.

Por lo tanto, considero que en base a estos principios, cuando se reivindica al FRI y a la Federación Anarquista, y se habla de “fortalecerlos” es lógico concluir que se refieren a la Federación Anarquista “Informal”. Aunque el FRI no contenga la palabra “informal” en sus siglas de presentación, nos deja muy claro en sus textos que su modelo organizativo no es jerárquico ni centralista, plataformista, o burocrático, por el contrario es autónomo, libre, congruente con los principios ácratas y ejemplo en la solidaridad internacional y la conspiración anarquista mundial contra el sistema de dominación. Es decir, definitivamente Informal.

Giuseppe Dondoglio Antonlini*

Nota de Culmine: Es la obvia y deliberada distorsión de los apellidos de dos galleanistas, bien conocidxs por lxs compas informales mexicanxs. Se trata de Nestor Dondoglio y Gabriella Segata Antolini, de quienes proximamente se ocupará Iconoclasta, junto con otros galleanistas como Mario Buda.

(es-it) ¿FORTALECER EL FRENTE REVOLUCIONARIO INTERNACIONAL Y LA FA- SIN EL INFORMAL?


http://iconoclasta.noblogs.org/

¿Fortalecer el Frente Revolucionario Internacional y la Federación Anarquista sin el “Informal”?

“Strengthening the International Revolutionary Front and the Anarchist Federation – without the Informal?”

“…it is important to amplify in practice the concept of direct solidarity, in other words, we consider that we need to extend the unmanageable struggle of the hand of solidarity with our imprisoned comrades, to all the levels of the anti-systemic confrontation. The support to comrades who are persecuted or fugitive is a necessity that requires immediate attention.”
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from culmine, translated by war on society:

(es-it) ¿FORTALECER EL FRENTE REVOLUCIONARIO INTERNACIONAL Y LA FA- SIN EL INFORMAL?


http://waronsociety.noblogs.org/

by Giuseppe Dondoglio Antonlini

A few weeks ago while “surfing” the Web I found a text written by the collective Noticias de la Rebelión as their way of responding to the strong critiques made by the anarchist space as a consequence of the infamous statements that they made about some some comrades, particularly against the compa Gustavo Rodríguez.* In reality, I prefer to “let pass” everything that appears in that text, the only question that concretely called my attention was the reference to the call that they made to “strengthening the IRF and the AF,” [the International Revolutionary Front and the Anarchist Federation – transl] but this last without including the essential (and clarifying) suffix “informal”; and all this in these days when some sectors of the so-called “libertarian movement” in Mexico continue convening for the reforming of the extinct Anarchist Federation of Mexico.

The Informal Anarchist Federation (FAI) is an antagonistic project that was born as a proposal for the coordination of the chaotic attack against the entirety of the established in a concrete way, coming from the Italian comrades, although in its first stage it extended to Spain. The FAI up to now has carried out not only decentralized sabotages, but also has internationally coordinated countless attacks directed against a common target in specific campaigns around timely issues–to cite one example, the campaign against FIES [the special maximum-security units of the prison system of the Spanish State designed to hold anarchists and other uncontrollables – transl].

Currently the cells that make up the FAI have extended beyond the Mediterranean region, not only to other areas in Europe but also to other parts of the world. In Russia, Mexico, Finland, Bolivia, Chile, Indonesia, UK; the cells and nuclei informally coordinated in the FAI have carried out actions responding to the international solidarity campaigns, as per the global action proposed in the three base points contained in the first communique of the Federation.

The proposal elaborated by the imprisoned comrades of war, members of the Conspiracy of Cells of Fire in Greece, arrived, contributing to a major focus in the direction in what our unmanageable solidarity aims at. The focus of this proposal is oriented from the informal anarchist praxis. It does not seek to establish (nor much less strengthen) any centralized and bureaucratic “Federation,” nor anything like that, much less does it pretend any control on the part of those who transmitted that proposal, which in a manner has been well-received by the comrades in affinity around the world.

The organic informal at the global level and the idea of coordination of clear chaotic conception, under which the International Revolutionary Front functions, is very far from the “line” of whatever classic Anarchist Federation, whether on the global or regional level, primarily because the IRF is an anarchist, free and totally autonomous coordination, without an office or bureaucratic center from which to transmit a “line” and dictate directives but rather limits itself to the coordination in the action that it directs against the structures of Power and against the individuals who are at the head of the State/Capital. As such, it never intends to form part of a “federated” organization that operates on a public level and centers its life in the quantitative growth of its “federated bodies.”

On this point, I think much still remains to be defined and even more to theorize on the part of anarchist practice. Likewise, it is important to amplify in practice the concept of direct solidarity, in other words, we consider that we need to extend the unmanageable struggle of the hand of solidarity with our imprisoned comrades, to all the levels of the anti-systemic confrontation. The support to comrades who are persecuted or fugitive is a necessity that requires immediate attention.

The Informal Anarchist Federation (FAI) is a coordination perfectly compatible with the International Revolutionary Front (IRF); these sibling groupings share principles and ends, through which they function harmonically and without the least interference. Nevertheless, affinity groups who do not share the acronyms or base principles of the FAI can freely claim themselves as part of the IRF since the “Front” is not a dependent arm of the FAI.

Nevertheless, the IRF, not being a specific or “formal” organization nor pretending to constitute itself as such, is incompatible with the ideas and the practice that nourish the “classic” Anarchist Federations, namely, those of bureaucratic tendency edified on the basis of the principles of “synthesis” and far from the Informal praxis. To strengthen the IRF does not necessarily mean to directly strengthen the project of the FAI, but to try to strengthen any Anarchist Federation alien to the informal practice, which is a fundamental part of the logic of the IRF (at the international level), is an opportunist aberration.

Therefore, it’s hard for me understand to what Anarchist Federation they reference in Noticias de la Rebelión that without being “Informal” intends to “strengthen” the IRF. The anarchist cells of action that claim the International Revolutionary Front do not revolve around any Anarchist Federation that is not based by principle on informal practice.

With these clarifications, I do not try to impose “lines,” much less do I intend to give as finished “something” that can change, not only because it isn’t static but also because it is in constant construction. With this I only want to introduce into discussion the sense of the informal anarchist coordination of which the IRF is part, that in reality has functioned very well, as well as the local FAI and the diverse cells that make it up by means of informal coordination.

Therefore, I consider that on the basis of these principles, when you claim the IRF and the Anarchist Federation, and speak of “strengthening them” it is logical to conclude that you speak of the “Informal” Anarchist Federation. Although the IRF does not contain the word “informal” in its acronyms of presentation, it remains clear to us in its texts that its organizing model is not hierarchical nor centralist, platformist or bureaucratic, but on the contrary is autonomous, free, congruent with the chaotic principles and an example in international solidarity and the global anarchist conspiracy against the system of domination. That is to say, definitively Informal.

Giuseppe Dondoglio Antonlini

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* Gustavo Rodríguez is an anarchist who some leftists and anarcho-leftists including those with “Notices from the Rebellion” have recently slandered, saying that he is on the side of the US government, imperialism and the capitalist system simply because he is critical of the State of Cuba and in particular the regime’s persecution of anarchists living under the Cuban State (the former being a stupid and classic leftist position that makes no sense in reality). – translator note.

http://actforfree.nostate.net/?p=7557

 

http://feartosleep.blogspot.com/2012/02/it-en-es-rafforzare-il-fronte.html