L’osteria nera di Milano

Carciofi_alla_Giudìa

Dopo Roma anche a Milano Casa Pound apre il suo ristorante

Due anni fa, in via Machiavelli, a Roma, nel quartiere Esquilino dove Casa Pound occupa da anni un palazzo in via Napoleone III, Gianluca Iannone aveva rilevato, insieme a due altri soci, la storica “Osteria Angelino dal 1899”. Ora è la volta di Milano. Da un mese circa, infatti, in via Fabio Filzi al 9, a due passi dalla Stazione Centrale, è stata inaugurata, sempre da Casa Pound, un’altra osteria con la stessa insegna. Anche qui “cucina romana”, anche se (sarà un caso) niente carciofi alla “giudia”, una mancanza non da poco.

Mentre a mezzogiorno i clienti sono prevalentemente costituiti da impiegati della zona, la sera il locale diventa un punto di riferimento dell’estrema destra milanese. Letteralmente quasi tutti i tavoli sono sistematicamente occupati da militanti neofascisti. Il tam-tam lanciato ha cominciato a produrre i suoi effetti. Roberto Jonghi Lavarini, Paola Frassinetti e Guido Giraudo già hanno fatto sapere di essere passati.
Dopo la chiusura per debiti del Lux di Luca Cassani e Alberto Pozzoli (aprì in via Canonica angolo Moscati nel marzo 2008 e chiuse nel febbraio 2011) l’“Osteria Angelino” si sta candidando a locale di riferimento.
La società che gestisce il ristorante è la Prince srl (sede legale in via Zezon 5 a Milano), costituitasi alla fine del 2012, di cui Marco Clemente, il capo milanese di Casa Pound risulta amministratore unico. Già sposato con Roberta Capotosti, candidatosi nel 2011 alle comunali nella lista del Pdl a sostegno di Letizia Moratti sindaco, per quanto non risulti indagato, il suo nome in questi ultimi anni è comparso spesso nelle informative che si sono occupate di ‘ndrangheta. Nel febbraio 2008 fu anche intercettato in un night mentre conferiva con tale Pinone, al secolo Giuseppe Amato, luogotenente della ‘ndrangheta, intento a illustrargli la gestione del pizzo nei locali dell’happyhour. Tre i soci della Prince: la moglie di Gianluca Iannone, Maria Bambina Crognale, con il 50% delle quote (è amministratore unico della Società cooperativa Nuovo Saturnismo con sede legale proprio nello stesso stabile di Casa Pound a Roma); la City Park Service srl con il 49% (Marco Clemente qui ha il 10%) e tale Annamaria Gravino con l’1%. L’osteria dichiara un solo dipendente (lo chef?), anche se ai tavoli gira lo stesso Marco Clemente, mentre “Francone” Pascucci (ultimamente un po’ sovrappeso) presidia la cassa. Anche Moreno Pracemi Di Roccabruna ogni tanto fa capolino. Nel logo pubblicizzato via facebook oltre a Roma e Milano, compaiono Malaga e Lima. Sembrerebbe che i nostalgici del Duce abbiano scoperto la via degli affari. Seguiremo con attenzione.

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