2 lettere di Massimo Passamani dal carcere (2012) + comuicati di solidarieta’

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A volte, certi episodi minuti hanno per noi la forza di una metafora sul mondo.
Nei giorni scorsi ho ricevuto molti telegrammi, sia di compagni sia di altri che compagni non sono o non si definiscono. Poche righe, come la forma impone, generalmente due.
Eppure in quelle righe c’è un mondo, il nostro mondo. Parole di libertà, di solidarietà, di sogno, di ironia, di amore. Parole che rincuorano, fanno ridere, commuovono. Parole magiche, perché rendono presente l’assenza. Alludono alle lotte, a galere che saltano in aria, ad affetti che non si spezzano; alla vita per cui ci battiamo.

Una sera, in isolamento, sentiamo i detenuti delle altre sezioni battere sulle sbarre e urlare – le urla di sempre, “libertà”, “amnistia”…
Anche noi, pochi, decidiamo di unirci alla battitura. E’ il minimo. E urliamo non solo la libertà, ma anche il nome di un ragazzo, a noi sconosciuto, morto il giorno stesso, impiccato in un carcere a una quarantina di chilometri da quello in cui siamo rinchiusi.
Dopo un po’, arriva la guardia e ci dice semplicemente: “Adesso scrivo due righe!!” “Due righe”, nel gergo del secondino, significano un rapporto disciplinare. Anche quelle due righe, così come i telegrammi, contengono un mondo intero. Di meschinità, di servilismo, di potere. Con due semplici righe, una prigionia si può allungare. Ed è in fondo poca cosa. Ma con due righe altre vite vengono spezzate. Degli individui, in altre parti della città e del mondo, vengono espulsi, cacciati, cancellati, condannati a morte. In altre epoche, finivano in una nuvola di gas, o sotto la neve, o davanti a un plotone di esecuzione, o su isole lontane.
Ripeto mentalmente qualche frase dei telegrammi, e penso che aveva proprio ragione Stig Dagerman: “Chi costruisce prigioni si esprime sempre meno bene di chi costruisce la libertà”. Poi torno a battere e a urlare, assieme ai miei fratelli.

Massimo
(scritto nel carcere di Tolmezzo il 30 agosto 2012)


Prigionieri – Lettera di Massimo dal carcere di Alessandria

Lettera di Massimo dal carcere di Alessandria:

 Alessandria, diciotto giorni di settembre 2012

Cari compagni e compagne,
con questa lettera voglio raccontarvi qualcosa che mi sta a cuore e mettervi a parte di un’intenzione. Quando sono stato portato, il 27 agosto scorso, nella sezione di isolamento del carcere di Tolmezzo ho conosciuto alcuni ragazzi lì rinchiusi. Sono stato accolto in modo non solo solidale, ma anche fraterno. Sia pure per una settimana ( poi sono stato trasferito nella sezione di Alta Sorveglianza qui ad Alessandria) abbiamo condiviso cibo, caffè, sigarette, urla e battiture.  Quello di Tolmezzo è un carcere punitivo, dove quotidiani sono gli abusi e i pestaggi. Al gip, di fronte a cui mi sono avvalso della facoltà di non rispondere, ho denunciato tutto questo.
Tra gli altri ho conosciuto Maurizio Alfieri, in carcere ormai da diciotto anni senza aver mai goduto dei giorni di liberazione anticipata per aver sempre lottato a testa alta. Da oltre tre mesi in isolamento per le tante denunce di pestaggi che ha raccolto e fatto uscire, viene di continuo minacciato ( l’ultima volta come ritorsione verso il presidio di solidarietà organizzato lì a Tolmezzo dai compagni: negazione del colloquio telefonico, consiglio di disciplina per lui e gli altri ragazzi). La capacità e la fraterna gentilezza di Maurizio mi sono andate dritte al cuore. Lo stesso vale per i compagni e le compagne con cui Maurizio è in contatto, più forte e deciso di prima. Minacciano, dopo averglielo fatto subire a lungo, di sottoporlo di nuovo al regime di 14 bis (niente tv, blindo sempre chiuso, restrizioni sulla’aria ecc.).
Con questa mia lettera dichiaro anticipatamente – di modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità- che se la direttrice del carcere di Tolmezzo dovesse applicargli tale misura vendicativa e vigliacca, comincerò subito uno sciopero della fame. Non ho una grande simpatia per gli scioperi della fame ( per il principio che, se sono gli oppressori a commettere le ingiustizie, non vedo perché dovremmo essere noi a soffrire….), ma altre forme di lotta per il momento voglio riservarle per eventuali questioni che riguardino anche gli altri compagni rinchiusi con me in Alta Sorveglianza.                                                                                          Questa forma di protesta servirebbe innanzitutto per mantenere vivi il pensiero e la vicinanza con Maurizio. Questa sezione ha lo scopo di isolarci non solo dal resto del mondo e dalle lotte, ma anche dagli altri detenuti e, più in generale, dalla nostra classe. Il mio sforzo vuole andare in direzione ostinata e contraria. Parliamo spesso, nei nostri volantini e nei nostri testi, di gioventù selvaggia, di classe pericolosa, di ribelli sociali quali nostri complici “naturali” nella rivolta e nella riscossa. In fondo il potere, con le sue pretese “associazioni”, attacca preventivamente la nostra disposizione, in una società che è un “formicaio di uomini soli”, a condividere idee, sogni, bisogni, pratiche, vita. Proprio come ha fatto un rapinatore di nome Maurizio con uno sconosciuto quale ero io. Chiedo a chi condivide sentimenti e visione della vita simili di mobilitarsi affinchè questo 14 bis – carcere nel carcere –  non passi. Per essere un po’ più liberi. Per non dimenticare chi ha continuato a lottare, anche in carcere, anche solo.
Approfitto di questa lettera – visto che la precedente mai giunse – per ringraziare tutti per la calorosa solidarietà che rischiara le mie giornate.
Un abbraccio giunga ai compagni detenuti, ai miei fratelli rinchiusi in isolamento a Tolmezzo, alla Valle che resiste e a coloro che si battono per la libertà di tutti, anche a rischio di giocarsi la propria.

