GRECIA: SCIOPERI DELLA FAME NELLE CARCERI
Dal 2 marzo diversi prigionieri dello stato greco hanno iniziato uno sciopero della fame con una serie di richieste specifiche relative all’abolizione delle leggi antiterrorismo introdotte negli ultimi anni, nel quadro della stretta repressiva a livello internazionale.
Complessivamente ci si riferisce al reato di organizzazione criminale (la “nostra” associazione a delinquere), di organizzazione terroristica (il “nostro” 270bis), di travisamento (che in Grecia rientra nel pacchetto delle leggi contro il “terrorismo”), al prelievo forzato del DNA, e alla recente istituzione delle sezioni speciali per i detenuti considerati più “pericolosi” (il corrispettivo delle AS istituite in Italia con una circolare del DAP nel 2009).
In coda alle rivendicazioni, ma non meno importante c’è la richiesta di scarcerazione immediata di un prigioniero della 17Novembre in gravi condizioni di salute.
Per ora in Grecia quello deputato alla funzione di carcere speciale è Domoko, da cui infatti è partita la mobilitazione, la cui comunicazione ci giunge da alcuni comunicati, tra cui quelli di seguito riportati.
Inoltre, il 2 marzo anche i prigionieri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco hanno iniziato uno sciopero della fame [1] in seguito alla notizia dell’arresto dei parenti di alcuni di loro avvenuto in concomitanza a quello della compagna Anghelikì S., ricercata da alcune settimane e rintracciata presso l’abitazione di una di questi familiari. Anche lei è subito antrata in sciopero della fame. Tutti/e, hanno dichiarato che continueranno “fino alla morte”, fino a che i loro parenti, estranei all’organizzazione, non verranno rilasciati, e che il loro sciopero è anche in sostegno alla mobilitazione contro le carceri speciali di tipo “C”.
Poiché la posta in gioco dei due scioperi della fame è alta, è dovere di tutti e tutte dare sostegno e solidarietà alla lotta di questi/e prigionieri/e.
Di seguito la traduzione dal greco di un paio di comunicati:
SCIOPERO DELLA FAME DI NIKOS MAZIOTIS, MEMBRO DI LOTTA RIVOLUZIONARIA, NELL’AMBITO DELLA MOBILITAZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI
Come membro di Lotta Rivoluzionaria e come prigioniero politico nelle “prigioni di tipo C”, partecipo dal 2 marzo allo sciopero della fame contro le legislazioni speciali “antiterrorismo”, le prigioni e i tribunali speciali, nell’ambito della mobilitazione di lotta dei prigionieri politici.
Nel corso degli ultimi 15 anni ed in particolare dopo lo scoppio della guerra contro il ‘terrorismo”, il sistema capitalistico ha assunto a livello internazionale sempre più caratteristiche totalitarie con il fine di imporre la dittatura dei mercati e gli interessi dell’elite economica sovranazionale, emersa con il processo di globalizzazione del sistema dopo la fine del bipolarismo. In questo quadro, la repressione, il rafforzamento dell’arsenale giuridico e penale degli stati nel nuovo contesto globalizzato, contro i nemici politici del nuovo ordine delle cose e particolarmente contro la minaccia dell’azione rivoluzionaria armata, ha una maggiore importanza ed applicazione per la riproduzione del sistema, specialmente in questi ultimi anni dopo lo scoppio della crisi economica.
Lo stato greco, che fa parte dello schieramento del capitale sovranazionale, da una parte ha adottato le riforme neoliberiste dettate dall’Unione Europea, dall’altra ha aggiornato l’armamentario politico-giudiziario secondo gli ordini della “guerra al terrorismo” internazionale. Così nel 2001 fu approvata la prima legge “antiterrorismo”, l’articolo 187 del codice penale (organizzazione criminale), nel 2004 venne votata la seconda legge “antiterrorismo”, l’articolo 187A (organizzazione terroristica), nel 2009 subito dopo la rivolta del 2008 venne introdotta la legge sul travisamento, nel 2010 venne modificato, inasprendolo, l’articolo 187A , nel 2012 fu imposto con un ordine della magistratura il prelievo forzato del DNA, ed infine nell’estate del 2014 è stata fatta passare come naturale conseguenza della politica repressiva la legge sulle carceri di tipo “C” per i prigionieri politici.
Il graduale innalzamento di questo attacco repressivo si intensifica parallelamente alle riforme neoliberiste dei governi ellenici, ma questo attacco si inasprisce ancora di più con lo scoppio della crisi economica mondiale, la rivolta del Dicembre 2008 e con la sottomissione del paese al potere di FMI, BCE, e della UE con la firma del primo memorandum nel 2010.
In questo contesto, in cui il regime ha perso il consenso che lo supportava prima della crisi, a causa del disastro scatenato negli ultimi 6 anni, la repressione e le leggi “antiterrorismo” costituiscono i pilastri e i presupposti fondamentali per la conservazione del sistema.
