da: hidupbiasa
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trad. parolearmate.noblogs.org
Lettera da Hidayat (Yaya), in prigione a Makassar
cari compagni,
dal profondo del mio cuore e con un ardente desiderio di essere con voi, ho voluto scrivere questa piccola lettera per far sapere a tutti i miei amici che “un fuoco ancora brucia nei nostri cuori che non può essere spento”.
Essere qui non è qualcosa che desideravo, ma non dev’essere nemmeno una causa di rimorso. Siamo consapevoli ed abbiamo capito che la ribellione contro lo Stato è di vitale importanza, ma comporta anche dei rischi. Se gli anarchici attaccano qualcosa che per altri è sacro, allora quelle persone non riusciranno a tollerare l’anarchismo. Questo è ciò che è alla base di tutte le nostre paure. Ogni volta che qualcuno si oppone o cerca di distruggere qualcosa che riteniamo sacro, ovviamente resisteremo con tutta la nostra forza.
Comunque, ciò è esattamente la condizione che si verifica nella nostra società. Le persone vivono vite ordinate ed obbedienti in quest’era capitalista con tutti i suoi fallimenti e le sue bugie. Sembra solo un bene per le persone che credono in quel modo di vivere, buoni cittadini senza desideri creativi, che desiderano per i loro figli di essere tanto rispettosi quanto loro cosicché siano su misura per la civilizzazione, dove il successo è misurato attraverso il denaro.
“Non voglio vivere una vita così ignorante ed umiliante”. Credimi amico, la rabbia non cesserà nemmeno qui, né fuori né dentro le mura della prigione.
Lo spirito della ribellione mira a tutte le condizioni sociali. Come una malattia mortale si diffonderà rapidamente attraverso il corpo del potere, rosicchierà le sue celle e causando lo sgretolamento delle sue giunture interne. Poi come una bomba ad orologeria, arriverà il momento, ed esploderà, il vecchio mondo rimanendo solo come macerie e cenere.
Questo è il fuoco della rabbia delle persone. Fuoco che brilla di una luce guida verso la fine di questa epoca e accende l’inizio di qualcosa di nuovo. Si avvicina il tramonto per questa civiltà decrepita. E quando arriva il tempo, gli spiriti liberi celebreranno la loro gioia quella notte cantando canzoni e danzando.
Questa lettera è dedicata a coloro che combattono per la libertà a Bima, Kulon Progo, Takalar, Pandang Raya, Papua o in ogni altro posto. Il mio rispetto va a tutti voi che non vi stancate mai di combattere per la vostra terra e il vostro sostentamento. Lunga vita alla solidarietà orizzontale, lunga vita alla lotta, lunga vita all’anarchismo.
Swa Tantra
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Il nostro compagno Hidayat (Yaya), 23 anni, è stato arrestato in un’azione di protesta di massa a Makassar il 26 dicembre 2011, come atto di solidarietà col popolo di Bima, brutalmente represso dalla polizia indonesiana il 24 dicembre 2011. In quell’atto di repressione, quattro persone furono uccise e ferite dozzine. Il popolo di Bima stava resistendo all’attività mineraria nella loro zona e richiedeva che il permesso minerario della PT Sumber Mineral Nusantara fosse revocato.
Nell’azione di solidarietà, Hidayat è stato arrestato ed accusato di aver causato danni ad un avamposto della polizia ed a una proprietà di una banca. Da quel giorno è stato tenuto nella prigione Sultan Alanuddin a Makassar e sta aspettando il processo sotto la clausola 170 del codice penale indonesiano (causare danni insieme ad altri), che porta ad una sentenza massima di 5 anni di prigione.
Solidarietà senza limiti!