Kurdistan | Rojava – Dati sulla situazione dei profughi di Kobane
Dati sulla situazione dei profughi di Kobane
Dal momento che è stata avviata una raccolta fondi per i profughi di Kobane, sembra utile riassumere in poche righe quale sia la situazione dei suddetti profughi nell’area di Suruc. I dati sono stati presi dal documento “cirrenty situation of Kobane and emergency strategic objectives report” redatto dalla municipalità di Suruc. In questo post non mi concentrerò particolarmente sulla gestione collettiva e democratica di questi campi. in quanto ho già affrontato l’argomento qui (dove tra l’altro incontrerete anche alcune foto di profughi e campi)
Alcuni dati:
numero totale di profughi di Kobane che sono attivati nella provincia di Urfa: 150.000
numero di profughi che stanno nei due campi profughi gestiti dallo Stato turco: 6.120
nella zona di Suruç – Aligor sono presenti altri 47.313 profughi, le cui esigenze vengono curate in maniera autogestita, con l’aiuto della municipalità e di altre organizzazioni di base.
La situazione nei singoli campi:
Campo “Arîn Mirxan”:
Sono presenti 3037 persone in 488 famiglie, 459 tende e 2 containers, in un’area di circa 24 acri di terreno. Le tende dove abitano famiglie sono 440, mentre altre tende sono usate come magazzini, per le scuole (sebbene non siano ancora iniziate le lezioni), per attività culturali ed artistiche, per supporto psicosociale; e i due container sono usati come infermeria e supporto logistico.
I pavimenti delle tende sono isolati con pietre da pavimentazione, e i passaggi tra le tende sono stati coperti di sassi per evitare la formazione di fango, esiste l’illuminazione ma ancora non c’è elettricità, e questo comporta problemi principalmente per il riscaldamento. Sono presenti 20 bagni e la costruzione di infrastrutture sanitarie, fontane per l’acqua e serbatoio per l’acqua è in corso.
Campo “Suphi Nejad”:
Sono presenti 1100 persone in 170 famiglie, ripartite in 85 tende in un’area di 10 cari di terreno, di cui 40 in un’area circondata da muri e le altre all’aperto. Esiste un’infermeria ma non infrastrutture scolastiche, sebbene alcune tende siano adibite a questo scopo.
Campo “Rojava”:
Sono presenti 1100 persone in 220 famiglie, ripartite in 110 tende, in un’area di 12 acri di terreno. Qui manca l’isolamento sul fondo delle tende, manca l’elettricità (la luce viene fornita da un faro della vicina fabbrica). Sono presenti 24 bagni e la costruzione delle infrastrutture sta procedendo.
Campo “Kobane”:
Sono presenti 1471 persone in 257 famiglie, ripartite in 211 tende. C’è elettricità ma non è sufficiente per il riscaldamento, sebbene tutte le tende abbiano ora una stufa elettrica. Le infrastrutture per l’istruzione non sono sufficienti, sono presenti 8 bagni ed altri 24 sono in via di costruzione.
Campo “Kader Ortakkaya”:
Sono presenti 3156 persone in 257 famiglie, ripartite in 211 tende in 16 acri di terreno. La corrente è sufficiente per l’illuminazione ma non per il riscaldamento. La costruzione delle infrastrutture per questo campo è ancora in corso.
20.101 profughi in quest’area si trovano inoltre per strada o ospiti da altre famiglie o in altro tipo di rifugi.
Le priorità:
Centri di salute provvisori:
sono necessari sia i container che il materiale d’emergenza (che va dai camici, al materiale dentistico; dai moduli per chirurgici alle macchine per raggi x). I dettagli di questo progetto e i finanziamenti necessari non sono ancora stati definiti con precisione.
Scuole provvisorie per 4-8 mesi:
Lo scopo del progetto è quello di fornire un’istruzione ai bambini in età scolare che possa tenerli per quanto possibile lontani dalle difficili condizioni di vita e si prenda cura della loro sapute mentale, fisica e psicologica. Il progetto coinvolge bambini dell’età di 5-11 anni così ripartiti: 245 dal campo “kobane”, 246 dal campo “Rojava”, 250 da uno dei campi gestiti dal governo turco, 300 dal campo “Arin Mirxan”. Il progetto prevede la costruzione di centri culturali e di scuole, con la funzione di offrire lezioni di matematica, curdo, turco, scienze, ed educazione fisica che possano mantenerli in contatto con la loro istruzione e che possa permettere agli insegnanti provenienti da Kobane di lavorare ancora. La lingua in cui verrà portata avanti l’istruzione sarà il curdo, lingua che si continuerà ad usare nel caso in cui i ragazzi torneranno a Kobane o che verrà integrata con il turco se rimarranno a Suruc.
Il progetto è portato avanti in collaborazione con “Mardin Artuklu University Institute of Living Lenguages” e il ramo di Sanlurfa di “EGITIM-SEN”. Il costo totale del progetto è stimato in 357.000 lire turche (circa 130.000 euro).
Creare “la città di Kobane” con 10.000 abitazioni sostenibili in cui possano abitare 60.000 persone:
L’idea è quella di creare una città di container, vicino al centro di Suruc, in un’area di 500.000 m2, in cui vengano situati 8000container di 27 m2 ciascuno. Secondo il progetto saranno presenti 4 centri culturali prefabbricati, di 100 m2 ciascuno; 8 scuole prefabbricate di 100 m2 ciascuna. Si cercherà così di creare un ambiente salutare, autonomo, e democratico per i rifugiati di Kobane; in cui siano presenti spazi ricreativi per i bambini, centri per la salute, e via dicendo; riuscendo inoltre a mantenere unite nella stessa area le persone provenienti da una stessa città.
Nell’immagine trovate il conto a cui versare le donazioni anche in euro. Considerati i costi dei versamenti internazionali, si consiglia però di effettuare il versamento una volta raggiunta una somma consistente, tra più eventi od organizzazioni.