ULTIMA LETTERA DI UN COMBATTENTE DEL MLKP MARTIRIZZATO A KOBANE
ANF-NEWS DESK, 19.10.2014
L’ultima lettera scritta da Suphi Nejat Agimashi, (conosciuto anche con il nome di battaglia Patamaz Kizibas), è stata letta pubblicamente durante una celebrazione in una memoria presso l’università di Bogazici, da lui frequentata.
Najat,che era un membro del Partito Comunista Marxista-Leninista di Turchia (MLKP) ha lasciato questa lettera indirizzata ai familiari e amici prima di partire per Kobane. Ha perso la vita combattendo insieme all’YPG in difesa della città il 5 di ottobre.
“Ho vissuto la mia vita ed ho imparato molto da quelli con cui l’ho condivisa. Ho fatto una scelta dalla quale ho imparato e sono diventato testimone della verità. Nella dialettica della vita sono passato dall’altro polo,e spero che ciò sia utile.
Sono sempre stato una persona ordinaria, e sempre da persona ordinaria vi sto dicendo addio. So che spesso vi ho mollato a metà strada,che mi sono comportato rozzamente e che poi sono diventato triste a causa di ciò. Perdonatemi ancora una volta. Ho fatto una scelta da giovane normale, e dovuta a nient’altro che le normali contraddizioni. Prima che per ogni altra cosa,l’ho fatto per me stesso. Non l’ho fatto per nobili ideali. Tutto ciò che volevo portare era una scintilla in un mondo senza scintille,in un mondo reificato.
Ho imparato che non posso ignorare le mie contraddizioni e, nella misura in cui esse sono sociali, ed individuarle come contraddizione del popolo. Ed ho imparato a socializzarle ad un livello più alto. Questo è il punto della mia vita in cui sono arrivato più vicino alla verità.
Sono nato fuggitivo a Soke, un abitante turco di Duisburg o di Cluberg (Germania). Non mi rincresce di essere nato turco.
Ogni calamità, nella vita, diventa un’opportunità se cerchi di costruire su di essa. La mia unica preoccupazione era di non voler crescere, di non voler diventare parte del mondo degli adulti…ora proprio come Peter Pan sto andando a Neverland,dove non si cresce mai. Niente potrebbe rendermi più felice.
Con la speranza che voi piantiate i semi da cui nasceranno ordinari eroi che portino scintille nelle vite ordinarie dei lavoratori della Turchia occidentale, e che creiate un’organizzazione devota alla ricerca della verità.
Ogni cuore è una cellula rivoluzionaria!
L’immaginazione al potere!