Si stringono i rapporti tra i neofascisti nostrani e i neonazisti dell’Npd che “importano” il modello di Casa Pound
La cittadina di Pirna, piccolo centro sull’Elba del Land tedesco SächsischeSchweiz-Osterzgebirge, al confine con la Repubblica Ceca, è una delle “zone più brune” del paese per la costante attività e presenza dei neofascisti. Proprio qui da poche settimane ha preso il via una “nuova” sperimentazione per l’estrema destra tedesca.
Dall’11 Ottobre del 2013 vi ha sede infatti Haus Montag (“Casa Montag”) uno spazio di aggregazione sociale neonazista, apertamente ispirato al progetto politico e in dichiarata continuità ideale con la nostrana Casa Pound. Lo stesso nome riprende quello della prima occupazione romana di destra, nata qualche tempo prima dell’attuale quartiere generale di CPI in via Napoleone III.
Haus Montag rappresenta un’assoluta novità nel panorama tedesco. Si ricorda solo nel 2006 un’occupazione alla periferia di Berlino; un esperimento durato poche ore.
In realtà il fenomeno CasaPound non aveva mai affascinato troppo i camerati tedeschi: troppo egemone la galassia boneheads, che da sempre ha i suoi referenti nostrani nel Veneto Fronte Skinheads, mentre l’Npd, il più importante partito neonazista d’Europa, era da tempo federato con Forza Nuova dopo il patto tra il suo sempiterno segretario Udo Voigt e Roberto Fiore.
La stessa legislazione tedesca, estremamente rigida in materia di apologia del fascismo e riorganizzazione di gruppi neonazi, rendeva poco possibile l’affermarsi di progetti simili a quelli dei “fascisti del terzo millennio” romani.
Ma in pochi anni le cose, in terra tedesca, sono radicalmente cambiate.
Il gruppo di Iannone e Di Stefano ha cominciato infatti a farsi conoscere in nord Europa, in primis in Scandinavia. Da questo punto di vista la vicenda di Haus Montag è estremamente emblematica: il progetto di Pirna nasce proprio in Norvegia, spiega un’attenta inchiesta del periodico antifascista berlinese Antifaschistisches Infoblatt.
L’intestatario del contratto immobiliare è il neonazista di Oslo Eirik Ragnar Solheim, ex membro dell’organizzazione Viking (gruppo messo fuori legge negli anni novanta per essere divenuto una vera e propria organizzazione paramilitare, dedita a violenze su base razziale) che proprio in Norvegia conobbe, all’inizio degli anni zero, i due naziskin in fuga dalla giustizia tedesca Thomas Sattelberg e Thomas Rachow, originari proprio di Pirna.
Questi due ragazzotti sassoni facevano parte della banda SSS (“SkinheadsSächisischeSchweiz”), sciolta dalla giustizia tedesca nel dicembre 2001 e descritta in un’inchiesta del settimanale Der Spiegel come uno dei gruppi più brutali della Germania, in grado di avere un ruolo di primo piano anche in alcune firm calcistiche della Dynamo Dresda. Dei due per anni se ne persero le tracce, per ricomparire poi nel 2010 tra le file del partito neonazista NPD della Svizzera Sassone-Osterzgebirge.
Ma questo cambio di casacca, per di più istituzionale, non deve affatto far pensare ad un cambio di rotta: da circa un decennio infatti la strategia di penetrazione dell’NPD nei lander del’ex-Germania Est prevede l’arruolamento di leader naziskin locali per rendere la presenza e la propaganda del partito più forte ed, inutile dirlo, più grintosa.
Ed ecco così spiegato il 5,1% dei voti racimolato dall’NPD nelle ultime elezioni regionali nella zona, risultato che ha fruttato a Thomas Sattelberg la nomina a responsabile distrettuale del partito.
Questo è il contesto in cui nasce Haus Montag, una sfida in grado di tenere insieme i progetti di aggregazione e controllo del territorio di vecchi capi locali, finalmente liberi dagli ostacoli della giustizia tedesca, con quelli dell’Npd, sempre alla caccia di una rappresentanza nazionale.
Addirittura la Jungen Nationaldemocraten (JN, la federazione giovanile dell’NPD) sul suo portale nazionale “azione e resistenza” inserisce l’esperienza pilota di Pirna come una nuova proposta politica sociale forte, da estendere ad altre “zone considerate liberate”. Nel sito le performance più importanti di CPI sono ben documentate e attentamente tradotte; alcuni membri della JN, sia nell’estate del 2012 che nell’estate del 2013, si sono recati in visita a Roma per uno “scambio” con i camerati italiani e per far visita a Erich Priebke. Accolti da Gianluca Iannone, raccontano di essere rimasti colpiti dall’esperienza italiana, in particolare dal suo modello di comunicazione e di aggregazione “metapolitica”.
Non è un caso allora che in tutto e per tutto Haus Montag copia lo “stile CasaPound”, a partire dalle grafiche dei manifesti e delle t-shirt. Nelle foto interne allo stabile si vedono uffici, sale riunioni, una palestra ed un salone, il tutto addobbato con materiale dell’NPD, manifesti di Fahrenheit 451 e convegni di CasaPound in Italia.
Sul piano più prosaico dalla nascita del progetto Haus Montag, in poco meno di quattro mesi, si registrano già, a detta della polizia locale, “quindici casi di aggressioni violente di matrice fascista” a Pirna. Non c’è che dire un buon esordio!
Tanto per non lasciare nulla all’interpretazione poi uno degli adesivi, ovviamente anonimi, ma riconducibile al gruppo di Pirna, ritrae, sotto la scritta le “buone tradizioni locali” il vicino castello di Sonnenstein, luogo dove, nell’ambito del “programma di pulizia sociale”, dal giugno 1940 all’agosto 1941, i nazisti uccisero gassificandoli circa quindicimila disabili; un vecchio motivo in voga anche al tempo del vecchio SSS.
L’apertura di credito della Jn verso la formazione neofascista italiana di Iannone e Di Stefano è in linea con lo slogan di Holger Apfel, succeduto nel 2011 a Voigt alla guida dell’Npd,“MehrFascismus!” (“più Fascismo!”).
Quella con l’Npd è l’ennesima amicizia qualificata nel panorama della destra radicale europea per Casa Pound, dopo l’alleanza con la greca Alba Dorata cementata a Roma solo qualche settimana fa con la visita di alcuni parlamentari della formazione greca.
Se Cp ha fatto sempre attenzione alle relazioni internazionali, oltre che ad esportare il suo marchio e il suo modello in giro per l’Italia e per l’Europa, rapporti con organizzazioni esplicitamente neonaziste sono una novità. Dopo i deludenti risultati elettorali dello scorso giugno, e dopo anni alla corte del Pdl, sembra che i Fascisti del Terzo Millennio abbiamo rotto gli indugi e virato decisamente a destra.
Se la formazione italiana ancora non ha annunciato una candidatura alle elezioni europee non c’è dubbio su chi saranno i suoi referenti a Bruxelles.