LEGAMI FRA NAZIFASCISTI E BRIGATA OSOPPO IN FRIULI
tratto da Repressione antipartigiana in Friuli di Irene Bolzon
(laureata in Storia e civiltà europee presso l’Università di Udine, ha collaborato per le sue ricerche sulla repressione antipartigiana in Friuli con l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione)
Così come era accaduto per la vicenda di Odorico Borsatti [nazifascista delle SS], nell’affrontare questioni e problemi relativi all’attività svolta all’interno del Centro di Repressione più importante di tutta la provincia di Udine [quello della Caserma “Piave” di Palmanova], si è costretti a camminare sul terreno sdrucciolevole dei rapporti […] creatisi tra […] elementi delle formazioni osovane e i comandi della Caserma. […].
La versione di [Remigio] Rebez [nazifascista della X MAS] sui rapporti tra “Osoppo” e comandi della Caserma resa a pochi giorni dal suo arresto nel mese di giugno colora tutta la situazione di […] dettagli molto importanti da prendere in considerazione:
«Circa nel mese di Gennaio 1945 so di preciso che siamo stati informati che SOLDA’ di Percotto [Percoto] faceva parte dell’Osoppo come comandante.
Il capitano Packebus [Pakebusch] come SS in Palmanova dava ordine di non arrestare il predetto poiché tra Osoppo e tedeschi era un certo collegamento.
Su richiesta del tenente Pagliazzotti per l’arresto del Soldà veniva negato il permesso del cap. SS.
So di preciso che una volta i garibaldini dovevano operare in quel di Percotto, ma è stato deviato perché in quella zona si trovava il Soldà con i suoi uomini pronti a far fuoco contro le Garibaldi se questi dovevano venire.
Questo ho saputo per mezzo di un partigiano che allora si trovava a Palmanova»1.
«[…].
Ho saputo per via d’ufficio che tre patrioti dell’Osoppo (solo tre) erano stati arrestati. Io al loro interrogatorio non ero presente, però venni a sapere che erano trattati benissimo ed io stesso sono andato con loro al cinematografo, dopo venti giorni quando il capitano Pachibus ebbe sbrigati tutti gli atti li mandò in libertà. A riguardo all’Osoppo posso dire questo: Un partigiano della Garibaldi fatto da noi prigioniero, non posso assicurare se messo alle strette, confessò tra l’altro che a Percotto vi era un comandante dell’Osoppo, certo Soldà (Rinaldi) veterinario del paese (suo nome di battaglia Rinaldi).
Il ten. Pagliazzotti immediatamente riferì il nome di questo comandante al Cap. Pachibus. Quest’ultimo disse sono già a conoscenza che il Soldà fa già parte dell’Osoppo e come tale non deve essere molestato perché fa parte di una formazione che è in accordo con i tedeschi ed i fascisti.
Mi sono molto meravigliato data la crudeltà e l’accanimento di Pachibusc che questi potesse avere clemenza per un partigiano sia pure quello che sia. È certo dunque che il Pachibusc si atteneva alle disposizioni superiori riguardo all’Osoppo. Circa nel febbraio ’45 di è recato a Flumignano dai marchesi Mangilli perché invitato a cena. Io sapevo e lo sapeva Pachibus che i Mangilli appartenevano alla Osoppo.
Il Pachibus pare fosse stato accompagnato anche dal cap. Ruggiero.
Posso dire ancora che qualora venissero [fossero stati] tradotti davanti a noi partigiani dell’Osoppo venissero [avrebbero dovuto essere] trattati come prigionieri legali, senza infierire in alcun modo contro di loro. […]
Dichiaro infine che i patrioti dell’Osoppo arrestati sedevano alla mensa unitamente ai sottufficiali del comando della milizia»23.
Continua…
1Archivio dell’IFSML, fondo “Processo Porzûs”, b. 5, fasc. 23, atto n. 101.
2Ivi, atto n. 102.
3I. Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli – La Caserma “Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Edizioni Kappa Vu, Udine 2012, pp. 310-312.
UD/ “ANTIFASCISMO” COL PD AMICO DI CAGAPOUND
Come avevamo dimostrato, a Udine c’è chi, come i rifondarol-piddini di Neo Ateneo, vuole fare “antifascismo” con chiunque, anche col PD, basta che non ci siano punx e anarchiche/anarchici, che ovviamente non collaborerebbero mai col PD amico dei nazifascisti di CagaPound (gli stessi di cui su tutti i giornali si parlava, in relazione alle intercettazioni di alcuni esponenti napoletani del movimento, che si raccontavano come avrebbero voluto picchiare o stuprare una ragazza ebrea all’università, davanti a tutta la facoltà; gli stessi che sono passati alla ribalta nazionale anche per gli studi che, sempre a Napoli e sempre secondo le inchieste, riguardavano il Mein Kampf).
Per chi non se lo dovesse o volesse ricordare, ecco cosa ha fatto il PD, con i suoi Giovani Democratici (GD), organizzando nel circolo di Latina un invito a CagaPound, con il candidato a presidente del consiglio fascio-forcone Simone Di Stefano di CagaPound. Il commento dei GD, che pure hanno riconosciuto in CagaPound una “organizzazione neofascista” e che i ”“fascisti del terzo millennio” si rifanno esplicitamente al programma di Mussolini con il quale furono fondati i Fasci di Combattimento e la Repubblica di Salò”, è però stato: “E’ stato bello vedere schieramenti politici diversi confrontarsi”. E non è la prima volta che il PD/GD collabora con CagaPound: in Campania, Valerio Pisaniello (Pd) il PD/GD aveva partecipato ad un convegno organizzato dai neofascisti a Cervinara. Non deve essere tanto difficile (a parte a Udine) capire che il PD stesso è un insulto all’antifascismo se persino gli “antifascisti” da salotto dell’ANPI in quell’occasione dichiararono: “Un gravissimo errore, con la loro disponibilità Pisaniello e Mauriello hanno pesantemente offeso i sentimenti antifascisti degli iscritti ai rispettivi partiti, compromettendo anche la propria dignità di rappresentanti democratici”.