Si rafforza sempre di più il legame tra il variegato arcipelago italiano ed europeo di estrema destra e la ‘nuova’ Lega di Maroni che ha abbandonato le rivendicazioni liberiste e separatiste per orientare la propria propaganda in senso nazionalista.
Il partito di Salvini è impegnato in tutta Italia, centro e sud compreso, in un’operazione di allargamento che di fatto si poggia sull’assimilazione di pezzi gruppi fascisti finora indipendenti o interni al Pdl prima e a Forza Italia poi. Basti citare la formazione di un gruppo “Per la Lega dei Popoli” all’Assemblea Capitolina di Roma, costituitosi proprio in questi giorni grazie a un vecchi arnese della politica come Marco Pomarici, transitato nel partito xenofobo e populista insieme ad altri 5 consiglieri municipali eletti nelle liste del Ncd di Alfano.
E non è un mistero il legame preferenziale che la Lega in versione nazionalista ha stretto fin dalla campagna elettorale per le Europee con i “fascisti del terzo millennio”, alcuni dei quali sono stipendiati dal gruppo di Salvini al Parlamento di Strasburgo mentre i figliocci politici di uno Iannone sempre meno presente costituiscono ormai la manovalanza per i tentativi degli ex padani di mettere radici nei quartieri della capitale o di altre città del centro-sud.
Ma evidentemente il progetto di Salvini e company va ben al di là sia dal punto di vista politico che territoriale, puntando alla creazione di legami più o meno ufficiali con un arcipelago di forze neofasciste e neonaziste di dimensioni continentali.
E proprio domani, a Milano, va in scena un convegno dell’ultradestra europea ospitato al centro congressi della Provincia di Milano e che vedrà la presenza di Forza Nuova, Alba Dorata e di neonazisti di vari paesi, grazie all’ospitalità della consigliera regionale Maria Teresa Baldini (gruppo misto, eletta nella Lista Maroni Presidente) alla quale interverrà Ettore Fusco, consigliere metropolitano del Carroccio. La direzione della Lega nega coinvolgimenti ufficiali, ma c’è da giurare che i due esponenti citati non saranno i soli domani a dare un tocco di verde alla nera convention.
Una convention all’insegna del classico slogan delle formazioni fasciste, neonaziste e terzoposizioniste (oggi si direbbe rosso-brune) di tutto il continente – “Europa, una grande e libera” – in arrivo nel capoluogo lombardo per dar vita ad un coordinamento che si vorrebbe stabile delle destre estreme di tutto il continente.
“Oggi – si legge nel farneticante comunicato degli organizzatori – i movimenti nazionalisti europei hanno deciso di coordinarsi per costruire il fronte dei popoli liberi e sovrani. Popoli che aspirano alla libertà e respingono il modello globalizzatore che, attraverso l’indiscriminata immigrazione dal sud del mondo, spinge verso un’Europa multietnica, multiculturale e multireligiosa. Popoli che aspirano alla pace e respingono la folle politica militarista di Nato e Usa tesa a ricostruire il muro della vergogna all’interno del nostro continente. A Milano, il 20 dicembre, si presenterà il partito europeo Alleanza per la Pace e la Libertà”.
Ad accogliere i camerati giunti nell’auditorium di Via Corridoni ci sarà Roberto Fiore (Forza Nuova) mentre l’elenco delle presenze prevede l’ex generale greco Eleftherios Synadinos, europarlamentare di Alba Dorata, il leader del partito neonazi svedese Svenskarnas Parti Stefan Jacobsson, il presidente dei fascisti inglesi del British National Party, Nick Griffin, che Fiore ha conosciuto quando era latitante a Londra; e poi ancora Gonzalo Martìn, del gruppo spagnolo Democracia Nacional; Udo Voigt, europarlamentare del Partito Nazionaldemocratico tedesco; e ancora Olivier Wyssa, consigliere regionale francese che ha abbandonato il Front National in polemica con la “svolta moderata” impressa al movimento fascista d’0ltralpe da Marine Le Pen.
In molti hanno chiesto – alcuni senza far nulla di fattivo per perorare la propria richiesta – che la provincia ritiri la concessione della sala all’allegra combriccola di camerati. Ma il presidente della Provincia, Guido Podestà, si giustifica ricordando che la richiesta è venuta dal gruppo metropolitano della Lega e che quindi dal punto di vista formale è tutto in ordine.
A contestare l’incontro per ora è indetto un presidio presso la Camera del Lavoro, a poca distanza da Via Corridoni, dalle 14.30 di domani. Ma alcune realtà potrebbero scegliere di opporsi all’intollerabile raduno utilizzando modi, per così dire, meno convenzionali.