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L’udienza del 30 aprile 2014
Il processo è iniziato con la lettura dei documenti dell’unità antiterrorismo, in cui ad un certo punto si afferma chiaramente che non è stato trovato nessun DNA del compagno G.Sarafoudis!
Dopo questo il padre di G.Sarafoudis ha testimoniato in difesa di suo figlio. Athanasios Sarafoudis, che per anni è stato un sindacalista nella località di Kavala (città della Grecia settentrionale), ha risposto con la calma a tutte le domande provocatorie poste dal giudice. Tra le molte cose che ha detto, ha ricordato che la sua famiglia è una famiglia democratica, che i suoi figli sono stati cresciuti con valori etici e che li è stato insegnato di essere sempre solidali con le lotte del popolo. Ha anche affermato che nei decenni passati erano i comunisti nel mirino dello Stato, e che adesso invece sono gli anarchici. Quando sono state poste delle domande riguardanti le accuse a carico di suo figlio, ha detto che suo figlio non ha nulla a che fare con le accuse, perché se fosse in qualche rapporto con esse avrebbe sostenuto e rivendicato le sue azioni.
Dopo la deposizione del padre era il turno di Grigoris Sarafoudis. Grigoris ha letto una dichiarazione scritta:
“Voglio sottolineare che con questo testo, legato alla mia posizione in merito alle accuse e anche alla mia percezione della realtà, in nessun modo “invoco la difesa”, perché non c’è nulla da “invocare” nell’aula del tribunale.
Io nego tutte le parti dell’accusa, compreso quella che mi accusa di partecipazione e appartenenza alle CCF, e di partecipazione alla rapina della Banca ATE a Purgetos. Non ho mai partecipato alle CCF e ho dichiarato questo fin dall’inizio. Il DAEEB (unità antiterrorismo della Grecia), a braccetto con le autorità giudiziarie, ha adattato questa accusa specifica per poterla estendere ad un numero di anarchici recentemente arrestati, basata sulla legge speciale 187A che mira alla manipolazione e all’omogeneizzazione delle varie tendenze anarchiche, inglobandole nelle posizioni politiche e negli atti di questa organizzazione specifica. Personalmente, non analizzerò qui i miei argomenti politici con le CCF perché penso che l’aula del tribunale non è il posto adatto per queste cose.
Per quanto riguarda il DNA, che sembra essere l’unica prova contro di me nella rapina di Purgetos, tutto quello che ho da dire è che le vostre procedure non permettono il riesame del campione, contribuendo alla “sacralizzazione” della perizia dei laboratori della Scientifica, attribuendole in questo modo il titolo dell’”infallibilità”. In più voglio aggiungere che credo che il DNA scientificamente dimostrato, anche se stessimo parlando di un ritrovamento realmente esistente, non conferma comunque alcuna presenza fisica. Inoltre, è ben noto con quanta facilità può essere trasferito o ricevuto.
A questo punto dirò come io vedo la realtà che tutti noi stiamo vivendo in generale. Quello che posso dire per certo è che l’ultimo decennio, particolarmente il periodo dal 2008 in poi, è stato caratterizzato da intensi cambiamenti nello scenario politico/economico, finalizzato esclusivamente a mantenere il crimine chiamato capitalismo globale.
Perché ciò avvenga, utilizzando la notoria crisi economica come giustificazione, è stato istituito un gioco geopolitico internazionale con lo scopo di trarre profitto dalla maggior parte della popolazione, portando con precisione matematica ad un ulteriore sfruttamento a tutti i livelli. In specifico, il meccanismo statale ha gettato la sua maschera democratica per rivelare un regime totalitario già sperimentato, e per mantenere il suo potere obbedisce agli ordini delle organizzazioni criminali globali (UE, FSE, FMI), e dà inizio ad un attacco frontale a tutti i livelli – lavoro,istruzione, salute, tassazione – passando direttamente alla violazione dei diritti conquistati in passato con lotte sanguinose. Con l’aiuto di tutto il suo arsenale di strumenti giuridici continua il suo indebitamento eccessivo, post-dittatura, con le stesse organizzazioni criminali, cercando di “celare” le rapine del governo, e anche per ricapitalizzare, con dei numeri evasivi per una persona comune, il sistema bancario nazionale, proteggendo in questo modo l’infrastruttura fondamentale del capitalismo. Il peso completo di questo indebitamento eccessivo, come del rifinanziamento dei soliti usurai, è messo sul debito non solo della popolazione odierna, ma anche sulle generazioni future. Così, in conseguenza di quanto detto sopra, l’agitazione sociale è emersa dalla coesione sociale rudimentale del passato, e a questo punto le forze repressive, assieme alla giustizia, svolgono un ruolo cruciale, pronte a schiacciare qualsiasi ostacolo o qualsiasi tipo di resistenza che incontrano, compresa la violenza diretta o indiretta, con tutti i mezzi necessari.