Massimo Passamani

http://www.informa-azione.info/prigionieri_lettera_di_massimo_dal_carcere_di_alessandria

 

Trentino – Operazione repressiva, arrestato Massimo Passamani [comunicati di solidarietà in aggiornamento]

All’alba del 27 agosto 2012, prosegue l’offensiva estiva contro il movimento anarchico. Le informazioni sono ancora poche, ma si parla di 43 indagati per associazione sovversiva (270bis) e diverse perquisizioni principalmente tra Trento e Rovereto, tra cui lo spazio El Tavan. Una compagna, Daniela, è stata messa agli arresti domiciliari, mentre un compagno, Massimo, è stato tratto in arresto presso il carcere di Tolmezzo.

Massimo è stato trasferito ad Alessandria

Per scrivere al compagno:

Massimo Passamani
Carcere San Michele strada Casale 50/A
15122 Alessandria


Solidarietà con le compagni e i compagni perquisiti e indagati, Massimo e Daniela liberi!

Seguiranno aggiornamenti


I compagni di Trento e Rovereto informano che Martedì 28 Agosto alle ore 17:30 in piazza Loreto a Rovereto si è tenuto un Presidio di Solidarietà con i compagni anarchici arrestati e indagati per 270 bis (inchiesta della Procura di Trento). Questa è stata soltanto la prima iniziativa; al più presto seguiranno aggiornamenti.

“Nella mattina di Lunedì 27 agosto la DIGOS di Trento, su mandato della Procura di Trento, ha effettuato dieci perquisizioni e posto in arresto due compagni anarchici, Daniela e Massimo. L’accusa è associazione sovversiva con finalità di terrorismo e riguarda, oltre ai due arrestati, sei indagati principali e 43 “sodali”.

Come prima risposta a questa montatura repressiva, che riguarda specificatamente il gruppo anarchico di Rovereto e Trento ma avviene a pochi giorni dal campeggio no-tav (alla cui ideazione hanno partecipato anche molti degli indagati) si è pensato di organizzare un

PRESIDIO SOLIDALE Martedì 28 agosto in piazza Loreto a Rovereto a partire dalle ore 17:30

Partecipiamo numerosi per esigere l’immediata liberazione di Massimo e Daniela e rispondere a questo ennesimo attacco repressivo alla libertà di tutti.”


Solidarietà da Genova:

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI ROVERETO E TRENTO

Lo Stato i suoi servi continuano a non annoiarsi nell’uso di aberranti e pretestuose associazioni nei confronti dei compagni, e di chiunque lotti per il cambiamento di questo mondo, sperando così di poter frenare il malcontento sociale dilagante e irrefrenabile.

