Max Nettlau
Austriaco nato a Neuwaldegg, nel 1865, studente di filologia e della lingua celtica, fu senza dubbio uno dei primi individui a raccogliere le pubblicazioni di quegli anarchici che le autorità e la stampa dell’epoca consideravano come dei criminali.
Perché prima di lui, non vi era storia degli anarchici così come non ve ne era delle donne e di altre minoranze. Prima di Max Nettlau, infatti, gli storici, non si interessavano assolutamente all’anarchismo: non lo vedevano come un movimento sociale ma come una accozzaglia di malfattori.
Inoltre, gli anarchici erano sempre caricaturizzati…
Steinlein, disegno per “La Feuille” di Zo d’Axa. In segno di protesta, degli artisti libertari hanno sottolineato a qual punto le masse, borghesi o altre, si sforzano di annichilire ogni pensatore individualista.
Le pubblicazioni anarchiche, spesso effimere, permisero a Nettlau di stabilire un importante schedario e di scrivere le prime biografie e storie del movimento. Questi scritti apparvero sui giornali anarchici e diedero luogo a dei libri, apparsi in diverse lingue.
Militante egli stesso, fu membro della Lega socialista di Londra dal 1885 al 1890, alla quale partecipava lo scrittore inglese William Morris, e del gruppo Torch and Freedom.
Redasse delle biografie di Bakunin, di Malatesta e di Elisée Reclus, così come una storia dell’anarchismo in 7 volumi.
Dovette fuggire dall’Austria dopo l’Anschluss, che consegnò il paese a Hitler, e morì ad Amsterdam in povertà nel 1944.
L’insieme della sua collezione e delle sue opere è oggi depositata all’Istituto internazionale di storia sociale, ad Amsterdam, in Olanda. La sua opera ha costituito la pietra fondamentale dell’importante edificio che costituisce oggi la storia dell’anarchismo.
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Max Nettlau, l’Hérodote des anarchistes