Riceviamo e diffondiamo una lettera del prigioniero in lotta Maurizio Alfieri alla redazione della rivista “Solidarietà”:
Carissimi/e compagne/i
è un piacere conoscervi per me, e desidero prima di ogni cosa ringraziare tutti/e voi per la rivista* che mi avete inviato, ma soprattutto per il vostro contributo solidale che unisce le nostre lotte fuori e dentro, costringendo gli oppressori a “ad incubi notturni” perché la solidarietà è un’arma a doppio taglio per loro ..così diamo a “costoro” la possibilità di ingurgitare psicofarmaci per non soffrire di insonnie … forse sarà la volta buona che alcuni detenuti e prigionieri non ne troveranno più per loro sul carrello … che vanta un “vasto assortimento” ed uso illimitato, grazie a pseudo dottori..deontologicamente ammaestratori di burattini …. ho ricevuto ieri la vostra stupenda rivista, dove ho avuto occasione di leggere la lettera del compagno Marco Camenisch, a cui ho provveduto subito a scrivere per esprimergli la mia solidarietà all’ennesimo rifiuto alla sua liberazione, avendo appreso la notizia dall’opuscolo di Ampi Orizzonti, comunque siamo già in contatto epistolare e lo abbraccio. Di me cosa posso dirvi? Che grazie al caro fratello Massimo dopo anni di lotte e isolamenti sempre solo, adesso finalmente posso portare la mia voce e rabbia fuori dalle mura … ho sempre raccolto firme collettive, solo che la nostra stupidità (e mia) ci portava ad inviarle ai tribunali, così quei bravi signori insabbiavano ed occultavano tutto! Purtroppo ho scoperto questo sulla mia pelle, perché appena arrivavano esposti e denunce, iniziavo a subire rappresaglie, logicamente mi facevo sempre promotore, perché non ho mai avuto paura di affrontarli “vis a vis”…. loro invece codardi e vigliacchi si arrogavano il diritto di vestirsi di autorità e di poter fare ciò che volevano … adesso però le firme collettive come a Tolmezzo (100 firme) e a Saluzzo (245 firme) sono visibili a tutti/e, nonostante fossi isolato, la mia rete di solidarietà è enorme (dopo 29 anni conosco ed ho tantissimi amici) (per cui tutte le strade portano a Roma..) sarete al corrente dell’infamia (trappola) che mi hanno fatto a Tolmezzo! Per aver scoperchiato il “sadismo di pervertiti” che perpetravano ai detenuti. Però non si sono accorti che tutto questo non ha fatto altro che darmi la possibilità di essere ancora più deciso ed incazzato con il “sistema”… quel sistema fascista e abominevole, che in questi anni ha svelato il suo vero volto al popolo, con i depistaggi alle stragi di stato, alle connivenze di organi istituzionali collusi, con politici corrotti, che sono sempre stati immuni al carcere e, che hanno depredato il loro popolo portandolo alla fame, ai sucidi di chi è disperato, hanno costruito una casta di intoccabili, sono millantatori e hanno sempre sventolato la lotta “alla criminalità”… per acquisire i voti al loro partito e poter rubare indisturbati, i veri criminali sono costoro, le prigioni sono solo per i poveri, ne hanno fatto una discarica della società, così come i centri di accoglienza, per me chiamarli (accoglienza) è un insulto, sono veri e propri lager, povera gente senza permesso di soggiorno che sono detenuti in condizioni disumane, costretti ad essere detenuti in condizioni disumane, costretti ad essere detenuti per 18 mesi fino alla loro identificazione, tutto questo per me è deportazione come facevano i nazisti nei campi di sterminio. Provo ribrezzo, disgusto, schifo, nausea, mi verrebbe voglia di cambiare la cittadinanza, i nostri antenati all’estero sono stati accolti con solidarietà, noi italiani ci siamo (ci eravamo) sempre distinti per il nostro “savoir fair” oggi il nostro grado di civiltà possiamo vederlo dalle (loro) prigioni, che come disse Voltaire: il grado di civiltà di una nazione si misura dalle sue prigioni non dai suoi monumenti … Quello che io spero e mi auguro, è che tutti i prigionieri prendano coscienza che “la dittatura” vige e regna nei carceri, con la tortura del 41 bis, del 14 bis, e tutte le torture e coercizioni fisiche che accadono ogni giorno in tutte le prigioni italiane, ribellarsi è un diritto ed un obbligo di tutti/e, le imprese che gestiscono gli appalti rubano indisturbati, con prezzi elevati e merce scadente, come si fa a pagare un kilo di pere 3 euro al kilo? 1 kg di fragole euro 5,40? Possiamo andare avanti all’infinito con i prezzi esosi che ci costringono a pagare in tutti i carceri, poi parlano di crisi economica e nessuno vigila su loro!!! Vorrei proporvi a tutti/e voi di sensibilizzare questo problema, di farci fautori e promotori a scoperchiare questi furti legalizzati, iniziando a mobilitare tutti/e i prigionieri ad una settimana di sciopero nazionale in tutti i carceri, questa è un’iniziativa che se voi iniziate a proporla a tutti/e i compagni/e fuori e dentro, credo e sono convinto, che troveremo l’assenso di tutti/e, così non facciamo ingrassare quei porci che ci mangiano sopra! sfruttando i poveri, gli affamati e gli oppressi …
Saluto il caro compagno Marco a Lenzburg, a tutti/e i prigionieri/e in lotta in tutte le prigioni del mondo, inoltre cari/e compagni/e non vi ho detto che nel 2007/2008 al carcere di Viterbo, per aver raccolto firme contro i pestaggi e per l’abolizione del 41 bis, sono stato trasferito a Frosinone e mi hanno applicato il 14 bis per questo, e per aver denunciato un omicidio con un pestaggio di un detenuto avvenuto a Frosinone, dove durante l’interrogatorio dell’esposto di Viterbo per i pestaggi, i poliziotti delegati all’interrogatorio, erano solo interessati a chi avesse scritto che chiedevamo l’abolizione del 41 bis perché ritenuto disumano, e mi ripropongo di insistere su questo, e resto fermamente convinto, (che è un articolo della santa inquisizione, dove si mettevano al rogo innocenti come indemoniati) ebbene i poliziotti, non si interessavano all’esposto di quel crimine, che è stato inviato alla procura, e che nessuno ha mai svolto indagini (stato assassino). Ci tenevo a dirvi questo, perché c’è uno stato che è criminale e indegno, e nelle aule di tribunali bisognerebbe togliere la scritta (la legge è uguale per tutti) questo è un insulto a tutti/e coloro che sono stati uccisi, che si suicidano, e che quotidianamente subiscono ingiustizie e crimini dalle istituzioni, compagni/e ora vi abbraccio tutti/e, ricordando tutti/e coloro che sono morti/e e muoiono ogni giorno nei carceri e lager italiani e nel mondo, perché non venga meno il nostro pensiero d’amore rivolto a tutti/e loro.
Un abbraccio forte e ribelle e sempre a testa alta
Liberi /e tutti/e
Libertà per Georges Abdallah
Onore a Pedro che vive
Lotta al fascismo nazismo e razzismo
Lotta al totalitarismo
Maurizio
per scrivergli:
Maurizio Alfieri
Casa Circondariale Di Terni
Strada Delle Campore, 32 – 05100 Terni (TR)
* [la rivista a cui fa riferimento è il numero 15 di Solidarità, n.d.r.]