Da anni ormai la qualità delle nostre vite all’interno di questo sistema capitalista e democratico è peggiorata e continua a peggiorare. Continuiamo a sentirlo e a dirlo che questo sistema non ha più nulla da offrire. Non c’era nulla da salvare prima, non c’è niente da salvare anche adesso; semplicemente è tutto da cambiare.

Un forte saluto solidale e fraterno a tutti i compagni e le compagne di Rovereto e Trento che questa mattina si sono visti entrare la polizia in casa con un mandato per 270bis, e soprattutto a Massimo che ora si trova nel carcere di Tolmezzo e a Daniela che è ai domiciliari.

Anarchici
27 agosto 2012, Genova


Solidarietà da Roma:

Oggi, 27 agosto, è stata resa esecutiva l’ ennesima operazione repressiva contro degli anarchici.
La D.I.G.O.S., su mandato della procura di Trento, ha consegnato diversi avvisi di garanzia nella provincia effettuando numerose perquisizioni e due arresti: fin dalla prima mattinata Massimo viene tradotto nel carcere di Tolmezzo – Udine, e Daniela ristretta ai domiciliari. L’ accusa per tutti/e è quella di appartenere ad un’ associazione sovversiva con finalità di terrorismo.
Pur non conoscendo ancora i dettagli, sentiamo la necessità di esprimere tutta la nostra solidarietà con i compagni e le compagne colpite, d’ altra parte le categorie di innocenza e colpevolezza non ci appartengono nè ci interessano: la legge è solo lo strumento che il potere usa per difendere e mantenere sé stesso.
Rifiutiamo inoltre qualsiasi tentativo di imposizione di ruoli, in primis quello di leader, di “capo degli anarchici”, come attribuito da sbirri e giornalisti nei confronti di Massimo. Lo rifiutiamo perché degradante e infamante, oltre che falso, per chi fa della negazione di ogni autorità la propria ragione di lotta. E di vita.
Il tentativo di cancellare l’idea anarchica rinchiudendo chi la porta nel cuore, e nelle strade, si mostra con evidenza: padroni, politici, magistrati e sbirri temono che l’ azione diretta, la conflittualità permanente e l’ orizzontalità dei rapporti si doffondano come un virus contagioso tra gli sfruttati. Dalla nostra pensiamo sia necessario organizzarci affinchè ciò si realizzi, e al più presto.

Per la libertà immediata di Massimo e Daniela. Per la libertà di tutte e tutti.

Roma, 27 Agosto 2012

anarchici e anarchiche


Solidarietà da Cremona:

Solidarietà per chi lotta contro l’esistente
Nella mattinata di oggi, 27 agosto, gli sbirri infami hanno arrestato i compagni Massimo e Daniela (quest’ultima agli arresti domiciliari),
perquisito le abitazioni di compagne e compagni, controllato luoghi liberati di Trento e Rovereto, affibbiando il solito articolo del sistema coercitivo imperante contro gli anarchici: il 270bis, associazione sovversiva. Dopo le operazioni repressive contro Fuoriluogo, contro il movimento No Tav, le sentenze del G8 di Genova, fra Ardire e Mangiafuoco, oltre alle denunce a compagne e compagni di Villa Vegan, minacciando lo sgombero dello squat,
il potere tesse ancora la sua tela inquisitoria di persecuzione contro individualità antiautoritarie. Solidali con i perseguitati dallo Stato, ci accingiamo ancora a constatare che le individualità che lottano senza nessuna mediazione con sfruttatori e oppressori, entrano nell’ordinaria repressione contro chi vuole, con il proprio agire, distruggere l’esistente fatto di omologazione, devastazione ambientale, nuclearizzazione dei territori e rapporti mercificati che producono dominio e galere. Pensare e agire contro il controllo e la repressione per essere solidali oltre che complici.

Solidarietà a tutte/i le/gli indagate/i! Massimo e Daniela liberi subito!

Anarchici dalla grigia pianura cremonese


Solidarietà da Pistoia:

