Una settimana fa c’è stata una grande mobilitazione a Francoforte organizzato dai gruppi di Blockupy per contestare l’inaugurazione della nuova sede della Bce, simbolo dell’Europa dell’austerità e del neoliberalismus. Mercoledì scorso un studente italiano che studia a Londra è stato arrestato. Si chiama Federico Annibale – o Fede. In quel momento da 30 a 40 carabinieri hanno usato maniere forti, nonostante non opponesse resistenza: quando l’arresto è avvenuto infatti stava tranquillamente mangiando. Non sono state formulate ai suoi avvocati tuttora le accuse mosse contro di lui. Fede resta detenuto a Francoforte. Si è costituito un gruppo di solidarietà, che si chiama Free Fede. Abbiamo parlato con una compagna del gruppo Free Fede. Si trova in Tunisia per il Forum Sociale Mondiale in questo momento.
Nella diretta parliamo del fatto che la polizia sta cercando particolarmente persone del Sud (Chaoten). Esistono alcuni paralleli con un evento avvenuto in Austria un anno fa, quando fu arrestato un ragazzo tedesco, Josef. Avvenne durante le grandi proteste contra un ballo dei fascisti a Vienna. Josef rimase detenuto sei mesi e dopo fu conannato esattamente per questo periodo. Osservatori pensano che la polizia stesse cercando “Chaoten” tedeschi individuati attraverso il loro accento, come nel caso di Josef. Sembra che anche Fede, come Josef, svolga il ruolo di capro espitatorio per giustificare la violenza dei carabinieri e la propaganda scatenata contro gli attivisti prima ancora della protesta.
Free Fede! Arrestato a Francoforte, Federico resta detenuto.
Una valutazione su Francoforte “M18″
Alla luce dell’importante partecipazione di piazza e della forza che questa ha dimostrato, è interessante riprendere, a due giorni di distanza, i fatti del 18 marzo a Francoforte. Una giornata che ha svelato, nell’eterogeneità delle pratiche messe in campo, il velo che ammantava l’inaugurazione della nuova sede della Banca Centrale Europea; che ha saputo comunicare a tutto il mondo non solo la denuncia delle politiche assassine della Troika in generale, ma anche l’esistenza di una disponibilità forte al conflitto sociale, radicale, da parte di migliaia di persone che hanno sfidato un apparato poliziesco enorme, ma tuttavia impreparato alla forza dello scontro con i manifestanti.
Quella che si è vista a Francoforte, sia nella mattinata di azioni e di blocchi sia nel corteo che ha sfilato pomeriggio è stata una composizione eterogenea, prevalentemente giovanile e precaria, che è riuscita a praticare nella maggior parte dei casi gli obiettivi, in maniera convergente sebbene disorganica.
Per una valutazione della giornata ed un report delle azioni, ascolta la diretta con Vincenzo, un compagno torinese che si trovava a Francoforte: