Petizione dei detenuti di Spoleto
Noi sottoscritti detenuti del carcere di Spoleto con la seguente vogliamo rendere di dominio pubblico tutti gli abusi che siamo costretti a subire, in modo che in internet e in ogni radio dei nostri compagni/e l’opinione pubblica possa venire a conoscenza che qui a Spoleto tutti i detenuti sono trattati peggio degli animali.
Vitto detenuti
Nel carcere giudiziario non esiste una commissione dei detenuti in violazione dell’art. 90 dell’O.P., così non vengono rispettate le tabelle caloriche senza parlare della scarsa qualità del vitto che ogni volta ci danno solo 20/30 grammi di carne quando invece ci spettano 110 grammi di carne ciascuno. E spesso la carne “puzza” e non sappiamo se è scaduta. Anche di frutta ci spetterebbero 280 grammi ciascuno ma ci danno sempre 3 prugne a testa, così che chi non ha possibilità economiche è costretto ad un digiuno forzato per l’arroganza della direzione.
Sopravvitto
I prezzi del sopravvitto sono tre volte superiori a quelli in vendita all’esterno violando l’art. 12 dell’O.P. che prevede il controllo della variazione dei prezzi e lo sconto sui prodotti, senza parlare della qualità che è sempre di 3° o 4° categoria e non esistono prodotti dei discount come avviene in altri istituti.
Fornitura detenuti
In questo istituto non c’è mai stata passata la fornitura per l’igiene della cella e della persona violando l’art. 8 dell’O.P., così vengono penalizzati tutti i detenuti che non hanno possibilità economiche, soprattutto gli extracomunitari e un buon 85% dei detenuti che sono costretti a vivere nell’incuria e nel totale abbandono delle più elementari condizioni igieniche e così viene violato ogni nostro diritto.
Aria sanitaria
L’aria sanitaria in questo carcere è solo una presa in giro, per ogni male ci danno la solita pasticca che è la tachipirina che è un antipiretico e non c’entra nulla con tutti i mali che un detenuto può avere perché bisognerebbe accertare la causa con una visita medica, e per questo passano giorni e anche settimane e chi reclama la visita medica e dice di voler protestare gli agenti lo istigano ad autolesionarsi violando l’art. 17 O.P. che prevede la costante assistenza medica, così viene violato anche l’art. 32 sulla tutela e diritto alla salute di individuo e collettività come stabilito dalla costituzione italiana.
Isolamento e sanzioni disciplinari
In questo istituto dopo l’insediamento del nuovo direttore Luca Sardella è stato attuato un consiglio disciplinare che noi definiamo un plotone di esecuzione perché il direttore e il comandante mandano in isolamento anche se abbiamo ragione perché hanno messo in atto un sistema repressivo dove i nostri diritti vengono calpestati, e a chi viene portato in isolamento viene vietato di acquistare ogni genere di alimentari, e il vitto in isolamento è ancora più scarso di quello che passa nelle sezioni.
Violazione dell’art. 36 O.P. D.P.R. 230
In questo istituto al nostro ingresso non ci vengono consegnati gli opuscoli dei nostri diritti e doveri ma ci è stato imposto di firmare un modulo dove le regole le hanno fatte in direzione, così siamo stati tratti in inganno e chi non si attiene alle loro regole viene portato in isolamento (violazione dell’art. 6 O.P., violazione norma del 30/06/2000 n. 230)
Violazione art. 5 O.P.
I magistrati di sorveglianza non hanno mai svolto il loro compito di vigilanza sul nostro stato di detenzione come previsto dall’art. 5 O.P. senza parlare poi dei benefici di legge che qui non esistono e sono solo una chimera, perché anche a chi ha tenuto una regolare condotta, ha espiato anni di galera e gli manca un solo anno non viene concesso alcun beneficio, e in questi ultimi tre anni 5 detenuti si sono suicidati rendendo corresponsabili proprio questi magistrati.
Passeggio detenuti
Il passeggio detenuti è come una strada dissestata con sassi, mattoni e buchi che non ci consentono un regolare svolgimento delle attività sportive o di passeggiare, che noi invece facciamo a nostro rischio e pericolo, con la sabbia che ci penetra nelle narici senza parlare di quando piove che diventa un pantano. In più gli agenti ci dicono che sotto quella sabbia si trovano agenti chimici pericolosissimi e noi chiediamo che sia aperta un’inchiesta per accertare eventuali agenti che danneggerebbero la nostra salute.
Violazione art. 42 Corte europea
In virtù delle nuove leggi europee che riguardano il trasferimento vicino ai nostri luoghi di residenza per poter coltivare i nostri affetti famigliari e non provocare crisi famigliari a causa del nostro allontanamento a centinaia di chilometri, in questo carcere si viola anche la legge 230/2000 art. 61 c. 2 e la direzione e in primis il comandante Piersigilli ci promettono un trasferimento che poi risulta solo una presa in giro che da anni viene attuata con tutti i detenuti in collaborazione con il D.A.P.
Intanto rendiamo pubblico tutto ciò che qui è scritto e ci riserviamo per i giorni a venire di intraprendere forme di sciopero finché non vengano presi seri provvedimenti nei confronti delle direzione di questo istituto, perché prima che detenuti noi siamo esseri umani con una dignità e non permettiamo più di farci calpestare. Invitiamo anche l’Alta Sorveglianza a mobilitarsi.
Carcere di Spoleto, 20 settembre 2014
In fede i sottoscritti
Seguono 77 firme (quasi tutti i detenuti di due sezioni e mezzo, escluse le sezioni A.S.)
Lettera del detenuto in lotta Maurizio Alfieri
Carcere di Spoleto, 23 settembre 2014
Carissimi/e compagni/e,
vi scrivo per farvi sapere che questi bastardi per aver raccolto le firme contro i loro abusi mi hanno dato 15 giorni di isolamento. Stamattina mi sono rifiutato di andare al consiglio disciplinare, poi appena mi hanno comunicato i 15 giorni di isolamento gli ho detto che se hanno le palle di venire a prendermi in cella io li aspetto …
Ieri hanno preso un ragazzo (Marucci Stefano) e lo hanno massacrato e si trova in isolamento con le costole rotte, il naso rotto, la faccia irriconoscibile e piena di sangue … sono saliti in 20 e lo hanno massacrato ‘sti bastardi infami e luridi.
Il comandante Marco Piersigilli aveva promesso di trasferire un detenuto vicino a casa, ma dopo varie promesse hanno pensato solo a riempirlo di psicofarmaci e sabato 13 si è impiccato, è vivo per miracolo perché avevano il defibrillatore, scrivete tutto su internet perché dobbiamo lottare contro Spoleto. Ora a me cercheranno di farmi applicare un altro 14 bis perché è la loro unica salvezza per bloccare le mie lotte, ci vuole un presidio sotto il DAP … solo voi fuori potete dare voce al mio trasferimento.
Stavolta venderò cara la pelle.
Bacioni,
Maurizio
Per scrivergli:
Maurizio Alfieri
Via Maiano 10
06049 Spoleto (Perugia)
Parole bandite
Il 4 ottobre ad Udine si è svolto il processo (in videoconferenza) contro Maurizio Alfieri e Valerio Crivello, accusati di aver minacciato un delatore e collaboratore della direzione carceraria di Tolmezzo. Maurizio è stato condannato a 2 mesi e mezzo, Valerio a un risarcimento.
Maurizio ci tiene a far sapere che durante la videoconferenza non è mai stato inquadrato il pubblico e che non gli è stato possibile leggere la sua dichiarazione, che pubblichiamo ora. Maurizio indossava la maglietta su Stefano “Cabana” Frapporti e il foulard No Tav…
Sig.re presidente e sig.ri della Corte,
oggi ho deciso di dirvi una volta per tutte quello che penso riguardo a questo processo, perché ormai è solo un teatrino e non voglio permettere a nessuno di poter pensare di prendermi in giro, e spiegherò perché vi sto dicendo questo
Riguardo la precedente udienza io e Crivello abbiamo assistito a cose vergognose, e mi permetto di parlare anche a nome suo perché so che condividerà ciò che dico.
Ebbene il processo doveva essere rinviato, dato che avevate ricevuto comunicazione da parte dei nostri legali che non sarebbero stati presenti, invece lei sig.re presidente ha proseguito il processo. Il Pubblico Ministero addirittura ha chiesto al Crisci Mario se dopo le minacce di morte ha avuto paura per la sua famiglia e soprattutto per i suoi figli! Questo dimostra che siete prevenuti, perché vi ricordo che si tratta di “presunte minacce” dato che voglio esprimermi giuridicamente come dovreste farlo voi, e il Pubblico Ministero si è dimenticato che il Crisci Mario ha fatto arrestare dei camorristi del clan dei Casalesi, e la paura deve averla da quelli che ha fatto arrestare… ma questo il P.M. non lo ha detto.
Lei ha detto, sig.re presidente, che questo processo serve ad accertare la verità. Io non capisco di quale verità lei sta parlando, forse è meglio parlare di accanimento verso me e Crivello per aver scoperchiato tutti i pestaggi e le torture che avvenivano a Tolmezzo, e dopo la delusione del procuratore Bonocore per la montatura fallita e gli arresti di persone innocenti che il tribunale del riesame ha scarcerato, questo processo come quello che mi hanno già fissato per il 17 aprile del 2015 e altri che non tarderanno ad arrivare, sono passati tutti dalle mani del procuratore Bonocore, così come tutte le denunce dei detenuti che hanno subito pestaggi e che venivano archiviate. Adesso si cerca una vendetta nei nostri confronti, perché i giornali hanno pubblicato tutte le manifestazioni organizzate dai nostri fratelli e sorelle che denunciavano pestaggi e torture con testimonianze, e voi non avete mai e dico mai processato un solo aguzzino in 25 anni che esiste quel lager a Tolmezzo.
Se voi pensate di reprimere chi come me si ribella a questi crimini processandomi, e se volete anche condannarmi, fatelo, ma vi voglio ricordare una volta per tutte che non ho paura di voi, non lo dico per spavalderia, ma con la convinzione di un uomo pieno di dignità, di orgoglio, di principi, consapevole che i miei ideali e la mia coscienza non verranno mai seppelliti dalle vostre sentenze e da quattro mura, perché al mio fianco ci sono Stefano Frapporti, Aldo Bianzino, Marcello Lonzi, Stefano Cucchi e tutti i fratelli e sorelle che le vostre sentenze hanno ucciso per la seconda volta, complice uno Stato canaglia e criminale con giudici compiacenti e complici.
Volete condannarmi? Fatelo pure, io non ho paura, la mia coscienza mi fa dormire sonni tranquilli, ricordatevelo.
Questo è quanto dovevo dirvi e non dimenticate che sono orgoglioso di essere anarchico e no tav e che i vostri processi sono già stati fatti e il vostro teatrino con me non passa.
Carcere di Spoleto, 4 ottobre 2014
Maurizio Alfieri