Cariche, lacrimogeni e sassaiole, prima ancora dell’alba, davanti ai cancelli del Centro Agro Alimentare di Torino. Dalle dieci di ieri sera, infatti, un bel gruppo di facchini e di solidali blocca i cancelli per denunciare le condizioni di sfruttamento e il caporalato abituali nella struttura e per chiedere il reintegro al lavoro di cinque dipendenti della Cooperativa 2008, cacciati nei giorni scorsi per aver protestato un po’ troppo decisamente. Il picchetto, inizialmente, non è molto grosso, ma con il passare delle ore si infoltisce grazie all’afflusso continuo dei lavoratori che, invece di provare ad entrare o di tornarsene a casa, decidono di rimanere fuori a bloccare gli ingressi insieme agli altri.
Dentro i cancelli, la celere, pronta ad intervenire. Già intorno alle due di notte, mentre fuori si allunga la fila dei camion di frutta e verdura bloccati, i rappresentanti delle Cooperative fissano un incontro e ventilano promesse ma, dopo qualche discussione, si decide di continuare il picchetto ad oltranza. Solo poco prima delle cinque la polizia tenta una sortita per spezzare il blocco e far entrare i Tir a scaricare: escono dai cancelli e caricano, ma visto che la gente non si muove e resiste cominciano a sparar lacrimogeni. L’aria si riempie di gas, ma il vento tira verso i Mercati Generali, parte una sassaiola e la gente si ricompatta velocemente davanti ai cancelli. Il blocco ha tenuto e la circolazione è ancora completamente ferma.
Ora che scriviamo, e sono le sette meno un quarto del mattino, la celere si sta riposizionando e sembra voler riprovare a forzare. A presto aggiornamenti.
Ore 7.10. La situazione è di nuovo tranquilla, dopo che la celere ha provato senza risultati a scortare un camion: gli scioperanti si sono seduti per terra e la polizia, dopo la magra figura della notte, ha rinunciato a forzare.
Ore 8.30. Un camioncino viene fatto uscire a tutta velocità dai cancelli e investe tre persone che si trovano lì vicino. Una ragazza sembra essere la più grave, pare che il camion le sia passato sulla gamba. A questo punto nessuno è più in grado di contenere le persone presenti al blocco non si tengono più, e iniziano urla e spintoni contro polizia e carabinieri. Quando la celere carica, il blocco reagisce lanciando di tutto sulle teste dei celerini, che cominciano a sparare numerosi lacrimogeni: qualcuno improvvisa delle frombole strappando le bandiere di stoffa e tra il fumo dei gas iniziano a volare tantissime pietre. A questo punto la polizia preferisce sparire dalla vista dei manifestati, e si ritira dietro ai cancelli inoltrandosi verso i capannoni.
ore 11.30. La situazione sembra bloccata. I padroni e padroncini sono scomparsi e non pare esserci nessun contatto. La gente del picchetto fa uscire solo i camion dopo essersi assicurata che sono vuoti. Le macchine dei padroni invece vengono fatte uscire molto lentamente. La polizia per ora guarda a distanza.
Ascolta un racconto della nottata, aggiornato alle sette e mezza del mattino:
macerie @ Maggio 23, 2014
–x ascoltare audio;
http://www.autistici.org/macerie/?p=30541