Perché la delegittimazione del regime agli occhi della maggior parte della società a causa della piu’ grande rapina sociale perpetrata contro di essa, con la fame, la povertà e la miseria che torturano il popolo, con le migliaia di morti per suicidio, per malattie, per la mancanza di beni basilari, per le migliaia di senzatetto e di persone che si nutrono dai cassonetti o dipendono dalle mense dei poveri, tutto ciò crea le condizioni ottimali per una prospettiva rivoluzionaria e il ribaltamento di un regime che è responsabile della crisi e delle dure conseguenze che ne sono seguite.
La presa del potere e della gestione della crisi capitalistica da parte di Syriza dopo le elezioni del 25 gennaio 2015 sostanzialmente non cambia niente. Nonostante le promesse di abolizione
del memorandum e del taglio del debito, la politica che il governo Syriza si è impegnato a seguire non differisce da quella dei governi precedenti e questo è dimostrato dalla richiesta del prolungamento del memorandum- programma di salvataggio esistente, indifferente se, con dei trucchi comunicativi, non lo chiamano memorandum, o se il FMI, BCE, e l’UE non vengono chiamate troika ma istituzioni. In sostanza Syriza ha accettato sia il memorandum sia il debito e firmerà un nuovo memorandum-programma di salvataggio dopo il prolungamento di quello esistente, con cio’ che ne consegue.
Come membro di Lotta Rivoluzionaria e come prigioniero politico nelle prigioni di tipo “C” credo che solo la via della sovversione e della rivoluzione sociale popolare armata possa dare una via d’uscita dalla crisi, possa sovvertire i memorandum e i contratti di prestito e cancellare il debito. Come membro di Lotta Rivoluzionaria e come prigioniero politico nelle prigioni di tipo “C”, nel contesto della mobilitazione di lotta dei prigionieri politici contro le legislazioni speciali “antiterroristiche”, i tribunali e le carceri speciali prendo parte dal 2 marzo allo sciopero della fame rivendicando:
1) l’abolizione della legge “antiterrorismo” del 2001, articolo 187 ( organizzazione criminale).
2) l’abolizione della legge “antiterrorismo” del 2004, articolo 187A (organizzazione terroristica).
3) l’abolizione della legge sul travisamento.
4) l’abolizione della legge sulle prigioni di tipo “C”.
5) la liberazione del condannato per la 17N Savvas Xiros per motivi di salute.
Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria,
Prigione di tipo “C” Domoko
Comunicato di K.Gournas e D.Koufontinas
Noi, prigionieri politici nella prigione di tipo “C” di Domoko, Kostas Gournas e Dimitris Koufontinas entriamo in sciopero della fame da oggi, 2 marzo.
Lottiamo per l’abolizione degli articoli 187 e 187A del codice penale, per l’abolizione di tutte le leggi speciali d’emergenza, con le quali il potere si prefigge di incriminare ed eliminare i propri avversari politici.
Lottiamo per l’abolizione dei tribunali speciali- tribunali militari speciali, fabbrica vera e propria di sterminio di giovani combattenti con le composizioni speciali (nel senso della giuria ma non e’ chiaro ndt), le leggi speciali incostituzionali, l’uso non scientifico e doloso degli elementi di prova (DNA), la fabbricazione di elementi di prova.
Lottiamo per l’abolizione di tutte le leggi repressive contro i manifestanti e contro le mobilitazioni popolari.
Chiediamo l’abolizione qui ed ora delle prigioni di tipo “C”, simbolo dello stato d’eccezione per i detenuti politici e del terrore contro la società che resiste.
Chiediamo la liberazione immediata di Savvas Xiros, che il potere vuole eliminare in modo metodico e vendicativo da 13 anni a questa parte, con il risultato di danni irreparabili, con una percentuale d’invalidità ufficiale del 98%.
Dato che la repressione è l’altra faccia dell’austerità, la lotta del movimento popolare contro l’austerità non è separata dalla lotta contro la repressione ed in particolare contro il regime permanente delle misure eccezionali. Per questo chiediamo il supporto di tutta la società che lotta.
Questa lotta dei prigionieri politici, le mobilitazioni e lo sciopero della fame, vuole essere un messaggio di resistenza al popolo greco: solo e soltanto noi, assumendoci il peso delle nostre scelte, dobbiamo prendere la sorte nelle nostre mani. E’ ciò che dobbiamo alla nostra dignità e alle generazioni future.
LA SPERANZA ARRIVA SOLO ATTRAVERSO LE LOTTE
Prigione tipo “C” Domoko
2 marzo 2015
Kostas Gournas
Dimitris Koufontinas
NOTA: Sembra che il sostegno allo sciopero della fame partito dal carcere di Domoko si stia diffondendo anche ad altri luoghi di reclusione della Grecia, dove altre/i detenute/i stanno in questi giorni aderendo alla mobilitazione.
[1] Diverse traduzioni di comunicati di prigionieri della CCF in carcere sono pubblicate su crocenera