Roma – Sgombero di via Giusti 13: arresti, denunce e un cane ammazzato a calci

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Non ci sono proprio più i fascisti di una volta! Quelli che mettevano le bombe alle stazioni e difendevano il loro territorio con spranghe e coltelli…I “fascisti del terzo millennio” sono dei cagasotto amici della polizia!

Il 12 ottobre è stata occupata una palazzina abbandonata in via Giusti 13, a Roma. Una occupazione a scopo abitativo, la sola natura politica era in realtà nella scelta di classe di dare una casa ai tanti senzatetto del quartiere Esquilino, ma non si proponeva dichiaratamente altre intenzioni. Una occupazione nata nel contesto del movimento del 19 ottobre per la casa.

Ma a Piazza Vittorio i proletari che non sono “musi bianchi” devono dormire per strada, perché è il quartire di Casapound. Che i cagasotto del terzo millennio non avessero gradito si era capito subito, dalle minacce e provocazioni quotidiane.

Il primo novembre però hanno alzato il tiro, occupando un edificio a pochi metri di distanza. Un modo per costringere la polizia ad intervenire per problemi di ordine pubblico. Alla faccia dell’Onore e della Gloria di cui queste merde fanno vanto, una vera e propria supplica alla polizia per liberare il quartire loro, loro perché Alemanno glie lo ha regalato.

Che la loro fosse una occupazione kamikaze si è visto il 4 novembre: quando sono arrivati gli sbirri se ne sono andati via pacifici a braccetto col le guardie.

Diverso è stato il caso in via Giusti 13. Li la polizia non ha nemmeno annunciato lo sfratto: ha svegliato tutti con i colpi di accetta alla porta e con i lacrimogeni alle finistre. Entrata ha sfasciato tutto. Ha persino ammazzato un cane a calci.

La “proprietaria” del cane era una ragazzina figlia di migranti che  viveva anche lei con la sua famiglia nell’occupazione. Anche lei è stata portata in questura, disperata come possiamo solo immaginare, non è stata trattata da minorenne ma come tutti gli altri.

Il bilancio duro è di 19 compagni fermati per tutta la giornata e denunciati per resistenza, lancio di oggetti, occupazione e lesioni. Due di questi arrestati. Sono stati liberati il giorno dopo e rinviati a processo per direttissima

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