Nell’oscurità delle celle di uno delle più conosciute prigioni cubane c’è un militante anarcosindacalista che pensa che sia stato dimenticato per sempre.
Angel Donato Martinez è uno dei pochi membri reduci del gruppo Zapata, un raggruppamento agrario anarcosindacalista che comparve agli inizi degli anni 80 per sfidare le pratiche staliniste del regime. Il gruppo si considera nella tradizione dei grandi rivoluzionari Emiliano Zapata e Ricardo Magon Flores, e promossero agitazioni industriali e sindacalizzazione. Dal momento che la libera costituzione di sindacati non era tollerata i membri di questo gruppo furono costretti ad agire clandestinamente. Nel 1982 diversi scioperi di largo successo ebbero luogo. Le autorità decisero di stringere le corde e di liberarsi degli attivisti. La polizia agì con accortezza catturando i 20 membri del gruppo Zapata. Essi furono accusati di aver costituito un sindacato indipendente e di sabotaggio industriale. Uno dei 20 prigionieri, Paron Charity, morì in prigione, vittima di torture subite nel corso degli interrogatori di Villa Marist. Altri cinque furono condannati a morte. Immediatamente partì una campagna degli anarchici in esilio per salvarli: furono inviate comunicazioni. La maggior parte di questi messaggi non fu fatta arrivare ai destinatari in modo da sopprimere la campagna informativa. Nessuno poteva credere che questo tipo di cose potessero accadere a Cuba, superando così l’ignoranza dei molti che fuori dall’isola ignorano la reale situazione del paese. Così, la campagna internazionale a supporto si ridusse agli esiliati in Centro America e in Europa. Come risultato di questa campagna le sentenze di morte per i cinque furono commutate in condanne di lungo termine. Oggi sappiamo solo il destino di uno di loro, Donato, mentre degli altri quattro si ignora se siano ancora in prigione o siano morti. Donato si trova nel carcere Combinado del Este. Negli anni, il trattamento agli anarchici cubani e ai sindacalisti agrari – che chiedono libertà, terra e collettivizzazione – è stata di persecuzione, prigione e – frequentemente – la morte. Dal 1982 molti militanti sono stati uccisi. Ramon Toledo Lugo e Armando Hernandez furono assassinati dalle squadre della morte. Altri furono condannati a 30 anni di prigione come i fratelli Carlos, David e Jorge Thistle, Jesus Varda, Israel Lopez Toledo e Timoteo Toledo Lugo. Le loro stesse mogli sono state imprigionate per cospirazione. Tutto questo rappresenta solo una piccola frazione della repressione degli anarchici e dei sindacalisti a Cuba.
Black Flag, n. 195, nov.-dic.1989
(http://flag.blackened.net/blackflag/)