$ile : Lettera della compagna Carla Verdugo dal carcere di San Miguel al gruppo “81 ragioni per combattere” – 2012 (it/es/en)

Carla Verdugo

Carla Verdugo è stata arrestata insieme a Ivan Silva all’alba di Lunedì 16 Aprile 2012 nell’area di La Granja, Santiago del Cile, dopo un controllo di identità in cui hanno trovato nel loro zaino materiali per la costruzione di un congegno esplosivo. Si trova attualmente nel carcere di San Miguel in attesa di processo.

A 22 mesi dalla strage di San Miguel

A familiari, amici e compagni

Oltre a recapitare i miei sinceri rispetti e saluti fraterni devo raccontare loro che dal giorno Martedì 25 Settembre abito nella Torre 5 del Carcere di San Miguel, che oggi funziona come centro di detenzione femminile. Le 160 donne che vivono qui subiscono molti mesi di privazione della libertà.

In particolare è stato sommamente perturbante questo cambiamento, poichè il giorno 16 Aprile ero reclusa nella Sezione Speciale di Alta Sicurezza del Centro Penitenziario Femminile di Santiago; ma capisco che le dinamiche del carcere contano insieme alla volubilità della nostra condizione di prigioniere. Per ora mi trovo bene di salute e di morale, come sempre amata e in compagnia, instancabile nella lotta quotidiana dentro questo spazio di merda che imprigiona i nostri corpi. Ma non i nostri sogni o aspettative.

Ancora più sconvolgente del cambio di luogo di reclusione o routine è stato riconoscere in modo tanto evidente il dolore e la morte “il carcere è un luogo di controllo, punizione, oppressione e morte”, sembra essere scritto su ogni muro, su ogni sbarra.

La violenza si aggrava nel ricordo, in nessun giorno voglio dimenticare che 81 uomini hanno perso la vita qui; che 81 storie sono terminate di colpo, consumate tra le stesse grate che posso toccare e che hanno il compito di imprigionarmi.

Nella memoria sono e nella memoria rimarranno, quegli 81 e gli altri numerosi morti e torturati nelle carceri di Stato. I loro nomi sono i miei nomi, i loro fratelli sono anche miei fratelli e le loro madri sono le mie.
In tutto ciò, e difendendo l’allegria, ho compiuto da poco 32 anni e ho sentito ogni manifestazione di affetto anche dalle più acute distanze o le più nude vicinanze che pemettono le visite.

Per il vento che viaggia, amore ai miei figli, ai miei fratelli, al mio compagno e a mia madre.
Tranquillità e Forza in queste situazioni.

ABBASSO I CARCERI DI STATO!!!
LIBERTÀ!!!

Carla Verdugo

fonte : liberaciontotal, in spagnolo

http://it.contrainfo.espiv.net/2012/10/30/ile-lettera-della-compagna-carla-a-22-mesi-della-mattanza-nel-carcere-di-san-miguel/

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$hile: Escrito de Carla Verdugo desde la Cárcel de San Miguel a la agrupación “81 razones x luchar”

A 22 meses de la matanza de San Miguel

Para familiares, amigos y compañeros

Además de entregarles mis sinceros respetos y saludos fraternos debo contarles:

Que desde el día martes 25 de septiembre habito la torre 5 de la cárcel de San Miguel que hoy funciona como centro de detención femenina. Las 160 mujeres que aquí vivimos cumplimos largos meses de privación de libertad.

En lo particular ha sido sumamente perturbador este cambio, ya que el día 16 de abril estuve recluida en la sección especial de alta seguridad del centro penitenciario femenino de Santiago; pero entiendo que las dinámicas de la cárcel cuentan con la volubilidad de nuestra condición de presas. Por lo pronto me encuentro bien de salud y de ánimo, como siempre querida y acompañada, incansable en la lucha cotidiana dentro de este espacio carajo que encierra nuestros cuerpos. Pero no así nuestros sueños o expectativas.

Aún más perturbador que el cambio de lugar de reclusión o de rutina ha sido reconocer de forma tan evidente el dolor y la muerte “la cárcel es un lugar de control, castigo, opresión y muerte”, parece estar escrito en cada muro, en cada barrote.

La violencia se agudiza en la memoria, ningún día quiero olvidar que 81 hombres dejaron sus vidas aquí; que 81 historias terminaron abruptas, consumidas entre las mismas rejas que puedo tocar y que se encargan de confinarme.

En la memoria están y en la memoria permanecerán, aquellos 81 y otros tantos muertos y torturados en las cárceles del Estado. Sus nombres son mi nombre, sus hermanos son también mis hermanos y sus madres son la mía.

Entre tanto, y defendiendo la alegría, cumplí hace muy poco 32 años y sentí cada muestra de cariño aún desde las mas agudas distancias o las mas escuetas cercanías que permiten las visitas.

Por el viento que viaje el amor a mis hijos, a mis hermanos, a mi compañero y mi madre.

Tranquilidad y Fuerza en estas circunstancias.

¡¡¡ABAJO LAS CÁRCELES DEL ESTADO!!!
¡¡¡LIBERTAD!!!

también en inglés

http://es.contrainfo.espiv.net/2012/10/12/hile-escrito-de-carla-verdugo-desde-la-torre-5-de-la-carcel-de-san-miguel/
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Letter from Carla, 22 months since the slaughter at San Miguel Prison, Chile

from liberaciontotal, transl waronsociety:

Letter from the compañera Carla Verdugo from San Miguel Prison to the group ’81 Reasons to Fight.’

22 months since the San Miguel slaughter

For family, friends and compañeros

In addition to sending my sincere respect and fraternal greetings I should tell you that since Tuesday September 25 I have resided in Tower 5 of the San Miguel Prison that today functions as a women’s detention center. The 160 women who live here spend long months in privation of freedom.

 

In particular I have been highly disturbed by this change, since on April 16 I was held in the Special High Security Section of the Women’s Penitentiary Center of Santiago; but I understand that the dynamics of the prison include the volubility of our imprisonment conditions. At the moment I find myself in good health and spirits, as always loved and accompanied, untiring in the daily struggle within this damned space that locks up our bodies. But not so our dreams and expectations.

Even more disturbing than the change of confinement space or of routine has been to recognize the suffering and death in such an obvious form; “the prison is a place of control, punishment, oppression and death” seems to be written on every wall, on each bar.

The violence becomes more acute in memory, I never want to forget that 81 men lost their lives here; that 81 histories ended abruptly, consumed behind the same bars that I can touch and that are responsible for confining me.

In memory they are and in memory they will remain, those 81 and so many others killed and tortured in the prisons of the State. Their names are my name, their brothers and sisters are also my brothers and sisters and their mothers are my mother.

Among so much, and defending my happiness, I recently celebrated my 32 years and I felt every sign of care, even from the most acute distances or the most succinct closeness that the visitations allow.

That my love may travel by the wind to my children, to my brothers and sisters, to my companion and my mother.

Peace and Strength in these times.

DOWN WITH THE STATE’S PRISONS!!!

FREEDOM!!!