Hanno paura, hanno paura che l’autunno sia caldo, ben più caldo di questa asfissiante estate…hanno paura, hanno paura che il loro mondo, i loro privilegi, la loro signoria cada sotto i colpi possenti della rivolta…hanno paura e, come una belva ferita, colpiscono ciechi chi da sempre lotta, con la mano e la mente, contro l’oppressione dell’autorità, della gerarchia e dello sfruttamento…tremano, tremano scossi dai brividi della rivolta che ribolle in una valle piemontese e che fa vacillare, non accettandola, la loro autorità fatta di ruspe e manganelli, devastazione e lacrimogeni. In questo stralcio di 2012 tanti compagni sono stati sequestrati dallo stato e a loro va il nostro più fraterno abbraccio. Giusto ieri 27 Agosto Massimo ha subito stessa sorte, assieme alla compagna Daniela…ebbene non credano di poterci fiaccare o intimorire, non credano, lor signori, di poter prevenire l’imponderabile…non sperino birri, politicanti ed affaristi di tutelare i propri interessi (e le proprie tibie) dispensando manganellate ed anni di carcere…la voglia di Libertà è un virus contagioso e resistente al vaccino autoritario, e ci sarà sempre qualche infetto pronto ad attizzare il bracere della rivolta. Solidarietà a Massimo e Daniela, solidarietà ai sequestrati nelle operazioni Aediere e Mangiafuoco! Viva l’Anarchia!

Anarchici Pistoiesi.


Solidarietà da Foggia:

I compagni e le compagne del centro di documentazione Filorosso di Foggia si uniscono nella solidarietà ai compagni inquisiti


Solidarietà da Milano:

ZECCA DI STATO

In un mondo all’incontrario le guerre si chiamano “missioni di pace” e la devastazione dei territori viene definita “sviluppo”. Per effetto di questo stravolgimento di termini, chi si oppone a ciò è per forza un terrorista.
Chi spara armi chimiche (proibite nei conflitti esterni, ma in un uso alle forze dell’ordine) ad altezza uomo frantumando i volti dei manifestanti e avvelenando i loro polmoni, è invocato, applaudito e difeso da tutti i mass media asserviti ai partiti (cioè la totalità dell’informazione main stream), mentre chi risponde a questa violenza è sempre il solito “terrorista”, anarchico o no poco importa.

Il PD è uno dei fautori di questa neo-lingua e, in Piemonte, Stefano Esposito, è tra i maggiori responsabili della presenza dell’esercito in Val Susa, l’istigatore compiaciuto delle torture avvenute il 3 luglio  2011 nei confronti dei 4 manifestanti arrestati nel corso dell’assalto al non-cantiere, il responsabile morale della criminalizzazione degli anarchici trentini e, in particolare, dell’arresto del nostro  compagno Massimo, da lui spesso indicato come un capo della rivolta valsusina. Il suo unico neurone non gli permette di comprendere che gli anarchici non hanno capi e tanto meno aspirano a diventarlo. Sigle, leader, capi carismatici e tutte le miserie derivanti le lasciamo con piacere ad un potere che cerca di plasmare il suo nemico a sua immagine e somiglianza nell’inutile sforzo di incasellarlo per reprimerlo in modo isterico e vendicativo.
Per di più ci pare che i valsusini in lotta, e tutti/e coloro che si oppongono alla distruzione di monti e fiumi non hanno certo bisogno di qualcuno che gli dica “che fare”, dato che ci riescono benissimo da soli.

In un mondo all’incontrario i legami d’amicizia e complicità, vengono trasformati in “sodalizi criminosi” ai quali, per meglio configurarli, vengono attribuiti delle sigle mai lette da nessuna parte, inventate di sana pianta dagli indagatori di turno.
È così che a due giorni dal campeggio NO TAV a Rovereto la procura di Trento arresta due anarchici indigeni e ne indaga 43 per vari reati, dall’occupazione di stabili dismessi ad anonimi atti di sabotaggio dal 2009 ad oggi. Il legame con la lotta in Val Susa è più che evidente, tanto quanto il generoso contributo che i compagni trentini vi hanno apportato.

Con questa operazione, unitamente ad altre avvenute in questi ultimi mesi in tutta Italia contro realtà e individui impegnati nella lotta contro nocività e devastazione dei territori, si vuole eliminare dai conflitti la presenza degli anarchici. Il gioco è sempre lo stesso e molto vecchio, quando l’ordine costituito pensa di andare incontro a momenti storici che potrebbero metterlo in discussione si premura di togliere di mezzo gli elementi più attivi  nelle lotte e cerca d’isolare tutti/e coloro che si negano a qualunque compromesso con il potere e che, nella lotta, non mettono in scena nessuna pantomima costruita ad hoc per la stampa, che già sappiamo da che parte sta.
Anarchici che da sempre hanno dato più che un supporto lottando e rischiando in prima persona nonostante la repressione da un lato, e le accuse di “cittadinismo” dall’altro.
Affinché entrambe queste cloache scompaiano dalle nostre strade e dalle nostre montagne auspichiamo la generalizzazione della rivolta in ogni territorio. Solidarizziamo con chiunque si opponga all’autorità in ogni dove.

