GRECIA: TESTO DELL’ANARCHICA STELLA ANTONIOU DOPO LA SUA DETENZIONE A SALONICCO

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Il 14 luglio sono partita da Atene a Salonicco, per rimanerci fino al 16 luglio, quando avevo intenzione di tornare ad Atene; personalmente, quando sono stata scarcerata con misure restrittive, non mi era vietato di uscire da Attica.

A Salonicco ero ospite di alcuni compagni. Thanos Chatziaggelou, uno dei compagni che mi ospitò nella loro casa per una notte, mi fece sapere che contro di lui è stato emesso un mandato d’arresto per aver rifiutato il servizio militare.

Il pomeriggio seguente, precisamente alle due, quando uscivamo dalla loro casa, 20 uomini incappucciati dell’unità antiterrorismo si sono scagliati contro di noi, avendo precedentemente bloccato le vie circostanti con i veicoli, mettendo in scena un’altra gigantesca infame operazione per arrestarci.

Durante la perquisizione della casa gli sbirri hanno sequestrato un computer portatile, un pc e oggetti personali di entrambi i compagni, come anche i miei.

Durante l’arresto il compagno Chatziaggelou è stato picchiato, ci hanno ammanettati e trasferiti in una stanza del piano interrato, dove siamo rimasti in manette per cinque ore interrottamente, con la costante presenza degli sbirri antiterrorismo all’interno della stanza. Tutto questo tempo non avevo nessuna idea sui motivi del mio arresto.

Infine, alle ore diciannove, sono stata informata che sono accusata di aver trasgredito le misure restrittive riguardo la mia residenza permanente.

Siamo stati portati alla sezione di detenzione, dove c’erano circa 80 detenuti, con alcuni che erano là già da sei mesi. Dovevano pagarsi da soli sia il cibo che l’acqua; dentro non c’erano né televisioni né radio, nonostante queste celle ormai sono diventate un carcere regolare, dato che sono detenuti in questa sezione per mesi, deprivati dalle ore nel cortile durante tutto il tempo.

Per quanto concerne l’accusa emessa contro di me, si tratta della stessa che è stata “inscenata” contro il compagno Kostas Sakkas, il quale fu falsamente accusato di aver violato la misura riguardo la residenza permanente, poiché aveva pernottato nella casa di uno dei suoi amici.

Più tardi, naturalmente, fu assolto al processo, dato che la misura di residenza lo obbligava a registrare un’abitazione fissa e permanente, ma non gli vietava di trascorrere la notte in un altra casa.

Adesso che il caso giudiziario ad Atene contro di me e i miei compagni Mitroussias, Karagiannidis e Sakkas volge al termine, non è un caso che ci sia un tentativo di creare una tale frenesia con delle nuove accuse e procedure emesse contro di me.

La cosa più evidente è lo sforzo dello Stato per scatenare una dimostrazione di forza, così come la sempre più crescente repressione contro i combattenti, di cui fa parte anche la creazione delle carceri di massima sicurezza.

Mercoledì mattina, 16 luglio, siamo stati portati in tribunale per delle accuse aggiuntive, come la resistenza sprezzante alle autorità, siccome ci siamo rifiutati di dare le impronte digitali. I compagni avevano lanciato un appello alla solidarietà ed erano presenti in aula quella mattina.

L’udienza presso il tribunale di Salonicco è stata rinviata al 28 luglio.

Eravamo ancora al tribunale, avendo il rinvio dell’udienza, quando sono stata informata sulla sparatoria tra il compagno Nikos Maziotis e gli sbirri, il suo ferimento e l’arresto. Sono solidale con il compagno Nikos Maziotis, che ha combattuto per la propria vita e libertà.

Solidarietà con i combattenti armati Nikos Maziotis e Pola Roupa, membri della Lotta Rivoluzionaria. I nostri compagni non sono da soli!

Stella Antoniou
18 luglio 2014

Tradotto da Erika

https://radioazione.org/2014/07/grecia-testo-dellanarchica-stella-antoniou-dopo-la-sua-detenzione-a-salonicco/