Prigionieri – Lettera di Mauro Rossetti Busa dal carcere di Terni

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Riceviamo e diffondiamo:

Lettera dal carcere di Terni
Alta sorveglianza 2

Vengo a fare due precisazioni in merito al volantino “Nuclei Operativi Armati” (NOA) così come riportato sulla cronaca de Il Messaggero, in data 20 febbraio 2014. Non dico che il contenuto del volantino possa essere frutto di fantasia, si può intuire bene che il contenuto è basato sui fatti, che qualcuno è bene informato, anche se però non ha capito che non avrà nessun consenso dall’interno del movimento No Tav nel ricorrere alla “lotta armata”: chi sono, o chi è colui che può stabilire che la lotta pacifica, fatta di scritti e manifestazioni, sia terminata? Niente è terminato finché rimarrà la questione Tav.

A quanto dicono nel volantino, nella lotta contro il Tav ci sarebbe stata una sconfitta, io ritengo che di sconfitta si possa parlare solo quando non esista più il movimento No Tav, ma fino a quando ci saranno i compagni e le compagne, e tutto l’intero movimento continuerà a lottare, non si può parlare di sconfitta. La sconfitta è di colui/coloro che si nascondono dietro a fantomatiche teorie anziché guardare alle cose pratiche. Quello che dicono i signori imborghesiti del Movimento 5 Stelle non ci riguarda perché non fanno parte del movimento No Tav e farebbero bene a pensare a quegli elettori che li hanno votati, e ai problemi sociali reali invece di farsi la guerra per chi deve sedere sulle poltrone del potere. Loro sarebbero i primi a fare la lotta armata, sì, ma con la polizia e i manganelli. Comunque tutto lascia il tempo che trova, anche per il Movimento 5 Stelle. Non è che si fa così la lotta armata, minacciando i politici. Prima si fa, e poi… quindi ritengo tutto una buffonata di qualcuno che, preso dalla noia, propone la lotta armata come se la “lotta armata” fosse uno scherzo. Comunque intendo ribadire che io sto dalla parte dei compagni antagonisti anarchici che sono impegnati nella lotta contro il Tav. Sto dalla parte di chi lotta, e non dalla parte di chi vive di teorie e non lotta, nascondendosi dietro a fantomatiche sigle fantasma… Invio dal carcere tutta la mia più ampia e allargata solidarietà ai quattro compagni militanti del movimento No Tav che sono prigionieri e a tutto l’intero movimento No Tav e a quei compagni e compagne che lottano fino alla vittoria, e alla sconfitta dell’intero sistema burocratico.

Un saluto a tutti e tutte con affetto!

Mauro Rossetti Busa
Terni, 23-02-2014

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