Alla fine del mese di ottobre e’ morto Emilio Lopez Arango, direttore del giornale anarchico argentino ‘’La Protesta’’, ucciso con tre pallottole di rivoltella esplosegli in pieno petto. Smanioso di convertire il mondo ai propri ideali, Lopez Arango giudicava indinspesabile estirpare dal seno del movimento anarchico il cancro del banditismo praticato da ‘’volgari delinquenti che si dicono anarchicic o che in precedenza lo sono stati’’, ‘’e che fanno piu’ danno all’anarchismo che alla borghesia’’.
Per questo motivo trascorse la sua breve esistenza a calunniare quegli anarchici la cui attivita’ ritenesse nuocesse all’immagine del movimento davanti al grande pubblico, denunciandoli come fascisti, provocatori, strumenti della polizia.
Questa sua attitudine alla diffamazione gli aveva attirato l’odio di molti, persino degli operai panettieri argentini, che usavano chiamarlo ‘’pompiere’’ perche’ si adoperava indefessamente a placare ogni atto di ribellione, e che in piu’ di una occasione l’avevano minacciato di morte. La sua uccisione e’ avvenuta per mano di un anarchico. Per chi non lo sapesse, si tratta di un episodio successo oltre sessant’anni fa. Tutto Qui.
–da Cane Nero n 39, 5 novembre 1996