Ieri sera l’ex-giudice Caselli ha voluto prendersi il suo ultimo attimo di gloria partecipando alla conferenza organizzata dall’Anpi nella sede della circoscrizione VI. Un quartiere completamente militarizzato da un centinaio di uomini, e una decina di mezzi, avrebbe dovuto accogliere un dibattito aperto al pubblico e “democratico”.
Il tema della serata era il fantomatico intreccio tra mafia, terrorismo e Tav al quale Caselli non poteva proprio perdere l’occasione di prendere parola, lui che si è tanto impegnato nelle crociate contro i No Tav. Cose strane sono accadute prima di quest’evento, come manifesti che cambiano all’ultimo minuto, il movimento No Tav tirato in causa a sproposito…
Qualche metro più in là un presidio di circa cento No Tav si è dato appuntamento per ribadire all’ex-procuratore che il movimento è ben risoluto a proseguire la propria battaglia e non basteranno conferenze, processi e denunce a scalfire la determinazione di una popolazione in lotta da decenni. La serata è stata animata da una fragorosa battitura all’esterno dell’edificio, cori e slogan in solidarietà con Mattia, Chiara, Niccolò e Claudio, ancora in carcere con l’accusa di terrorismo. Il presidio ha poi percorso in corteo le vie principali del quartiere: moltissimi gli interventi, le scritte e i cori che si sono susseguiti per tutta la serata.
All’interno Caselli ha farfugliato qualcosa riguardo alla legalità, la lotta alla mafia, dandosi dei toni quasi epici nel compiacersi del “coraggio e nessuna paura nel farsi intimidire” da un presidio che ha manifestato in maniera pacifica ma determinata davanti all’edificio. Ma la verità è che il coraggio e il rifiuto delle intimidazioni sono caratteristiche del movimento No Tav, il quale da anni resiste ai provvedimenti speciali, processi interminabili e accuse infondate, opponendosi allo scempio del territorio e allo spreco di denaro pubblico.
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