Noi non abbiamo bisogno di veli per scrutare ciò che si nasconde nei meandri obliqui ed oscuri degli opportunismi dei partiti, i cui uomini hanno posizioni da soddisfare o posizioni da difendere. Perciò faremo solo delle constatazioni scevre da ogni livore di parte o da rancori che ci assopiscono od esplodono…
Anche lo sciopero generale finì in mano a dei dirigenti e ad una massa ancora schiava della vigliaccheria e sgabello delle ambizioni di questi caproni. Ha provato, se ancora ce n’era bisogno, che la coreografia, le feste e le scampagnate non arginano la reazione che martella e stritola, incendia e devasta i fortilizi proletari, se così si possono ancora chiamare, mentre la realtà cruda e lampante, la nausea buia, prova che disgraziatamente nella maggior parte dei casi sono soltanto le greppie per spostati politicanti o per arrivisti, il cui cuore non ha un alito di fede e la cui coscienza è incallita a non avere più nessun scrupolo.
Ed è così che siamo arrivati all’odierna degenerazione, all’attuale situazione reazionaria. Alla masse non si è insegnato che il desiderio di satollarsi… l’alito idealistico si è sempre cercato di spengerlo. Sembrava che tutti gli scopi della vita fossero solo il pane. Ed ecco perché al soffio di reazione le masse si sbandano. Ma poi, quando un manipolo di queste, che sentano la sensazione di quale è l’arma della difesa, cosa fanno i rivoluzionari… da comizi elettorali?
Si squagliano o trescano ai ministeri studiando come è possibile gettare acqua sul fuoco; perché è comodo fare i barricadieri sulla bigoncia per poi conigliescamente rinnegare quello che si è predicato alle masse a scopo di speculazione per arrivare… all’apogeo. Ma anche se le masse sono poi trattate come sono… trattate se lo meritano. Solo quando non si renderanno più serve e suddite di chi le sfrutta e le mistifica, ed avranno imparato ad avere una concezione propria, allora acquisteranno la sensazione del proprio dovere, concepiranno che noi non siamo i pazzi e gli anormali pescanti nel torbido, solo perché dalle nostre file di sovente sono usciti gli eroi che hanno insegnato come si combatte e si muore… non per il pane solo, ma per un’idea che è l’integrazione del raggiungimento di tutto il benessere e di tutte le libertà.
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Pure ci fanno ridere quelli che si scandalizzano per i metodi extra legali che la borghesia adotta per sferrare la reazione.
È logico che faccia così. La lotta per la vita e per la morte legittima tutti i mezzi dai più ai meno… cavallereschi. I proletari, se non l’hanno ancora imparato, peggio per loro. Si raccomandino ai loro onorevoli che complottano coi… soldati del papa, eterni nemici terribili del progresso, per sanare le piaghe della reazione e della miseria colle crisi… ministeriali. Continuino ad essere trastullo di chi vuol andare o non vuol andare al… ministero. Sperino pure nei fronti unici delle alleanze, nei comitati centrali, nel… ripristino della legge e tante altre cose. Oppure aspettino gli ordini dei capi…
E gli anarchici? Anche loro continuino a farsi tirare per il naso dai comitati… segreti dei maestri di tradimento; seguitino a voler acquistare una maggiore popolarità… mentre invece si dovrebbe ricordare che questa nostra idea, che non può esser pasto per i corpi materialisti, ha avuto martiri e filosofi che col sacrificio e l’intelletto l’hanno resa luminosa e sacrata dall’eroismo, disprezzante tutte le basse volgarità.
IL PROLETARIO*
ANNO I • N. 3 • Pontremoli, 15 Agosto 1922