Cinto con l’alloro dell’europarlamento, anche il celebre filosofo del pensiero molle Gianni Vattimo è giunto a bagnarsi all’acquasantiera valsusina. Inchinatosi alla Valle-che-resiste, tutti i suoi peccati gli sono stati naturalmente mondati. Perché grande è la grazia del Movimento NoTav. Dopo il rito di accettazione, al filosofo è stato dato un nuovo nome ed ha potuto rendersi immediatamente utile. Così Teresio Vattimix ha distribuito qualche briciola del suo sommo sapere nel corso di cene filosofiche a cui erano invitati perfino gli zotici valligiani.
Ma perché no? Dopo Agnolettix e Chiesax, i delatori di Genova 2001 che facevano capolino nelle conferenze stampa NoTav, dopo Imposimatix e Pepinix, magistrati incaricati di spiegare al popolo che il cantiere è illegale, illegittimo e anticostituzionale, cosa c’è di strano se anche Vattimix si mette al servizio del Movimento?
Qualcuno (settario, ideologico, fanatico, in malafede, poco pratico…) dirà: ma chi, quello che ai tempi della morte di Baleno e Sole si univa al coro di benpensanti contro i giovani scapestrati che vivono in spazi occupati, non lavorano, non vanno all’università e odiano questo mondo miserabile? Ma chi, quello che redarguiva i manifestanti che imbrattavano i muri o spaccavano le vetrate del palazzo di giustizia di Torino? Ma chi, quello che irrideva il «vuoto culturale» di chi «devasta le nostre città», dichiarandosi sicuro che una buona scuola e l’inserimento nel mondo del lavoro avrebbero sottratto tanti giovani alle utopie di una vita totalmente alternativa? Ma chi, l’europarlamentare del partito delle manette?
Ma certo che sì! Non confondiamo etica e politica. Un europarlamentare può sempre fare comodo. Ad esempio, può entrare in carcere a fare visita ai NoTav arrestati col codazzo di occasionali consulenti accreditati. I sabotatori solitari o i ladri nei supermercati lo potrebbero mai fare? No, quelli danno solo cattiva fama al Movimento. Questo Movimento che si dice abbia tante anime. Peccato che abbia anche un’unica voce forte e chiara: quella più becera e sinistra della politica. Le altre, o tacciono o brontolano. Ma non per mancanza di coraggio o di dignità, sia chiaro: per essere come sempre all’altezza della situazione.
Eh, aveva proprio ragione quello scrittore: «brindo ai compagni di un tempo, e alle loro ossa che biancheggiano al sole»…
[22/8/13