Come Rete Evasioni esprimiamo la nostra solidarietà a chi è stat@ colpit@ dalla repressione prima, durante e dopo il corteo del 1° maggio a Milano e siamo pronti/e ad affiancarci a chi intraprenderà un percorso in sostegno delle persone arrestate.
Ciò che ci ha spinto a dare vita alla Rete Evasioni, poco dopo il corteo del 15 ottobre 2011 a Roma, è stata la voglia che questo percorso di solidarietà concreta con chi era colpito dalla repressione, potesse essere da stimolo per i compagni e le compagne di altre città. Nessuna velleità da specialisti quindi, bensì voler essere una parte di tante Reti di solidarietà diffuse nei territori.
In questi ultimi giorni guardiamo con distanza il susseguirsi di comunicati riferiti alla giornata di lotta del 1° maggio a Milano, poiché pensiamo che il confronto assembleare sia sempre preferibile a quello mediatico, pur consapevoli delle difficoltà a cui si va incontro dovute al vivere in posti lontani tra loro.
Ciò nonostante abbiamo deciso di esprimerci in quanto, proprio in questi giorni, stiamo per affrontare l’ennesima e ultima fase del processo di primo grado contro chi era nelle strade di Roma il 15 ottobre 2011.
A nostro avviso le risposte più adeguate agli attacchi repressivi sono date da momenti di lotta.
Tra le proposte quella del 12 maggio a Roma.
Dalle aule di tribunale, invece, ci arriva la certezza (nel caso ne avessimo ancora bisogno) di come la dissociazione agevoli l’isolamento e la punizione contro chi partecipa a manifestazioni conflittuali. Insomma veri e propri “oli lubrificanti” per gli ingranaggi dei sistemi repressivi.
Per noi non si tratta solo di note tecnico-giuridiche quanto piuttosto di scelte politiche.
Concludiamo ricordando che i dispositivi quali il prelievo forzato del DNA, il Daspo e la “flagranza differita” sono da tempo pronti, confezionati e in alcuni casi già applicati, in completa omologazione con i progetti di controllo sociale europeo.
Per cui, considerazioni del tipo “grazie a quello che è successo a Milano, ci sarà un peggioramento dell’accanimento repressivo” sono, a dir poco, pretestuose.
Libertà per tutte e tutti
Il/la “manifestante buono/a” è chi conosce la solidarietà e la pratica nel quotidiano.
Roma, 7 maggio 2015
Le compagne e i compagni della Rete Evasioni