“Per il mercante anche l’onestà è una speculazione”
Baudelaire
“Come una croce per lungo per largo
si stende quel che è accettato
dagli il fuoco del tuo odio”
Paul Eluard
Come sfondo un’esigenza di comunicazione più ampia alla cui base ci sono le autoproduzioni di media.
Il principio informatore è l’autogestione e lo spirito, la solidarietà. Oggetto: il libero sviluppo della creatività, fuori e oltre il mercato, avendo come fine la dilatazione delle idee di libertà, di rivolta sociale e delle pratiche Iiberatrici.
L’organizzazione: un coordinamento di quanti credono a tutto ciò e si impegnano a renderlo concreto.
Nel 1989, quando e nata, la Lega dei Furiosi si è concepita così. Si trattava di dare una risposta pratica ad una domanda fondamentale del circuito delle autoproduzionl rinato, negli anni ’80, all’interno del movimento delle occupazioni di spazi vuoti e dei centri sociali autogestiti. Come produrre e far circolare fanzine, dischi, libri, riviste, ecc… – i supporti grafici e sonori attraverso i quali si esprimono parte delle nostre idee – sganciandosi dall’apparato produttivo e di distribuzione che, né vogliamo alimentare, né contribuire a far crescere?
Molti sono stati e sono i tentativi per dare risposta al problema, le prove ed i successi, ma altrettanti gli scivoloni, e sempre attuale il rischio e la realà della cooptazione nel mercato. Per alcuni, la scelta di adattarsi alla merce è un’attività praticata in buona fede convinti che il “contenuto” si può far strada indipendentemente dai mezzi e dal metodo con cui le idee vengono diffuse, per altri un arrendersi alle difficoltà oggettive, per altri ancora un vero e proprio sfruttamento della creatività vitale del movimento, delle sue idee, dei suoi spazi, dei suoi circuiti, alla ricerca del denaro o più spesso di uno status sociale particolare: duello dell’artista, del musicista, del tipo di creatore di comunicazione che la società spettacolare definisce underground o d’avanguardia e che coccola e vezzeggia ben consapevole della sua funzione anestetizzante e sterilizzatrice.
Il coordinamento dei furiosi è nato ed agisce in questa situazione, all’interno dei problemi di diffusione dei materiali autoprodotti e delle contraddizioni che in questo settore il movimento esprime. I risultati non sono mancati Il nostro non è, ne vuole essere, un gruppo chiuso e insiste – molto piacevolmente a dire il vero – nel ricercare, con le vecchie e nuove realtà con cui viene in contatto, la base dell’agire comune su un’ affinità di metodo e di fine condiviso, su una solidarietà umana e pratica che ci ha permesso, dopo le inevitabili discussioni e defezioni di proseguire abbastanza spediti.
La distribuzione, almeno nelle zone dove ifuriosi agiscono e migliorata; abbiamo diffuso in migliaia di copie un catalogo collettivo; siamo stati presenti a Torino, Napoli, Roma, Perugia, Milano, Rovereto, Piacenza, Imperia, Firenze etc, in tempi, modi ed esiti diversi; in primavera a Roma é in programma un meeting internazionale delle autoproduzioni, il 1° numero della nostra videozine é pronto; all’interno della Lega si é sviluppata e portata a concretezza l’uscita del 33 giri ‘Senza Riserve’ e dell’Agenda ‘93.
Forse già abbastanza per l’esiguo numero di situazioni coordinate, pochissimo per fare la nostra parte, per contribuire a dare maggior forza e gambe al Movimento in un periodo che assiste (in una situazione fortemente dinamicizzata) ad un rifiorire notevole di iniziative.
La repressione falcidia i centri sociali occupati, ma nascono altri gruppi e collettivi, una nuova generazione, con istanze diverse, si affianca a quella degli anni ’80. Radio e reti di collegamento si diffondono, il computer continua nel bene e nel male la sua marcia, i fax “ronzano” sempre più. Nella comunicazione purtroppo diminuiscono le fanzine, ma nascono riviste; le iniziative editoriali esistenti crescono, altre, nuove, incominciano a svilupparsi, una diversa creatività si fa strada. Noi vogliamo che sia piena e totale espressione di contrapposizione alle regole imposte nei contenuti e nei metodi; e diffusa, fatta circolare.
Per questo vogliamo collegarci con tutti coloro che si sentono disponibili a praticare una distribuzione e una produzione il più possibile sganciati dal business librario e discografico, Vogliamo estendere la diffusione ovunque, essere maggiormente capillari e puntuali; vogliamo crescere, organizzarci meglio, fare insieme — perché é più facile — altridischi, libri e organizzare quant’altro ci venga in mente, sicuri della solidarietà fattiva degli altri furiosi.
Siamo nella piena convinzione che non basta avere delle idee ma che é necessario farle conoscere e circolare utilizzando criteri affini ai contenuti e che perfar questo e necessario attrezzarsi un minimo. Un coordinamento, La Lega dei Furiosi, che sempre più perfeziona i suoi strumenti, che é sempre più consapevole di ciò che vuole e del ruolo che può svolgere.
Nessuna velleità di grandezza, ma nemmeno propugnatori del ‘piccolo e bello’; nessuna voglia di considerarsi l’unico strumento ma semplicemente uno tra gli altri.
Di una cosa siamo sicuri; di non voler entrare in alcun modo nel mondo della comunicazione spettacolo. I Furiosi…. (Agenda Furiosa 1993)