Luigi Lucheni

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Non ho complici. Io sono il mio complice. Non mi pento di nulla! Sono certo che rifarei quello che ho fatto!
Non c’è alcuna differenza tra monarchia e repubblica.

Nobili, borghesi e Chiesa, sono un’unica cosa. Tutti vivono sfruttando il sudore e la miseria dei contadini e dei lavoratori diventando sempre più ricchi e più grassi.
Ad Evian soggiornano molte persone importanti. Il principe d’Orléans poteva essere lì. Ma non l’ho trovato. Così il giovedì sono tornato a Ginevra: ho deciso quindi di uccidere una personalità qualsiasi, principe, re o presidente della repubblica; tanto sono tutti della stessa razza!
[Al telefono Léchet riceve la notizia della morte dell’imperatrice e lo comunica a Lucheni il quale urla:]
Viva l’anarchia! Viva gli anarchici!
Ammetto che il mio unico scopo era uccidere l’imperatrice austriaca, la notizia della sua morte mi ha reso molto contento. Sono un anarchico!
Chi ha del denaro, paga. Per noi il denaro non conta niente. Spendere soldi per un compagno è il modo migliore di usare il denaro.
Vi prego inoltre di opporvi a tutti quei giornali che sostengono che Lucheni abbia agito a causa della miseria. Anche questo è completamente falso!
Concludendo, voglio precisare: se le classi dominanti non ammetteranno di sfruttare il prossimo, a loro verrà inflitta la stessa punizione che il sottoscritto ha già imposto ad un’altra persona. Non solo nei confronti di sovrani, presidenti o ministri, ma verso tutti coloro che opprimono il prossimo. Non è molto lontano il giorno in cui i veri amici dell’umanità elimineranno gli sfruttatori, come io ho già scritto.
Sono un anarchico solitario. Respingo qualsiasi forma di associazione. Le vere idee anarchiche non ammettono alcun tipo di organizzazione. Un’organizzazione, anche la più semplice, richiede burocrazia, e la burocrazia non è altro che l’elemento essenziale dell’odiata autorità statale.
[Per quanto tempo siete andato a scuola?]
Circa due anni. Mi sarebbe piaciuto studiare per dieci o quindici anni come voi. Ma verrà un giorno in cui le scuole e le università saranno aperte a tutti. Anche3 ai più poveri e disgraziati.
Un nuovo sole, uguale per tutti, splenderà!
Per quel che mi riguarda so benissimo che non vedrò né il nuovo sole, né il vecchio. Nei 25 anni che ho trascorso in questo mondo, l’ho visto a sufficienza. Signora Principessa, Vi assicuro con tutto il cuore (con il mio cuore selvaggio o, se preferite, ragionevole), che non sono mai stato più soddisfatto di oggi.
In questo mondo, così com’è, non vale la pena di vivere. Bisogna distruggerlo!
L’anarchia regna! Morte all’aristocrazia!
Non perderò mai il coraggio, neanche a ottant’anni. Sarò sempre Lucheni.
Luigi Lucheni

Citazioni dell’anarchico Luigi Lucheni, che uccise l’imperatrice Sissi alle 1,35 del 10 settembre 1898, tratte da “Come e perché ho ucciso la principessa Sissi”, Edizioni Anarchismo, Trieste 2009.

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