LIBERTA’ PER DANIELA E MASSIMO, LIBERE/I TUTTE/I

NO TAV
NO STATO

individualità anarchiche associatesi per l’occasione, in Milano 30/08/2012


Solidarietà da CCCPSRI:

Solidarietà ai compagni di Trento e Rovereto

Esprimiamo la nostra solidarietà militante ai compagni che sono stati arrestati il 27 agosto in un’operazione repressiva che si è svolta tra Trento e Rovereto ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza agli oltre 40 compagni perquisiti e indagati.

L’artiglio repressivo dello Stato arriva puntuale in un momento in cui questo è impegnato a varare continue manovre “anticrisi” che si traducono in una politica di lacrime e sangue fatta di tagli ai servizi pubblici, privatizzazioni, diminuzione dei posti di lavoro, devastazione del territorio e spreco di denaro pubblico per la costruzione di grandi opere utili solo agli interessi del capitalismo! Inevitabilmente il tutto è condito con maggior controllo, militarizzazione e repressione necessari per garantire la riuscita di questa riorganizzazione strutturale che il governo Monti sta dando all’Italia per tentare di sopravvivere alla crisi economica intrinseca al sistema capitalista e per mantenere una forzata “pace sociale”. L’intento è di evitare lo sviluppo di qualsiasi forma di contestazione non controllata dai revisionisti e non compatibile con il sistema.

Ancora una volta vengono colpite realtà organizzate che sono impegnate in prima linea a lottare, in questo caso contro la speculazione e per la difesa del territorio, come sta avvenendo in Trentino e da anni in Val Susa contro la costruzione del TAV. Questa inchiesta vuole dare un altro colpo basso al forte movimento No Tav, che vive grazie alla determinazione degli abitanti di un’intera valle unita a quella dei compagni che da anni credono in questa lotta e cercano di dare il proprio contributo per il suo avanzamento.

Tre inchieste contro i compagni anarchici in meno di tre mesi sono solo le ultime vicende giudiziarie che stanno colpendo numerosi compagni, studenti e anche lavoratori che lottano. Tutto ciò è espressione della guerra sul fronte interno che lo Stato conduce contro il possibile sviluppo della lotta di classe e, in termini preventivi, dello sviluppo della prospettiva rivoluzionaria. L’altra faccia della medaglia della guerra imperialista sul fronte esterno, che nelle sue numerose aggressioni ha visto l’Italia impegnata direttamente (dall’Afghanistan alla Libia).

La solidarietà è l’arma migliore per spezzare l’isolamento in cui vogliono confinare i singoli compagni con il carcere, con le perquisizioni e le indagini e per rilanciare la lotta No Tav che oggi fa seriamente preoccupare speculatori e capitalisti italiani ed europei, e in generale per rafforzare ogni mobilitazione colpita dalla repressione.

Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione!

Libertà per Massimo e Daniela!

Ora e sempre No Tav!

29 agosto 2012

Compagne/i per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia


solidarietà da Lecco:

COMUNICATO IN SOLIDARIETÀ A DANIELA, MASSIMO
E AI COMPAGNI DI TRENTO E ROVERETO PERQUISITI ED INDAGATI

Le notizie dell’arresto di Daniela e Massimo, delle perquisizioni e dell’ennesimo tentativo di usare i reati associativi contro compagni anarchici riempiono di nuova rabbia i nostri cuori.
Non ci stupiamo dell’accanimento che – con incalzante arroganza – magistratura e sbirraglia stanno esercitando contro chi lotta per un mondo diverso. Non restiamo attoniti né inermi come i tutori dell’ordine democratico vorrebbero.
Siamo solidali e complici con i compagni di Trento e Rovereto davanti a questo nuovo attacco dello stato.
Nell’ultimo anno e mezzo, a partire dalla maxi operazione contro Fuoriluogo a Bologna, passando da quella contro i NO TAV, per arrivare più di recente alle operazioni Ardire e Mangiafuoco, fino a quest’ultima, si sono susseguiti pesantissimi attacchi repressivi contro chi, nelle proprie città e valli, contrasta le ideologie e le pratiche gerarchiche, devastatrici e sfruttatrici di questo stato.
Alla base di queste maxi-operazioni leggiamo il raffazzonato tentativo di mettere fuorigioco l’idea e la pratica anarchica, snaturandola attraverso montature che affibbiano gerarchie e ruoli a gruppi informali di compagni, fatto quanto mai distante dal nostro modo di concepire e realizzare rapporti e percorsi di lotta.
Accanto a questo vi è il tentativo di isolare e dipingere come mostri votati ad una cieca violenza i compagni messi sotto attacco, il che non ha trovato fino ad ora un reale riscontro: la lotta contro il TAV dentro e fuori la Val Susa, le lotte per la casa nei quartieri popolari, quelle a fianco dei detenuti di CIE e carceri – per citarne solo alcune – hanno reso evidente quanto sia forte, in questi anni in cui “la crisi” si fa sentire pesantemente, ciò che si può mettere in campo e stravolgere se si sceglie di fare della propria vita una lotta contro i meccanismi oppressivi di questo stato, e quanto sia sempre più reale ed evidente che i compagni anarchici non sono gli unici, né tanto meno isolati, nelle lotte che continuano ad attraversare le nostre città e le nostre valli.
Solidarietà con gli otto compagni indagati per associazione sovversiva a Trento e Rovereto!
Un forte abbraccio solidale e complice a Daniela e Massimo! Siamo con voi!

