comunicato apparso su Indimedia Svizzera e tradotto dallo stesso Marco:
Il 20 settembre un gruppo si avviava verso la galera di Lenzburg.
Si riuniva davanti all’ala est dove è detenuto Marco camenisch. Furono appesi due striscioni alle recinzioni del carcere: “Piuttosto stanchi di TV che radioattivi: Marco Libero!” e “Un altro mondo è necessario – Siamo con Marco”.
Con i petardi e un megafono, chi sostiene Marco tentava di raggiungere lui e gli altri prigionieri.
Questo innescava l’intervento della polizia.
La lotta di Marco Camenisch contro l’industria dell’atomo inizia a fine anni settanta.
Già allora era parte di una resistenza militante. Nel 1981 fu condannato a 10 anni di prigione, tra l’altro per aver fatto saltare il traliccio di una centrale nucleare.
Poco dopo riuscì ad evadere dalla prigione e visse 10 anni in clandestinità.
In questo periodo fu ucciso, a colpi d’arma da fuoco, un poliziotto di frontiera. Nel 1991 fu catturato dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri.
Da allora Marco si trova in prigione, prima in Italia, e dal 2002 in Svizzera. Quest’anno Marco ha espiato 2/3 della sua condanna. La sua istanza di liberazione condizionale fu rifiutata perchè non si distanzia dal suo punto di vedere politico e continua ad impegnarsi per un altro mondo.
Marco libero, liberi tutti!