E’ in distribuzione l’opuscolo prodotto dall’Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”
IL MORSO DEL SERPENTE: SULLA MOBILITAZIONE DEI DETENUTI DAL 10 AL 30 SETTEMBRE 2013
per chi vuole richiedere delle copie può scrivere a no41bis@gmail.com
Seguono la prefazione dell’opuscolo:
IL MORSO DEL SERPENTE
Sulla mobilitazione dei detenuti dal 10 al 30 settembre 2013
Come _Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione” abbiamo ritenuto importante produrre un opuscolo che raccolga degli spunti di riflessione e alcuni dei materiali circolati in occasione della mobilitazione generale di settembre dentro le carceri, lanciata dal “coordinamento dei detenuti”, nato spontaneamente alla vigilia della manifestazione di Parma del 25 maggio 2013. L’obiettivo di questo lavoro è di raccogliere e fissare alcune considerazioni per favorire il dibattito e il rilancio della mobilitazione. Fare un bilancio di questa esperienza valorizzandone gli aspetti positivi, ma evidenziando anche i limiti riscontrati sia sul fronte interno alle carceri, sia su quello esterno è utile a proseguire nella lotta, rafforzarla ed estenderla.
Per tale ragione, quest’opuscolo vuole essere uno strumento utile a rafforzare il rapporto tra chi dentro le carceri si pone su un terreno di lotta e chi all’esterno raccoglie questa voce per diffonderla, sostenerla concretamente e attivamente. Infatti, i due piani non sono separati, al contrario, sono dialettici, nel senso che si influenzano reciprocamente. Ciò che sta accadendo dentro le prigioni, nei termini di una ripresa della mobilitazione, è in sintonia e in relazione con quanto sta accadendo all’esterno negli ultimi due anni: una ripresa della lotta di classe che attraversa ogni settore. In quest’ottica è importante cercare di comprendere come la lotta contro e nel carcere debba essere assolutamente considerata parte integrante dei fronti di lotta che tendono a svilupparsi complessivamente, sui posti di lavoro, nelle metropoli, nei territori, nelle scuole ecc. La questione del carcere, con l’avanzare della crisi economica, diventa un problema serio che la borghesia e il suo stato devono gestire: infatti, da mesi questo tema spesso ricorre nell’agenda degli impegni di governo, anche perché incalzati dalla Corte europea a risolvere il dramma del sovraffollamento che colloca l’Italia tra i primi posti in Europa. Ma amnistia, indulto, decreti svuota-carceri, come l’ultimo varato dal governo il 17 dicembre, non sono la soluzione dei problemi, sono solo manovre temporanee utili da un lato a contenere la situazione e dall’altro ad addormentare le coscienze dei detenuti, per smorzare la lotta, creando in loro false illusioni, per indurli a stare buoni e mansueti. Vorrebbero far passare la logica del ricatto con i premi e le punizioni e questa logica è ben presente in ogni nuovo decreto varato dallo stato, ma per spezzare le catene dell’oppressione, l’unica strada percorribile è quella della
lotta, come ci scrivono i detenuti stessi nei loro documenti. Collocare la lotta contro il carcere, in un quadro più generale oggi è
indispensabile anche per capire cosa possiamo fare noi di veramente utile per favorirla e sostenerla, per rilanciare la mobilitazione su più livelli, per organizzare la solidarietà e creare strumenti utili alla difesa dei prigionieri anche dal punto di vista legale quando essi vengono puniti perché hanno lottato. Un prigioniero a questo proposito ci scrive: “Demolire la logica del ricatto è la cosa più difficile e, un fattore di estrema importanza, è sicuramente dimostrare l’aperta e attiva solidarietà per rompere l’isolamento di chi subisce il ricatto.
Collettivamente stiamo sostenendo una lotta e lasciare solo chi viene attaccato è l’inizio della differenziazione, riuscire ad essere un corpo unico inizialmente è dato dalla capacità di rispondere insieme.
Questo è il primo passo da affrontare.”
Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”
Gennaio 2014
Per chiedere le copie dell’opuscolo potete scrivere a:
no41bis@gmail.com