Anarchici di Lecco


Solidarietà da O.S.A Bassano:

Sempre al fianco di chi lotta e resiste

A tutte le compagne e ai compagni di Trento e Rovereto, colpiti dalla nuova ondata repressiva dello stato, che ha visto il suo inizio lunedì 27 agosto,
diamo la nostra massima solidarietà.
Ancora una volta ci viene dimostrata la violenza e la ferocia con cui lo stato si accanisce contro le realtà di lotta che lavorano su temi cari al capitalismo
quali lo sfruttamento, la speculazione e la devastazione del territorio, capaci di mettere in luce tutta la sua crudeltà e miseria che, di conseguenza,
provoca. L’operazione repressiva arriva a pochi giorni da un importante appuntamento di lotta come il campeggio no tav, con l’intento (pensano loro) di
impaurire e scoraggiare le tante persone che, invece, lo frequenteranno per dire ancora una volta no ad un’opera inutile e dannosa.
E’ fin troppo chiaro come lo stato e i suoi servi siano in debito d’ossigeno e, per questo, costretti a ricorrere a misure repressive contro chi, giorno per
giorno, mette in discussione l’attuale sistema.

Solidarietà a tutte/i gli indagati e i perquisiti!
Daniela e Massimo liberi!

O.S.A. Operai Studenti Autorganizzati


Solidarietà da Cagliari:
Il circolo S’ARXA di Cagliari esprime totale SOLIDARIETA’ ai compagni/e colpiti dalla repressione, e allo spazio EL
TAVAN, il 27 agosto ’12, tra Trento e Rovereto

Questa volta e’ toccata alla magistratura di Trento, l’ennesima operazione repressiva e di criminalizzazione
contro attivisti rivoluzionari, a poche ore dall’inizio del campeggio a Rovereto contro la “TAV”, dimostra
quanto spudorato, arrogante e autoritario sia lo stato italiano. Degno rappresentante della UE e della NATO, e
delle politiche capitaliste-neoliberiste. Per mantenere lo status quo, da un lato massacrano, bombardano,
distruggono, affamano e sfruttano e dall’altro reprimono i nemici interni (anarchici e rivoluzionari in generale)
che a tale sistema non si conformano e combattono.
Non esistono parole che possano esprimere l’ODIO che proviamo di fronte a coloro i quali, queste operazioni
repressive ordinano, eseguono, e supportano mediaticamente (magistrati, sbirri e giornalisti).
Al compagno e alla compagna arrestata va tutta la nostra SOLIDARIETA’ e il desiderio di vedervi SUBITO LIBERI
affianco (anche solo idealmente) nelle prossime lotte e battaglie contro lo stato/capitale. cosi come inviamo un
SALUTO a pugno chiuso e cuore aperto, a tutte/i indagati inquisiti, e perquisiti, ai loro compagni/e amici e
amiche: che la lotta continui!!

de sa kolonia sarda, saludus solidalis! gherra a s’istadu,! morti a su kolonialismu e a s’imperialismu!
SA LUTTA SIGHIDI!
DANIELA LIBERA! MASSIMO LIBERO! TUTTE LIBERE-TUTTI LIBERI!!

kasteddu 29-austu-2012 circulu libertariu S’ARXA

http://www.informa-azione.info/trentino_operazione_repressiva_arrestato_massimo_passamani