Non sono cinque, i compagni che la Procura di Torino vorrebbe sottoporre alla misura della Sorveglianza speciale, ma otto. La lista si è allungata improvvisamente in questa ultima settimana, tanto da consigliare al Tribunale di rimandare l’udienza già fissata per i primi cinque al 26 febbraio a data da destinarsi, in modo da affrontare in una mattina sola tutte e otto le pratiche. La settimana scorsa, come ricorderete, vi avevamo proposto una raccolta di ciò che abbiamo scritto in questi mesi e in questi anni intorno a questa misura di prevenzione e pure delle ipotesi che mano mano ci siamo fatti sulle strategie in base alle quali la Procura oggi e la Questura ieri l’hanno man mano proposta.
Questo lievitare improvviso della quantità degli aspiranti sorvegliati – e otto non è neanche detto sia il numero definitivo – ci fa dire che almeno oggi tutto è molto più semplice e lineare di quel che pensavamo: la Procura di Torino, banalmente, vuol mettere fuori servizio il maggior numero di sovversivi possibile, e con tutti i mezzi che ha a disposizione. Divieti di dimora, custodie cautelari prolungate, misure di prevenzione, il tutto usato generosamente e più o meno a pioggia. Ritorneremo senza dubbio su questi punti. Per adesso tenetevi liberi per il presidio di sabato in Barriera di Milano, del quale vi abbiamo già parlato, ascoltatevi il piccolo approfondimento andato in onda questa mattina sulle onde libere di Radio Blackout, che vi appiccichiamo qui sotto e, soprattutto, godetevi e fate circolare il corto contro la Sorveglianza speciale che trovate in cima a questo post.
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