Cade anche l’ultimo appiglio di Caselli, Padalino e Rinaudo ai loro teoremi-spauracchio sulla lotta al Tav e il terrorismo: anche per Francesco, Lucio e Graziano, in carcere dallo scorso 11 luglio per il sabotaggio del cantiere avvenuto a maggio del 2013, il Tribunale del Riesame di Torino ha annullato l’accusa di terrorismo.
Inizialmente i tre erano stati arrestati con l’accusa di “danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra” ma a inizio dicembre la Procura torinese aveva insistentemente riproposto l’impianto accusatorio del terrorismo applicato a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, già bocciato in estate dalla Cassazione e destinato a cadere definitivamente pochi giorni dopo in sede di Corte d’Assise.
L’inasprimento dell’accusa a carico di Francesco, Lucio e Graziano avvenuto poche settimane fa aveva comportato anche un ulteriore peggioramento delle loro condizione di detenzione ma gli avvocati avevano annunciato immediato ricorso contro gli accanimenti della Procura e così è stato.
I giudici del Riesame, chiamati ad esprimersi, hanno accolto oggi le richieste della difesa, facendo cadere l’accusa di terrorismo sulla scia di quanto già accaduto per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, imputati per lo stesso episodio. Restano però al momento in piedi gli altri reati per i quali Francesco, Lucio e Graziano furono arrestati durante l’estate.
Libertà per i No Tav, liber* tutt*!