In migliaia i nomuos hanno manifestato oggi in contrada Ulmo con determinazione e rabbia contro la base dell’esercito statunitense e le sue antenne di morte e devastazione, rompendo divieti e invadendo la base al costo di scontri durissimi con la polizia.
Un grande corteo è partito dal presidio e si è diretto verso la base dentro cui, da ormai due notti e due giorni, sette nomuos sono arrampicati su tre antenne.
Subito dopo la partenza alcuni nomuos col volto coperto hanno dato fuoco alle carte dei fogli di via e divieti di dimora ricevuti nelle scorse settimane per mano di polizia e magistratura. Il messaggio indirizzato a chi pensava di scoraggiare la partecipazione di quanti fino ad ora sono stati parte attiva e propulsiva del movimento non poteva essere più chiaro. Grande è stata infatti la partecipazione da tutta la Sicilia, e dalle componenti del movimento che hanno ricevuto i provvedimenti.
La manifestazione, guidata dalle mamme NoMuos, è stata caratterizzata dalla presenza di tante bandiere palestinesi, in solidarietà col popolo che da quasi un mese sta resistendo ai brutali attacchi dell’esercito israeliano, sottolineando come il sistema di comunicazione militare statunitense sarà coinvolto in operazioni del tutto simili in quanto a brutalità e morte indirizzate alla conquista e al controllo di risorse e territori. La stessa morte accompagnata da malattie e devastazione ambientale che la base di Niscemi arreca già sulla popolazione e sul territorio circostante per via delle sue emissioni elettromagnetiche.
Dopo il rogo il corteo ha continuato a costeggiare il perimetro della base fino ad arrivare a ridosso delle antenne su cui si trovano da ieri i sette nomuos.
Chi credeva che il corteo finisse così ha dovuto ricredersi. Ancora una volta, infatti, sono stati infranti i divieti e le prescrizioni che la questura credeva di poter imporre al movimento, e per la seconda volta nell’arco di un anno la base è stata invasa dal popolo NoMuos.
Immediatamente dopo il taglio delle reti la polizia presente all’interno ha reagito nervosamente e ha sferrato una carica tanto violenta quanto disorganizzata sulle prime persone che attraversavano il varco. Mentre la testa del corteo resisteva, però, il varco veniva allargato e la polizia non ha potuto che retrocedere di fronte all’ingresso dell’intero corteo dentro la base.
Una grande giornata di lotta, dunque, ha ribadito che la lotta NoMuos, nonostante l’innalzamento delle parabole e i tentativi di divisione e criminalizzazione di questure e magistrati, non si lascia arrestare e continua a sferrare i suoi colpi contro la base di Niscemi.
Mentre il corteo sta uscendo dalla base, tre dei sette “scalatori” hanno deciso di interrompere l’occupazione delle antenne stremati dalle due lunghe giornate di lotta passati sotto un sole cocente, gli altri quattro stanno continuando invece la lotta a oltranza, rinvigoriti dalla forza trasmessagli da questa grande giornata di lotta.