Per riassumere, stiamo vivendo l’intensificazione di una guerra sociale/di classe in cui da una parte abbiamo un meccanismo statale totalmente corrotto a braccetto con le autorità legislative e, ovviamente, con la maggioranza dei media, che vogliono mantenere l’economia e di conseguenza i profitti delle élite locali e internazionali a qualunque costo e sacrificio, trasformando il lavoro in schiavitù, portando miseria all’esistenza umana e perpetuando l’oppressione della società in cambio di profitto. Contemporaneamente l’apparato giudiziario/poliziesco sta mostrando la sua presenza, adottando il dogma della tolleranza zero, pronto a fornire la protezione necessaria ai suoi supervisori, come ha sempre fatto, e a reprimere ogni elaborazione che minaccia i loro piani. D’altra parte abbiamo invece quelle elaborazioni sociali tra le persone che mettono in dubbio i superpoteri della macchina statale, che rifiutano di accettare il futuro in cui saranno costretti a vivere, e in questo modo stanno reagendo e resistono a livello personale e collettivo, creando nelle attuali lotte radicali dirette, dirigendosi verso la loro emancipazione dalla subordinazione e dallo sfruttamento.
A mio parere la parte più stimolante della resistenza contro questo totalitarismo e un futuro buio verso cui porta, è il movimento anarchico/antiautoritario. Funzionando solo con delle strutture orizzontali e rifiutando la legittimità civile, senza alcun tipo di gerarchia, riesce a mescolare diverse percezioni, pratiche e scelte personali, sostenendo sistematicamente la tesi politica come inseparabile dall’azione, partecipando attivamente con delle lotte diverse contro ogni tipo di autorità in una procedura rivoluzionaria in corso. Così, ho rifiutato il dominante “codice” del valore che promuove la concorrenza cannibale, l’egoismo e il razzismo, e sono contro ogni istituzione che riproduce l’autorità, sia politica o economica, allo scopo di manipolare, sfruttare, limitare la libertà umana in un determinato contesto, rivendicando l’oppressione degli esseri umani e della natura da parte dell’uomo.
Ogni ostilità dello Stato civile, delle sue procedure, degli stereotipi e dei valori putridi che ha cercato di imporre su di me, ha segnato il mio auto-superamento, il mio rafforzamento mentale e il mio cammino lungo la via di ribellione e dell’insurrezione. Così, passo dopo passo, le parole come dignità, solidarietà, uguaglianza, spirito compagno e libertà hanno smesso di essere delle semplici parole, e hanno preso forma dentro di me, permeando la mia interiorità e le mie relazioni con le persone intorno a me, non lasciandomi aspettare l’arrivo di un domani, ma bensì facendomi pensare, agire e vivere oggi. Così, oggi con una fiamma nel mio cuore e con il mio sguardo fermo saldamente al cielo, mi sento più sicuro che mai in tutto quello che ho scelto di essere nella mia vita, e dichiaro a voi che sono un anarchico irriducibile contro tutto quello che voi rappresentare e proteggete. Per finire, voglio dire che è una mia scelta personale di essere presente a questo processo-”terrore”, ed è una mia scelta personale di non aprire nessun dialogo o di rispondere ad una qualsiasi domanda.”
Il processo continuerà il 3 giugno con la proposta dell’accusa per la sentenza.
Tradotto da Erika
https://radioazione.org/2014/05/grecia-aggiornamento-sul-processo-per-la-rapina-alla-banca-ate-a-purgetos/#more-6460